martedì 14 luglio 2020

Review Party: LA TERRA SPEZZATA - La quinta stagione di N. K. Jemisin


Buongiorno lettori!
Nuovo review party! Oggi parliamo de La quinta stagione di N. K. Jemisin, primo volume della trilogia La terra spezzata.
Ammetto che è stata una lettura non facilissima ma che mi ha completamente rapita.


Titolo: La quinta stagione
Autore: N. K. Jemisin
Casa editrice: Mondadori
Pagine: 498,00

voto: 4/5

Trama: È iniziata la stagione della fine. Con un’enorme frattura che percorre l’Immoto, l’unico continente del pianeta, da parte a parte, una faglia che sputa tanta cenere da oscurare il cielo per anni. O secoli. Comincia con la morte, con un figlio assassinato e una figlia scomparsa. Comincia con il tradimento e con ferite a lungo sopite che tornano a pulsare.

L’Immoto è da sempre abituato alle catastrofi, alle terribili Quinte Stagioni che ne sconquassano periodicamente le viscere provocando sismi e sconvolgimenti climatici. Quelle Stagioni che gli orogeni sono in grado di prevedere, controllare, provocare. Per questo sono temuti e odiati più della lunga e fredda notte; per questo vengono perseguitati, nascosti, uccisi; o, se sono fortunati, sono presi fin da piccoli e messi sotto la tutela di un Custode, nel Fulcro, e costretti a usare il loro potere per il bene del mondo.

È in questa terra spezzata che si trovano a vivere Damaya, Essun e Syenite, tre orogene legate da un unico destino.
Recensione:
La quinta stagione è ambientata nell'Immoto, l'unico continente del pianeta, e rappresenta l'inizio di un lunghissimo periodo di crisi geologica che porterà alla distruzione di tutto.

In questa ambientazione apocalittica si svolgono le storie delle tre protagoniste del romanzo: Damaya, Syenite ed Essun.
Damaya è una bambina spaventata dal suo enorme potere, emarginata dalla comunità e dalla sua stessa famiglia. E' una bimba intimorita ma determinata a trovare il suo posto nel mondo e qualcuno che le voglia bene.
Syenite è una ragazza addestrata al Fulcro, un'arma, pronta a scattare al bisogno: testarda, sfacciata, caparbia, a cui le regole stanno strette ma che cerca, comunque, di rispettare per la sua incolumità.
Essun è una donna sposata, madre di due bambini, che si trova ad affrontare la prova più dura e difficile della vita di una donna: la morte del figlio.
Queste tre protagoniste sono tutte legate da un unico filo conduttore che è l'orogenia: un potere incredibile di cui solo alcune persone sono dotate e che le rende in grado di sensire la terra, i suoi movimenti e le sue vibrazioni, di muoverla a proprio piacimento, di sedare un terremoto o alimentarlo. Proprio a causa di questa terribile e potente capacità gli orogeni sono emarginati, sottomessi e controllati al potere dei Custodi.

Leggere La quinta stagione è stata un'avventura sia dal punto di vista dello stile dell'autrice sia per quanto riguarda i contenuti.
La storia è densa, piena, ricca di avvenimenti eppure nulla è chiaro e lineare. Ho fatto fatica ad abituarmi al racconto di Nora Jemisin poiché l'autrice ci fornisce un sacco di informazioni, eventi e dettagli che non è facile far quadrare, soprattutto perché il lettore viene catapultato nel mezzo dell'azione. Ma quando finalmente il quadro è chiaro.....oh, quando tutti i tasselli vanno al loro posto è quello il momento in cui ci si accorge che La quinta stagione è il capolavoro di un genio.

Lo stile rispecchia la stessa confusione della trama, lo stesso nervosismo, la stessa dinamicità.
Ogni capitolo è dedicato ad una delle tre protagoniste e quello di Essun è scritto in seconda persona: questa per me è stata una circostanza nuova che mi ha del tutto affascinata anche se mi ha stranita all'inizio.

In conclusione vi consiglio caldamente di leggere La quinta stagione e di sorvolare sul disordine iniziale perché mano a mano che si procede nella lettura non la si può più abbandonare.
Il secondo capitolo della saga, Il portale degli obelischi, mi è piaciuto ancora di più....ma questa è un'altra storia.....

Visto che ormai entrambi i volumi sono usciti da un po', voi li avete letti?
Che ne pensate?
R.

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