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sabato 2 gennaio 2016

OPPOSITION di Jennifer L. Armentrout

Buon inizio anno lettori!
Io sono già in pista e ho già finito il primo libro dell'anno, di cui vi parlo nella recensione di oggi.
Si tratta di Opposition, ultimo capitolo della serie Lux di Jennifer Armentrout.
Non è un libro proprio recentissimo. Ce l'ho da un sacco sul reader e ho deciso solo ora di leggerlo, no perchè mi andasse particolarmente, ma perchè era nella prima schermata del kindle quando l'ho acceso.
Come sapete, adoro questa autrice, anche se questa volta....mmm...avrei preferito di più.


Titolo: Opposition
Autore: Jennifer L. Armentrout
Casa editrice: Giunti
Pagine: 352
Prezzo: € 12,00


Trama: Dopo la fuga rocambolesca dalla prigione di ''Dedalo'', Daemon e Katy sono convinti di essere in salvo una volta per tutte. Finché davanti ai loro occhi increduli si materializza il peggiore degli incubi: la notte all'improvviso è illuminata da migliaia e migliaia di Luxen che solcano il cielo come stelle cadenti. Di fronte a un'invasione di questa portata, nessuno sulla Terra potrà più considerarsi al sicuro, nemmeno la famiglia Black. Daemon non può certo sottrarsi alla sfida, e insieme al gemello Dawson e alla sorella Dee decide di andare incontro alle schiere di Luxen per capire le loro intenzioni. Intanto Katy è sempre più preoccupata: i giorni passano e la ragazza non può fare a meno di chiedersi se Daemon tornerà davvero, e soprattutto se al ritorno sarà ancora lo stesso... Quando finalmente rivedrà i suoi magnetici occhi verdi, Katy stenterà a credere a quello che sta accadendo: il ragazzo che ama ha preso una terribile decisione. Ma come è possibile? Dopo tutto quello che hanno passato insieme, dopo tutto l'amore che li ha uniti, Daemon può davvero rinnegare il passato? Mentre il confine tra il bene e il male si assottiglia pericolosamente, Daemon e Katy sono di fronte alla prova più grande che abbiano mai immaginato. Un finale epico, sconvolgente e incredibilmente romantico per la saga più amata dai giovani lettori di tutto il mondo


INCIPIT: Un tempo, pensando alla fine del mondo, avevo in mente un progetto ben preciso, sempre nel caso che io fossi stata lì ad assistere. L'idea era di salire sul tetto di casa mia e sparare ad un volume pazzesco It's the end of the world as we know it (and I feel fine) dei R.E.M., ma la vita reale non sempre è così figa. Stava per succedere: il mondo come lo conoscevamo stava davvero finendo e c'era poco da sentirsi tranquilli. O da fare i fighi.


RECENSIONE
Opposition è il capitolo conclusivo della saga Lux scritta da Jennifer Armentrout. 
Questo libro inizia esattamente dove finiva il precedente: i Luxen sono arrivati sulla Terra da ogni angolo dell'universo e non hanno intenzioni pacifiche. Il loro unico obiettivo è conquistare e governare, non importa cosa o chi incontreranno sul loro cammino.
In questo ultimo atto della serie ritroviamo le nostre due bellissime coppie, Daemon e Kitty e Dawson e Beth, più innamorate che mai e pronti a far fronte comune pur di proteggere la loro famiglia e l'umanità, persino trovare insospettabili alleati e stringere accordi con nemici giurati. 
Ormai sapete tutti che la Armentrout è una delle mie autrici preferite e bacio la terra su cui cammina, ma devo fare, purtroppo, qualche appunto su questo capitolo conclusivo.
Sto parlando di un'autrice di talento e le sue abilità si fanno notare anche in Opposition. Nulla da dire sul suo stile, ne tanto meno sulla capacità di creare eventi e situazioni paradossali. Stesso discorso posso fare tranquillamente anche sulle abilità di creare scene emozionanti e di tenere il lettore attento e curioso fino alla fine della storia. Tuttavia, ho notato delle cose che mi hanno fatto storcere un pochino il naso. 
Innanzitutto, mi sarebbe piaciuto che i personaggi secondari avessero avuto un ruolo e una presenza più decisa nello svolgersi degli eventi:  Dawson e Beth restano sempre sullo sfondo, addirittura sembrano quasi non essere parte della realtà che sta sconvolgendo il mondo, lo stesso dicasi per Luc. Si tratta di tre personaggi importanti perchè fin dal prequel alla serie,  Dawson e Beth dapprima, Luc successivamente, hanno portano un contributo notevole allo sviluppo della storia. Trovo che questi personaggi abbiano molto da dire e mi è sembrato che l'autrice li abbia sacrificati un pochino. 
In secondo luogo, devo proprio dirlo, Daemon ha avuto un'idea scellerata per poter salvare il mondo dall'invasione aliena. Un 'idea geniale che solo la Armentrout poteva inventarsi e mi è spiaciuto un sacco notare come, invece, la concreta esecuzione della stessa sia passata in secondo piano. In sordina. Un pò come in Eclipse di Stephanie Mayer: la battaglia si sta svolgendo, lo scontro determinerà le sorti dell'intera umanità, e l'autrice cosa fa? Si focalizza sulla coppia. Eh no, no grazie
Questo è il motivo per cui non ho dato più di tre stelline. Avrei preferito leggere qualcosa di più. Anzi, pretendevo qualcosa di più da questa storia, e sebbene tutto rientri nei giusti binari, alla fine della fiera, questi particolari mi hanno lasciata un pochino perplessa e delusa.
Tuttavia, sulle capacità di questa autrice non si può discutere: la serie Lux, sin dal primo episodio, mette un sacco di carne al fuoco. Solitamente questo è un rischio piuttosto grande da correre perchè spesso, l'autore, finisce per non essere più in grado di gestire l'immane serie di eventi ed informazioni che ha messo a disposizione del lettore. Ciò non accade alla Armentrout che tira le fila di tutto ciò che ci ha servito nei suoi cinque libri fino ad una conclusione che chiude un serie paranormal romance davvero bella. 

Chi di voi ha letto questa serie? 
Che ne pensate? 
La leggerete?

Serie Lux 
0,5 - Shadows (Novembre 2013)
1 - Obsidian (Luglio 2013)
2 - Onix (Gennaio 2014) 
3 - Opal (Novembre 2014) 
4 - Origin (Febbraio 2015)
5 - Opposition (giugno 2015)
Rosy
Questo libro e la recensione partecipano alla Mastereader di Lucrezia per la categoria "il primo libro che vi capita tra le mani"

domenica 27 settembre 2015

FIREBIRD di Claudia Gray

Buona domenica lettori,
oggi c'è un timidissimo sole ma si sta bene. Non fa caldo e non fa freddo, perfetto!
Spero che passiate una buona domenica in compagnia di un libro e non come me, invece, a studiare diritto penale.

Oggi vi parlo di Firebird (), di Claudia Gray e ne approfitto per ringraziare la casa editrice (Harlequin Mondadori) per avermene A thousand picies of youinviato una copia da recensire.


Titolo: Firebird
Autore: Claudia Gray
Casa editrice: Harlequin Mondadori
Pagine: 331
Prezzo: 16,00
E MEZZO

Trama: Marguerite Caine è cresciuta respirando intorno a sé le teorie scientifiche più all'avanguardia. I suoi genitori, infatti, sono due famosi scienziati che sono riusciti a realizzare la macchina più stupefacente di tutti i tempi: il Firebird. Si tratta di un congegno che permette di viaggiare in dimensioni parallele, basandosi sulla teoria che esistono infiniti universi, che sono poi quelli delle possibilità. Ciò che non è stato in questo mondo si è certamente realizzato in uno degli altri. Il padre di Marguerite, però, è misteriosamente scomparso. Sembra che a ucciderlo sia stato Paul, uno degli assistenti, che è poi fuggito impunito in un'altra dimensione, portando via con sé tutti i dati relativi al Firebird. Marguerite si lancia alla ricerca del padre e grazie a Theo, uno studente di fisica che l'aiuta nell'impresa, riesce a ingaggiare una caccia all'uomo pluri-dimensionale, tra una Londra del futuro, una Russia ai tempi dello Zar e un mondo sottomarino... Le vite sono mille. Mille le possibilità. Ma il destino è uno soltanto.
INCIPIT: Mi appoggio al muro di mattoni per sorreggermi, mi tremano le mani. Una pioggia fredda e pungente cade sulla mia pelle, da un cielo che non ho mai visto. E' difficile riprendere fiato e cercare di capire dove mi trovo. Tutto quello che so è che il Firebird ha funzionato. Ce l'ho appeso al collo, ancora acceso dal calore del viaggio.Non c'è tempo. Non so se ho a disposizione pochi minuti, o secondi, o ancora meno. Perquisisco disperatamente questi abiti sconosciuti: il mio minivestito e la giacca lucida che indosso non hanno le tasche, ma ho una piccola borsa a tracolla. Frugandoci dentro non trovo una penna, però c'è un rossetto. Con le mie dita tremanti svito il cappuccio e scarabocchio qualche parola su un poster stracciato affisso al muro del vicolo. Questo è il messaggio che devo passsare, l'unico obiettivo che dovrò ricordare, dopo tutto ciò che sono sarà perduto.

RECENSIONE
Premetto che non avevo aspettative alte su questo libro per il semplice fatto che conosco l'autrice e so che tende a deludermi. Avevo letto la serie Evernight e mentre il primo libro mi era piaciuto un sacco i successivi, invece, no. Per cui, consapevole di ciò, ho affrontato questa lettura con i piedi per terra.
Devo dire che Firebird mi ha stupito. Mi è piaciuta un sacco l'idea del viaggio tra le dimensioni, già anticipata dalla sinossi, e come si sono svolti gli eventi raccontati.
Il padre di Marguerite è appena morto in un terribile incidente stradale provocato da uno dei suoi asstitenti, Paul, che, insieme alla geniale madre di lei, hanno creato un apparecchio in grado di far viaggiare le persone tra le dimensioni, seguendo il concetto per cui ogni volta che una persona fa una scelta crea una dimensione in cui quella stessa persona ha preso la decisione opposta.
Sconvolta dalla tragedia e insieme a Theo, altro assistente della famiglia Caine, Marguerite parte per un viaggio disperato, di dimensione in dimensione, per cercare Paul e vendetta.
I personaggi di Firebird hanno poco da dire e potevano decisamente essere caratterizzati meglio. Di loro non sappiamo che alcuni dettagli che sfuggono all'autrice qua e là nel corso della narrazione. In particolare, avrei voluto che la protagonista fosse approfondita meglio ma soprattutto che fosse più certa di sé e delle sue azioni: troppa imprevedibilità circonda Marguerite, troppe scelte repentine e illogiche che non trovano giustificazione. Mentre poco e niente sappiamo di Paul e Theo.
Tuttavia, la storia mi è piaciuta, come mi è piaciuta l'ambientazione: si passa da una Londra super moderna e futuristica alla Russia degli zar (aaaaw la Russia!) ad un mondo sommerso dalle acque in cui, ormai, nessuno vive più sulla terra ferma.
La Gray ha un modo di scrivere che scivola via, veloce, fluido e semplice: anche in questo libro, come già avevo notato per i suoi precedenti scritti, l'autrice ama i colpi di scena, i plot intricati e gli eventi che si intrecciano tra di loro.
L'idea ha tantissmo potenziale e spero che la Gray sappia sfruttarlo al meglio con i successivi romanzi. Incrocio le dita e non vedo l'ora di leggere il secondo volume.

Chi di voi lo ha letto?
Che ne pensate? 


SERIE FIREBIRD
1- Firebird (settembre 2015)
1.1 - First impression: A firebird ficlet (Wattpad)
2- Ten thousand skies above you (novembre 2015 - inedito in Italia)
Rosy

domenica 31 maggio 2015

"A FIOR DI PELLE" di Sophie Jackson - SEGNALAZIONE + RECENSIONE IN ANTEPRIMA + CHIACCHIERE

Buona domenica pomeriggio.
Avrei dovuto pubblicare questo post lunedì scorso. E giuro che ne avevo tutte le intenzioni. Ero pronta. Avevo tutto il materiale che mi serviva e avevo finito di leggere il libro. Ero preparatissima.
Senonché.....lunedi mattina mi alzo con dei dolori lancinanti alla pancia che già mi trascinavo da domenica, talmente forti da non riuscire a camminare dritta. Di lì la corsa al pronto soccorso e la sala operatoria pronta ad aspettarmi: la stramaledetta appendicite alla fine mi ha trovata.
Questo è il motivo del mio silenzio di questa settimana. Costretta in un letto scomodissimo e attaccata a duecentomila flebo proprio non sono riuscita a pubblicare questo post.
Ora mi sto riprendendo e anche se ci metto un'ora a raggiungere il bagno dalla mia stanza, sono pronta a parlarvi di "A FIOR DI PELLE"

A Fior di pelle esce in tutte le librerie l'11 giugno 2015 ma grazie a Giulia Taddeo di Fabbri ho potuto leggerne la bozza.


Pubblicato per la prima volta su Fanfiction.net, dove è stato scaricato ben 4 milioni di volte, arriva finalmente in libreria a giugno, in contemporanea mondiale, il primo capitolo della trilogia più attesa dell’anno. 


11 giugno 2015

Titolo:  A fior di pelle
Autore: Sophie Jackson
Casa editrice: Fabbri editori:
Pagine: 464
Prezzo: € 15,90


Trama: Dopo aver assistito all’omicidio di suo padre quando era solo una bambina, Kat da anni sogna il misterioso ragazzo che l’ha salvata dal fare la stessa fine. Ora, a 24 anni, Kat insegna letteratura inglese in carcere, per onorare la memoria del padre, un sognatore prestato alla politica. In carcere, i demoni di Kat sembrano risvegliarsi, soprattutto quando incontra Wes, un detenuto problematico, pericoloso almeno quanto affascinante e carismatico. Tra loro cominciano presto a esserci scintille, soprattutto quando Wes riconosce in Kat la bambina che ha salvato tanti anni prima…

Recensione
A fior di pelle è il primo libro di una trilogia romance, A pound of flesh, scritta da Sophie Jackson. 
Stando a quello che viene detto per pubblicizzare il lancio in contemporanea mondiale, la storia di Kat e Wes è stata amatissima dai lettori del web e se devo essere sincera, io lo trovo un pochino esagerato.
Tuttavia,  A fior di pelle si lascia leggere con facilità, nonostante  ci siano qui e lì dei difettucci che potevano essere evitati.
Ma andiamo con ordine.
Kat e Wes si incontrano per la prima volta quando sono poco più che ragazzini e in una circosatanza decisamente tragica, ma tanto basta per insinuare nei due il seme di una dolcissima storia d'amore. Passano gli anni e i due crescono senza avere alcun contatto ma basta uno sguardo, diversi anni dopo, per far scattare la scintilla.
La storia tra Kat e Wes è una delle tante di cui abbiamo già letto non so quante volte e, sinceramente, più di quattrocento pagine sono decisamente troppe per una storia che, in sostanza, ha poco da raccontare. Probabilmente duecento pagine sarebbero bastate per rendere l'idea e forse avrebbe giovato molto di più allo scorrere delle azioni. Dico questo perché, nonostante abbia trovato A fior di pelle molto carino, spesso ho faticato ad andare aventi e ho avuto la sensazione che gli eventi si ripetessero e che alcune scene fossero state inserite giusto per far brodo. In questi momenti mi sono annoiata e ho trovato difficile andare avanti.
Tuttavia, se si riesce a superare questo scoglio, si nota  che questo libro offre molti spunti di riflessione, toccando temi differenti, quali l'amicizia, lo spirito di sacrificio, la solidarietà e la voglia di arrivare. 
Anche il romance, a volte, lo ammetto, un pochino esagerato, lancia comunque un messaggio giusto: in A fior di pelle nessuno dei protagonisti si annienta o scompare di fronte all'altro, ma la storia di Kat e Wes insegna che il vero amore non è perfetto e non è facile, che a volte bisogna fare delle concessioni, a volte bisogna prendere mentre altre si deve avere il coraggio di dare. Amarsi significa aiutarsi a migliorare e a titrare fuori il meglio di sè attraverso il proprio compagno.
Infine, due parole riguardo lo stile della Jackson: come dicevo prima questa autrice è prolissa. Avrebbe potuto scrivere una storia più corta, concentrandosi essenzialmente sul rapporto tra Kat e Wes. Non dico che spaziare su altre situazioni sia un male, ma il modo in cui l'autrice ha scelto di farlo ha penalizzato l'intera storia, disperdendo l'attenzione del lettore.
Devo ammettere che sono arrivata alla fine con un po' di difficoltà ma comunque soddisfatta. Non mi sento di dare più di tre stelline a questo libro, proprio perchè non mi ha coinvolta al cento per cento, tuttavia si tratta di una storia a cui vi consiglio di dare una possibilità


Non mi resta che aspettare la pubblicazione del libro, l'11 giugno, e leggere le vostre recensioni.
Voi che dite? Ne avevate sentito parlare?
Rosy

martedì 7 aprile 2015

THE WINNER'S CURSE di Marie Rutkoski

Buona sera lettori,
come va? Le vacanze di Pasqua sono già finite. Sono passate troppo in fretta per i miei gusti. Uff.
Speravo di poter approfittare di questi giorni di riposo per portarmi in pari con le letture e, invece, no. In questi giorni ho proprio riposato. Ho staccato la testa da tutto: ufficio, blog, libri e studio. Mi sono dedicata completamente alla pigrizia più assoluta.
Aaaaah che meraviglia.
Comunque, prima di questo switch off della mia testolina, ho finito di leggere The winner's curse di Marie Rutkoski, di cui vi parlo oggi.
Devo ancora postarvi My monthly crush di marzo, arriverà abbiate fede.



ENG

Titolo: The winner's curse
Autore: Marie Rutkoksi
Casa editrice: Farrar Straus Giroux
Pagine: 355
Prezzo: 17,18 € (Amazon)



Trama: Come figlia di un generale di un paese che vive di guerra e riduce in schiavitù i popoli che conquista, la diciassettene Kestrel ha solo due scelte: arruolarsi o sposarsi. Ma Kestrel ha intenzioni ben diverse. Un giorno incontra, a sorpresa, uno spirito affine, in un giovane schiavo che sta per essere venduto all'asta: gli occhi di Arin sembrano sfidare tutti e tutto.
Seguendo il proprio istinto, Kestrel lo compra, con conseguenze inaspettate.
Non passa molto che la ragazza deve nascondere il suo amore crescente per Arin.
Ma Arin ha un segreto e Kestrel imparerà che il prezzo che ha pagato per comprare un altro essere umano è molto più alto di quello che avrebbe mai potuto immaginare.
Ambientato in un mondo costruito in ogni minimo dettaglio, The winner 's curse è una storia di sfide mortali in cui tutto è un gioco e la scommessa è tra seguire la propria testa o perdere il proprio cuore.



INCIPIT: She shouldn't have been tempted. This is was Kestrel tought as she swept the sailor silver off the improntu gaming table set up in a corner of the market. "Don't go" said one sailor; "Stay" said onother, but Kestrel cinched her wist strap velvet purse shut. The sun had lowered and caramelized the color of things, which meant that she had played cards long enough to be noticed by someone who mattered.Someone who would tell her father.

RECENSIONE
Parlarvi di questo libro, per me, non è facile. Lo avete adorato tutti, lo avete stra-consgliato, lo avete osannato. Ma a me non ha fatto ne caldo ne freddo.
Questa è una di quelle situazioni in cui, una volta finito il libro, apro goodreads per andare a vedere quanti la pensano come e poi scopro che nessuno lo ha valutato con meno di quattro stelle, o quasi. Ecco.....ho letto lo stesso libro che avete letto voi? 
Sono la classica voce fuori dal coro quando vi dico che sì, è stata una lettura piacevole, ma niente di che.
Ambientanto in un impero immaginario, dove l'unica lingua è quella della spada e della schiavitù, il mondo in cui vive Kestrel è molto simile ad un'Antica Roma sull'orlo della crisi.
I Valoriani sono i Romani della situazione: governano un impero vastissimo, ma devono difenderne strenuamente i confini, riducendo in schiavitù i popoli che conquistano. Tra questi ci sono gli Herrani, colti, amanti delle belle arti, della letteratura, del canto e della musica. 
Kestrel è una Valoriana che un giorno, spinta da non si sa cosa, compra Arin all'asta per un prezzo esorbitante.
Piano piano i due si conoscono e si innamorano, seppur questo sia assolutamntte vietato. Kestrel è, infatti, figlia di un grande generale Valoriano mentre Arin è uno schiavo.
Ma il bellissimo Herrani cova un segreto, che è chiaro al lettore, non appena ha modo di conoscere meglio questo personaggio: la vendetta, la rivoluzione, la riconquista. E a nulla vale il sentimento che inizia a provare per la bellissima e tenace figlia del generale.
Devo dare atto alla Rutkoski di aver  perfettamente trasposto nel suo mondo la realtà greco-romana e di aver creato una storia carina, seppur non originale, ben scritta e scorrevole, ma a tratti noiosa: fin quasi a più di metà libro non accade assolutamente nulla e sebbene la prosa dell'autrice si legga con facilità, beh dopo un po' io mi sono trovata a sbadigliare dietro al gossip, ai balli e alle partite a carte.
Ho apprezzato moltissimo il personaggio di Kestrel: una donna che non si rassegna alle sole scelte che la società le impone, una donna che non è disposta a sacrificare se stessa, la sua libertà e quella del suo popolo solo per l'uomo che ama, ma che lotta e con sacrificio trova e accetta il compromesso.
Mi è piaciuto un po' meno Arin. Non so perchè ma non mi ha raggiunto come ha raggiunto i tanti lettori che, invece, lo hanno amato e lo amano.
Per quanto la storia sia carina e ben congegnata e il word building sia ben strutturato, gli eventi narrati dalla Rutkoski non passano la pagina, ovviamente parlo per me. Come vi dicevo prima, io l'ho trovato un buon lavoro, ma non mi ha entusiasmata più di tanto e, infatti non mi spiego tutto l'entusiasmo che ruota intorno a questa serie.
Sarò io, ma non ho percepito le emozioni tra Kestrel e Arin, non ho sentito il brivido e l'eccitazione della scoperta dei sentimenti, nè la gioia e il sollievo nella dichiarazione. 
The winner's curse non mi ha convinta più di tanto e un po' mi spiace perché avevo alte aspettative.
Leggerò, comunque, The winner's crime, magari il secondo volume riuscirà a farmi cambiare idea.


Serie: The winner's trilogy
1) The winner's curse
2) The winner's crime
3) The winner's kiss

Che ne pensate? 
Chi di voi lo ha letto?
C'è qualcuno a cui non ha fatto ne caldo ne freddo come a me?
Rosy

lunedì 23 febbraio 2015

UN SOGNO TRA I FIOCCHI DI NEVE di Corina Bomann

Buongiorno a tutti!
Oggi voglio parlarvi di unlibro che ho letto a gennaio, durante gli ultimi giorni delle vacanze di Natale, ma che per un motivo o per un altro non riuscivo mai a dedicargli spazio sul blog.
Ora è giunto il momento. Si tratta di Un sogno tra i fiocchi di neve di Corna Bomann. Approfitto per ringraziare la CE per avermene inviata una copia omaggio.






Titolo: Un sogno tra i fiocchi di neve
Autore: Corina Bomann
Casa editrice: Giunti
Pagine: 208
Prezzo: € 9,90

Trama: Fin da bambina, Anna non ha mai potuto sopportare il Natale, con tutto il suo corredo di luci colorate, dolci, regali e preparativi frenetici. E anche adesso che è una giovane donna, l’unico modo per superarlo è cercare riparo in qualche località esotica. Ma quest’anno sottrarsi sembra proprio impossibile: il suo adorato fratellino Jonathan le ha strappato la promessa di raggiungerlo per festeggiare con tutta la famiglia, compreso l’insopportabile patrigno. E così, il 23 dicembre, Anna salta su un treno stipato di gente alla volta di Berlino. Un attimo di assopimento – o meglio, quello che sembra un attimo – e si ritrova in una desolata stazione sul Mar Baltico, nel cuore della notte e nel pieno di una tormenta di neve. Impossibile tornare indietro, nessun treno riparte a quell’ora. Ad Anna non resta che chiedere un passaggio a chi capita e affidarsi alla sua buona stella, perché i personaggi che popolano la notte – si sa – sono tra i più disparati: l’autista di uno spazzaneve, un camionista polacco, tre stravaganti vecchiette che appaiono e scompaiono, e un surfista-psicologo-rasta piuttosto attraente...

INCIPIT: Appena scesa dal tram, Anna fu travolta da una musica assordante: sulle note chiassose dei fiati, cori di bambini entusiasti intonavano i tipici canti natalizi. Poi, dall’enorme altoparlante di una bancarella del mercatino, ecco l’immancabile: «Last Christmas, I gave you my heart…». Mentre George Michael cantava la fine della sua storia d’amo re, nuvole di aromi contrastanti si diffondevano nell’aria: mandorle tostate, zucchero filato, würstel. Le strade erano gremite di gente trafelata, del tutto indifferente all’abete che svettava maestoso sul mercatino. Dall’alto dei suoi rami le classiche statuine di minatori e incensieri osservavano con aria diabolica la folla. Anna non poté fare a meno di notarle, ma distolse lo sguardo: possibile che nessuno si accorgesse del loro aspetto inquietante? Dei denti minacciosi? Degli occhi penetranti?

RECENSIONE
Devo dire che questo libro non mi ha lasciato molto e l'assurdità degli eventi raccontati è così folle che può sembrare vero. 
Anna parte per passare il Natale con la sua famiglia. Anna odia il Natale, non c'è niente che le crei più orticaria dei canti natalizi, i regali, i pranzi in famiglia. Eppure, per accontentare il fratellino, sale sul treno verso casa e........si addormenta, arrivando al capolinea a chilometri e chilometri di distanza da casa. Al freddo, senza soldi, senza cellulare e nessuna possibilità di contattare  i suoi cari. Il mio incubo peggiore.
Su Un sogno tra i fiocchi di neve c'è poco da dire, se non che l'autrice ha creato una storia quanto mai bizzarra per permettere alla protagonista di indagare sulle origini del suo odio per il Natale, attraverso un viaggio zaino in spalla e accompagnata da personaggi singolarissimi.
La Bomann ha uno stile lineare, semplice e fresco che in pochissimo tempo accompagna il lettore verso le ultime pagine. Tutta la storia segue il filone del tragicomico: alla povera protagonista capitano tutta una serie di sventure che, però, le permetteranno di maturare e conoscere se stessa e i propri limiti e di superare alcune paure che l'hanno accompagnata per tutta la vita.
Non aspettatevi un romanzo di alta formazione, ma piuttosto una lettura leggerissima, carina, ironica che va bene per passare un pigro pomeriggio di festa tra un gioco a carte e l'altro.
Devo fare un piccolo appunto: se la parte iniziale e quella finale tengono il lettore sveglio e concentrato sugli eventi che capitano ad Anna, la parte centrale risulta un po' lenta, troppo descrittiva e noiosa, a tratti ripetitiva. e non vi nascondo che ho sbadigliato un paio di volte.
Un sogno tra i fiocchi di neve potrebbe essere paragonato al classico film natalizio dove il protagonista ritrova se stesso e la magia del Natale, imparando che non tutto il male viene per nuocere e che anche e soprattutto dalla sventura si impara a crescere, peccato che manchi quel qualcosa in più che ti fa entrare in contatto con i personaggi e sentirne le emozioni.
Quindi, carino, ma.....


Chi di voi ha letto questo libro? 
Che ne pensate?

Rosy

lunedì 15 settembre 2014

Recensione: MYSTIC CITY di Theo Lawrence

Buon inizio settimana a tutti,
come avete passato il weekend? Io ho poltrito tutto sabato e poi io e il mio ragazzo siamo andati a mangiare giapponese, alla fine ero talmente piena che è un miracolo se non sono scoppiata. Domenica, invece, l'ho dedicata a mia mamma che mi ha trascinata per supermercati tutto il giorno. Una bella sfacchinata!
E voi? Raccontatemi.

Vi avevo promesso questa recensione per la settimana scorsa, ma non ce l'ho proprio fatta, chiedo venia.
Oggi si conclude anche il giveaway di compleanno, avete ancora pochissime ore per partecipare, nei prossimi giorni estrarrò il vincitore, anzi: i vincitori.

Beh ora passiamo a parlare di questo libro che tanto mi ha incuriosita ma che non è stato proprio all'altezza delle aspettative.....

Più riguardo a Mystic city

Titolo: Mystic City
Autore: Theo Lawrence
Casa editrice: Mondadori
Pagine: 400
Prezzo: € 17,00


Trama: Manhattan è stata sommersa dall'acqua. In una New York del futuro, vittima del riscaldamento globale, i quartieri sono rigidamente divisi: la zona più elevata è abitata dai ricchi, mentre la classe inferiore è costretta a vivere nello squallore delle Profondità, ai livelli più bassi. I capi corrotti della città ricca sopravvivono grazie all'energia generata dai mistici, rappresentanti della classe inferiore dotati di capacità magiche. Come nella tragedia di Shakespeare, accade l'impensabile: Aria, figlia di un ricco criminale, si innamora di Hunter, un mistico ribelle e rivoluzionario, determinato a cambiare il destino del suo popolo. Un amore proibito tra due famiglie nemiche è destinato a portare lutti e dolore, ma anche a cambiare per sempre la vita di Aria e del suo mondo.

Recensione
Questo libro ha indubbiamente una cover meravigliosa e una trama accattivante. Sono stati questi gli elementi che mi hanno portata dritta dritta tra le sue pagine, senza lasciarmi scoraggiare da alcuni pareri non proprio positivi.
In una Manhattan sommersa dall'acqua c'è chi prospera e vive tra mille agi e ricchezze e chi invece soffre la povertà, la fame e il disagio di chi non viene preso in considerazione dalla classe politica e dirigente. Tra questi ultimi ci sono i Mystic, esseri umani ma dotati di poteri magici, di un'energia, diversa per ciascuno, che li rende in grado di fare cose grandiose.
Per la società di Arya, i Mystic sono una minaccia e per i suoi genitori c'è un'unica possibilità: sterminarli.
Arya si sveglia da un coma causato dall'assunzione di una potente droga senza ricordi né memoria: un buco nero copre un particolare periodo della sua vita. Al suo risveglio è fidanzata con il figlio del più acerrimo nemico politico del padre e non ricorda nulla, la famiglia le racconta di aver infranto ogni regola e convezione pur di stare con il suo amato, ma lei non ricorda, le spiegano che il suo gesto d'amore ha portato a riavvicinare le due famiglie creando un'alleanza potentissima, ma, ancora, niente.
Fino a quando si imbatte in un ragazzo, Hunter, un Mystic che risveglia qualcosa in lei, che le accende la luce del dubbio.
Decisa a recuperare la memoria,  la ragazza si avventura per i bassifondi dove ritrova Hunter. Ed e' a questo punto che Arya si rende conto che nella sua vita qualcosa non va. La famiglia le ha mentito spudoratamente, ma perchè?
Devo ammettere che lo stratagemma utilizzato dall'autore, di far iniziare la storia in medias res, e poi far scoprire tutto in un secondo momento, è stato geniale, peccato che non abbia saputo sfruttarlo al meglio: alla prima apparizione di Hunter avevo già intuito cosa si celava dietro la stranissima perdita di memoria della protagonista. Anche l'ambientazione non è affatto male, al contrario: credo che sia una delle più riuscite di cui abbia mai letto. Una volta terminato Mystic city avevo un'idea ben chiara nella mia mente della Manhattan di Arya e Hunter, come se l'avessi vista realmente, come se l'avessi vissuta insieme ai protagonisti del libro e di questo va dato atto.
Ho trovato questo moderno Romeo e Giulietta decisamente sotto tono nonché prevedibile e la cosa mi fa un tantino rabbia considerato l'enorme potenziale che l'autore aveva tra le mani, anzi, fino ad un certo punto della lettura, nonostante avessi già capito dove l'autore volesse andare a parare, il mio giudizio era completamente diverso, ma poi tutta la storia, raccontata in modo impeccabile, seppur prevedibile, precipita clamorosamente in un finale troppo frettoloso e ancora una volta scontato, lasciandomi decisamente spiazzata.
In conclusione questo libro ha tanto potenziale, ha una storia che poteva essere sviluppata meglio e che poteva condurre ad un finale decisamente migliore e più studiato. Tuttavia, non mi sento di bocciare completamente questo primo volume, proprio perché ritengo che la storia possa offrire tanto e perché ho trovato eccezionale l'ambientazione e l'idea di fondo. Leggerò il secondo volume con aspettative decisamente basse, ma con la speranza che questo autore possa dare di più.

Ecco, questo è quello che penso di questo libro. Forse tre stelline sono troppe ma voglio premiare l'idea per cui due mi sembravano poche.

Voi lo avete letto? Che ne pensate? Lo leggerete?

Serie Mystic City
1 - Mystic City
2 - Toxic heart (inedito in Italia)
3 - Senza titolo
Rosy

mercoledì 30 luglio 2014

Recensione: HOLLYWOOD PARTY di Victoria Fox

Buongiorno a tutti, io sono quasi pronta per il mare, anche se il tempo non sembra essere dalla mia, ma incrocio le dita e spero. 
Oggi vi parlo di un libro che ho finito di leggere a giugno. Lo so che siamo a fine luglio, avrei dovuto recensirlo prima ma me lo sono dimenticata. Vi dico subito che al di là della cover che lascia presagire tutt'altro, questa è stata proprio una lettura carina.

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Titolo: Hollywood party
Autore: Victoria Fox
Casa editrice: Harlequin Mondadori
Pagine: 384
Prezzo: € 6,99

Trama: Cato Lomax, famoso attore di Hollywood, torna a Lustell Cove, Cornovaglia, da vincente, per reclamare la propria eredità: Usherwood, antica dimora ormai in rovina, gestita dal fratello minore. Olivia Lark vi fa ritorno da sconfitta, dopo aver tentato la fortuna come pittrice a Londra. Charlie Lomax, invece, non se ne è mai andato, e ha fatto di quel luogo il proprio rifugio, dopo la perdita dei genitori. Ed è proprio qui che i destini di tutti e tre si incrociano. Cato vuole liberarsi del fratello e trasformare la magione nel luogo ideale per feste e ricevimenti in stile hollywoodiano, spalleggiato da una fidanzata patinata, che sembra uscita direttamente da un set. La villa dovrà diventare il loro emblema, crocevia di personaggi ricchi e famosi, tra cascate di champagne e montagne di caviale. Charlie vorrebbe restare solo, lacerato tra il risentimento per il fratello e l’attrazione per Olivia. Tra scintille di passione, eccessi da milionari e antichi rancori, Usherwood domina le vite di chi la frequenta, finché un segreto non viene alla luce e il destino cambia di nuovo le carte in gioco.

Come vi dicevo, si tratta di una piacevole lettura da ombrellone. La storia di una magione dimenticata dal tempo che si incastra tra le vite dei protagonisti: due fratelli che più diversi non i può e una ragazza che pensava di far fortuna in una grande città come Londra ma che scopre che è casa sua dove vuole stare.
Una lettura semplicissima, che si snoda nei bellissimi paesaggi della Cornovaglia e che fanno tanto film di canale cinque in un pomeriggio d'estate. La Fox è stata brava, lo ammetto, con le descrizioni di luoghi e paesaggi.
La storia è un pochino ridicola, ma carina. Abbiamo due fratelli: Cato, ricco e bellissimo nonché altrettanto famoso, e Charlie, burbero, scontroso e povero. Fortunatamente i due non si contendono la donna dei loro sogni, ma la magione di famiglia. Il primo la vuole più per capriccio che altro il secondo perché e legato a quella casa da ricordi e sentimenti che non si possono cancellare. E poi c'è Olivia, figlia dei fiori, che vive in una roulotte con la madre, che ha utilizzato la loro macchina come serra. Olivia entra piano, piano nella vita di Charlie scombussolandola e...indovinate? "Portando il sole dove prima c'era oscurità".
Allora, a scapito di questa cover da film porno, la storia è passabile e la parte romance tra Olivia e Charlie è ben fatta: leggera, mai pesante o stucchevole, non imbottita di sesso e dettagli che farebbero arrossire la pornostar più navigata. Non altrettanto si può dire per Cato e  la sua fidanzata. In questo caso è tutto esagerato, tutto pompato e le scene di intimità sfiorano il ridicolo, proprio a voler sottolineare la differenza tra le due coppie: la genuinità da un lato e l'artificio dall'altro.
In definitiva si è rivelata essere una buona lettura, una discreta compagnia in un pomeriggio di pioggia, con personaggi molto semplici e senza troppe sfumature e un plot altrettanto easy senza troppe macchinazioni e sotterfugi. Certo, non è il capolavoro dell'anno, ma si fa leggere.
Finalmente! Era una vita che dovevo parlarvi di questo libro e finalmente ce l'ho fatta. Questa è l'ultima recensione di luglio, ma non rientrerà nel monthly crush di questo mese perchè lo avevo letto a giugno e quindi l'avevo già considerato l'ultima volta.
Allora, che ve ne pare? Lo avete letto o lo farete?