come vi avevo preannunciato sulla pagina facebook, oggi vi parlo di La battaglia dei pugnali di Marie Lu (aka The young elite).
Il nuovo romanzo di Marie Lu uscirà per Newton Compton Editori il 14 aprile ma grazie alla CE ho potuto leggerlo in anteprima e quindi....eccomi qui.
Devo essere sincera...ho comprato questo libro in lingua, nella speranza di riuscire a leggerlo prima o poi....ma poi il tempo è passato e nel frattempo è stata annunciata la pubblicazione in Italia e così l'ho letto in lingua.
Titolo: La battaglia dei pugnali
Autore: Marie Lu
Casa editrice: Newton Compton editori
Pagine: 350
E MEZZO
Trama: Adelina Amouteru è una sopravvissuta. Dieci anni fa il suo Paese è stato colpito da un’epidemia. Sono morti quasi tutti, e i pochi bambini rimasti in vita sono stati marchiati per sempre dalla malattia. I bei capelli corvini di Adelina sono diventati color argento, le sue ciglia bianche, e l’occhio sinistro è sostituito da una brutta cicatrice. Il suo crudele padre la considera un’appestata, una maledizione per la casata degli Amouteru. Ma i sopravvissuti hanno acquisito anche straordinari poteri magici, per questo la popolazione li chiama “Giovane Elite”. Teren Santoro è al servizio del re, dirige l’Inquisizione: il suo compito è scovare i sopravvissuti della Giovane Elite e annientarli. Lui li considera malvagi, eppure è lo stesso Teren a nascondere grandi ombre nel suo cuore. Enzo Valenciano fa parte della Compagnia della Spada, un gruppo segreto all’interno della Giovane Elite, nato con il compito di combattere l’Inquisizione. Ma quando incontrerà Adelina, scoprirà che la ragazza possiede poteri che mai nessuno ha avuto prima e cercherà di convincerla a combattere al suo fianco.
INCIPIT: Qui i morti sono quattrocento. Prego che i vostri se la passino meglio. La città ha cancellato i festeggiamenti delle Lune di Primavera per la quarantena e le caratteristiche feste in maschera sono diventate scarse quanto la carne e le uova.La maggior parte dei bambini nel nostro distretto sta uscendo dalla malattia con effetti collaterali alquanto singolari. I capelli di una ragazzina sono mutati da dorato in nero da un giorno all'altro. Un ragazzo di sei anni ha delle cicatrici che gli deturpano il viso senza che sia mai stato toccato. Gli altri medici sono abbastanza terrorizzati.
RECENSIONE
Devo ammettere che avevo grandi aspettative su questo romanzo. Conosco l'autrice per aver letto la trilogia Legend e mi fido di lei. Ero praticamente sicura che non mi avrebbe delusa, pertanto non ho calato il mio entusiasmo nemmeno quando, finalmente, ho avuto questo libro per le mani. Di solito quando inizio la lettura abbasso le aspettative e alzo i muri della critica per non rimanere delusa.
Tuttavia, Marie Lu si è mostrata all'altezza e questo nuovo romanzo, che è il primo di una trilogia, mi è piaciuto un sacco e non mi ha deluso per niente.
La protagonista di questa storia è una ragazzina che è stata colpita, come tanti altri, da una malattia che non ha lasciato scampo agli adulti ma che ha salvato qualche bambino. Ad alcuni di questi bimbi sono rimasti segni fisici più o meno visibili, ad altri no, ma tutti i sopravvissuti hanno sviluppato delle particolari abilità che li hanno resi dei mostri agli occhi degli altri.
Adelina Amoutero ha perso i suoi bellissimi capelli neri che si sono trasformati in un argento che uguaglia il colore della luna e una brutta cicatrice le segna il viso là dove i medici sono stati costretti a toglierle l'occhio. Adelina ha sopportato tanto dopo la guarigione: lo scherno degli altri, la morte della madre, l'invidia nei confronti della sorella che pur essendo malata e poi guarita non presenta alcun segno speciale e l'odio, la delusione, la rabbia del padre. Tutti questi sentimenti sono cresciuti dentro di lei ed insieme a lei, forgiando una protagonista femminile con un carattere spaventosamente oscuro e con un animo troppo affine alla crudeltà.
Adelina è quindi un personaggio sui generis, di cui non si legge spesso. Un personaggio che si lascia dominare dai propri sentimenti non esattamente puri e che, pur essendone spaventata, decide di farne una propria forza. Ed è proprio da questo rancore che cova da anni che si sviluppa il suo temibile potere: un potere che si alimenta della paura e dei timori di chi le sta intorno. Adelina è in grado di giocare con l'immaginazione nel vero senso della parola. I suoi poteri le permettono di creare illusioni e far credere al proprio avversario di vedere qualcosa che non c'è o di sentirla.
Adelina è un personaggio che nella sua peculiarità mi è piaciuto molto, nonostante ci siano stati dei momenti in cui mi ha irritata. L'abilità della Lu sta nell'aver creato una protagonista che non ha niente di eroico, che non si fida di nessuno, che si nutre di rabbia, paura, vendetta e rancore.
Tutti gli altri personaggi, ce ne sono diversi che si affacciano sulle vicende di questa storia, passano in secondo piano di fronte alla sua oscura grandezza. Persino il protagonista maschile è sacrificato davanti all'importanza che l'autrice ha deciso di dare ad Adelina. Di Enzo Valenciano sappiamo ben poco. Poco conosciamo della sua storia e dei suoi sentimenti. Sappiamo che è un rivoluzionario, che è determinato e pronto a tutto, ma l'autrice decide di non scavare a fondo nel suo animo. E così anche per gli altri personaggi.
Tutti scompaiono di fronte ad Adelina.
Beh direi che si è capito che questo personaggio mi ha colpito particolarmente. E sono rimasta affascinata dalla dichiarazione dell'autrice (abbiate pietà...non mi ricordo dove l'ho letto) in cui afferma che questa trilogia racconta la nascita non di un eroe ma di un cattivo.
La battaglia dei pugnali è ambientato in un mondo creato dall'autrice appositamente per la sua storia, che temporalmente può essere collocato nel rinascimento, ed in modo particolare nel rinascimento italiano. Un mondo governato da una regina ambiziosa e determinata a sterminare tutti gli "obrobri" che la malattia si è lasciata dietro.
Il wordbuilding è davvero ben strutturato e tutto è curato nei minimi dettagli per dar vita ad un'ambientazione perfetta. Molte delle descrizioni evocano una città mercantile italiana, credo si sia ispirata a Venezia.
Lo stile della Lu, poi, è inconfondibile: la storia è raccontata interamente da Adelina in prima persona anche se alcuni capitoli, scritti in terza persona, sono dedicati ad altri personaggi. Lo stile di questa autrice è pazzesco: Marie Lu ha un'abilità fenomenale nel coinvolgere il lettore. Usa il presente per tutto il tempo e questa scelta fa si che la storia si dipani davanti agli occhi del lettore in tempo reale, non lasciandogli scampo.
Scusate se mi sono dilungata un po' di più, ma La battaglia dei pugnali è un libro bellissimo e non vedo l'ora di leggere il seguitop per scoprire come evolverà il personaggio di Adelina.
Unica pecca: la parte romance è davvero poca.
Che ne pensate?
Io sono rimasta affascinata.
Lo leggerete?
Serie The young elite
#1 La battaglia dei pugnali
#2 The rose society
#3 The midnight star
Questo libro partecipa alla Fantasy reading challenge di Franci per la categoria Fantasy di un autore che conosci.