Oggi vi parlo di un libro che ha fatto molto parlare di sè: tantissimi lo hanno amato, molti altri hanno espresso un'opinione negativa.
Io, intanto, mi scuso con la CE che mi ha inviato la copia un sacco di tempo fa, ma ho avuto diverse difficoltà ad affrontare l'intera lettura e il risultato è la recensione che segue.
Ma procediamo con ordine.
Titolo: The queen of the Tearling
Autore: Erika Johansen
Casa editrice: Multiplayer Edizioni
Pagine: 434
Prezzo: € 16,15
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Trama: Il giorno del suo diciannovesimo compleanno la principessa Kelsea Raleigh Glynn, cresciuta in esilio, intraprende un pericoloso viaggio alla volta del castello in cui è nata per riprendersi il trono che le spetta di diritto. Kelsea è una ragazza determinata che adora leggere e imparare e che somiglia ben poco a sua madre, la fatua e frivola regina Elyssa. Kelsea sarà pure inesperta, ma non è indifesa: al collo porta lo zaffiro di Tearling, un gioiello dagli immensi poteri magici, ed è accompagnata dalla Guardia della Regina, un gruppo scelto di coraggiosi cavalieri guidato dall’enigmatico e fedele Lazarus.
Kelsea avrà bisogno di tutti loro per sopravvivere alla cabala di nemici che cercherà di impedire la sua incoronazione con ogni mezzo, da sicari dai mantelli cremisi a tremendi incantesimi di sangue.
Nonostante il suo sangue reale, Kelsea è ancora una giovane piena di insicurezze, una bambina chiamata a guidare un popolo e un regno dei quali non sa praticamente nulla. Quello che scoprirà nella capitale, però, cambierà tutto, mettendola di fronte a orrori inimmaginabili. Sarà un gesto semplice quanto audace a gettare il regno nel caos, scatenando la vendetta della tirannica sovrana della vicina Mortmesne: la Regina Rossa, una strega posseduta dalla magia oscura. Kelsea dovrà scoprire di chi fidarsi tra i suoi servitori, i nobili di corte e le sue stesse guardie del corpo.
La sua missione per salvare il regno e compiere il suo destino è appena cominciata: Kelsea dovrà affrontare un viaggio alla scoperta di sé stessa e una prova del fuoco che la faranno diventare una leggenda… se solo riuscirà a sopravvivere.
INCIPIT: Kelsea Glynn sedeva immobile, guardando i soldati che si avvicinavano alla fattoria.Avanzavano in formazione militare con gli accompagnatori ai lati. Indossavano le uniformi grigie della guardia reale dei Tearling. I mantelli ondeggiavano, rivelando armi di pregevole fattura: spade e pugnali corti, tutti in acciaio del Mortmesne. Uno di loro portava addirittura una mazza: Kelsea ne vedeva la testa chiodata spuntare dalla sella Quel cupo incedere verso la casa rendeva chiaro un fatto: non avrebbero voluto essere là.
RECENSIONE
Che dire di questo romanzo? Da dove iniziare?
Dal fatto che è piaciuto a tutti ma a me non ha fatto impazzire. So, addirittura, di una Emma Watson entusiasta e che non vede l'ora di interpretare la regina dei Tearling, ma a me questo primo volume mi ha annoiato un sacco e quasi fino alla fine.
Tralasciamo il fatto che si tratta di un libro magnifico, con delle illustrazioni fantastiche e una cover da tenere in esposizione, perché, sì, l'occhio vuole la sua parte, ma ovviamente non è tutto.
Il romanzo della Johansen è lungo a non finire, è prolisso e troppo, troppo descrittivo. Prova ne è che ci ho messo un anno a finirlo. Un anno.
Non capisco, davvero, come possa esserci intorno a The queen of the Tearling tutto questo entusiasmo.
Kelsea è la figlia della regina, tenuta nascosta da ogni pericolo e cresciuta per diventare una regnante quando fosse finalmente giunto il momento. Il Tearling è un regno povero, che sta andando in malora a causa di governi sbagliati e di alleanze mal strette. Ma Kelsea è pronta a cambiare le cose da un giorno all'altro anche se questo significa portare il proprio regno alla guerra con la terribile, fortissima e crudele potenza del Mortmesne, governato dalla sua perfida e avida, non che magica, regina.
Erika Johansen ha ambientato il suo romanzo in un'epoca successiva alla nostra: tecnologia, avanguardia, comodità ed elettronica sono state spazzate via dal cosiddetto Passaggio. Il mondo di Kelsea è fortemente medievale: ci sono, infatti, cavalieri, armature, poveri, tanti poveri e pochissimi ricchi. La cultura è appannaggio dei soli che se la possono permettere, per non parlare della scienza e della medicina.
Tutto è descritto nel minimo dettaglio. Il lettore sa persino di che colore sono i mattoni della capanna in cui ha abitato Kelsea prima di diventare regina e, tuttavia, l'abilità descrittiva dell'autrice fallisce quando si tratta dei suoi personaggi. Non sono riuscita ad inquadrare nessuno di loro e nemmeno ad entrare in sintonia con la protagonista, che ho odiato sin dal primo momento.
Ho trovato tutti i personaggi di questa storia piatti e poco caratterizzati e questa è una cosa che mi infastidicsce molto.
Quanto allo stile, le eccessive descrizioni non fanno che rallentare continuamente la storia e, infatti, fino alle ultime dieci pagine non succede praticamente nulla. L'azione è concentrata nel finale: intenso e veloce ma soprattutto liquidato con uno svenimento della protagonista per il troppo potere utilizzato.
Per me, questo libro è stata una grandissima delusione, tuttavia non posso credere che ad altri sia piaciuto così tanto, per cui mi sono detta che sono io. Ora sto leggendo il secondo volume, che si sta rivelando essere un pochino più accattivante....vi farò sapere.
Che ne pensate?
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SERIE THE QUEEN OF THE TERLING
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