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lunedì 14 luglio 2014

Recensione: LE COSE CHE NON SO DI TE di Christina Baker Kline

Buon lunedì a tutti!
Innanzi tutto voglio ringraziarvi ancora una volta per il vostro immenso affetto. Grazie a tutti quelli che hanno fatto gli auguri al  blog, alcuni di voi sono riusciti a commuovermi. GRAZIE.

Oggi voglio parlarvi di un libro che mi ha tenuta incollata a sè fino alla fine, ci pensavo persino a lavoro e non vedevo l'ora di tornare a casa per finirlo. Sto parlando di Le cose che non so di te di Christina Baker Kline edito da Giunti. Approfitto per ringraziare Cecilia e Simone dello staff Y che me ne hanno inviato una copia.
Più riguardo a Le cose che non so di teQuanta strada hanno fatto Vivian e la sua collana, pensa Molly: da un villaggio di case di pietra sulle coste dell'Irlanda ad un palazzo di New York, da un treno in corsa verso l'ovest ad una vita in Minnesota. Per arrivare qui, dopo quasi cento anni, sotto il portico di una vecchia casa nel Maine.


Tiotlo: Le cose che non so di te
Autore: Christina Baker Kline
Casa editrice: Giunti
Pagine: 318
Prezzo: 12,00

Trama: Molly ha solo diciassette anni ma una spiccata predilezione per i guai. In affido presso due genitori disarmati, dopo aver rubato Jane Eyre dalla biblioteca della scuola, per punizione è costretta a recarsi ogni pomeriggio a casa dell’anziana signora Vivian per aiutarla nelle pulizie. L’ incontro tra le due non è certo dei più promettenti: Molly ha sempre il broncio, si esprime a monosillabi, è piena di piercing e ha due ciocche ossigenate ai lati del viso. Vivian però è una donna speciale a cui la vita ha tolto e regalato tanto: non si fa certo intimidire dall’aspetto di Molly. Giorno dopo giorno, le due scoprono di avere qualcosa di molto profondo che le unisce: anche Vivian infatti è rimasta sola da piccola e, come tanti altri bambini della sua epoca, venne messa sul “Treno degli orfani” per trovare una famiglia che si facesse carico di lei. E quando Molly capisce di poterla aiutare a dipanare il mistero che da tanti anni la perseguita, la scintilla dell’affetto più grande e sincero libererà entrambe.


Quando ho iniziato questo libro non mi aspettavo assolutamente quello che ho trovato. Mi aspettavo una storia leggera, un percorso di crescita che fanno tantissimi adolescenti quando si confrontano con chi ha avuto più esperienza e magari anche una storia d'amore sullo sfondo con un happy ending dovuto al saggio consiglio  dell'anziana signora Vivian.
Mentre mi spettavo Molly così come l'ho trovata, una diciassettenne in difficoltà, con tutti i problemi dell'abbandono e dell'affido plurimo a famiglie diverse, non mi aspettavo per niente Vivian/Niahm/Dorothy. Tre donne diverse ma tutte fortissime, tre donne rinchiuse in un unico cuore  che si rincorrono nell'arco di quasi cento anni: Niahm è una bambina poco più che dodicenne quando parte dall'Irlanda verso l'America, una ragazzina che insieme ai genitori e ai fratelli più piccoli cui fa da mamma corre incontro al sogno americano, per poi trovarsi "fregata" dalla povertà, dall'incapacità della madre e del padre di fare i genitori, da un incendio che porta via tutta la sua famiglia. Niahm che diventa Dorothy su un treno degli orfani diretta verso la sua nuova famiglia e poi un'altra ancora e poi ancora un'altra. Dorothy che diventa Vivian cercando di prendere il posto della figlia defunta dei nuovi genitori adottivi e poi di nuovo Niahm quando trova l'amore della sua vita che le viene strappato brutalmente dalla guerra, un figlio nel ventre che non vuole, che non sente suo.
Niahm, Dortohy e Vivian sono la stessa donna, una donna coraggiosa che si porta un carico di ricordi non indifferente, alcuni felici, ma moltissimi dolorosi, ricordi che restano chiusi in una soffitta, ben custoditi in scatoloni disordinati.
E poi arriva Molly, con le sue cinquanta ore di servizi sociali, a scombussolare le emozioni e le abitudini di una donna che ha dato tutto alla vita.
Le cose che non so di te è un libro bellissimo, che mi ha preso il cuore. La Kline è stata bravissima nell'alternare passato e presente, nel giocare con le storie di Vivian e di Molly, nell'interpretare il destino per far incontrare queste due donne/ragazze che, seppur vivendo periodi storici differenti, hanno tantissimo in comune.
La sofferenza di Niahm ha reso il mio cuore piccolo, piccolo, ho provato una tristezza infinita per questa ragazzina proprio sfortunata, a cui non ne va bene una. Una ragazzina che chiedeva solo che qualcuno si prendesse cura di lei. Avrei tanto voluto tirarla fuori dalle pagine e stringerla forte per dirle che andrà tutto bene. Poche volte ho provato una sensazione del genere.
Le Kline, poi, scrive davvero bene: il suo stile è scorrevole, mai pesante nonostante le vicende raccontate. Dalla sua penna passa tutto direttamente al lettore: la tristezza, l'angoscia, la paura, l'abitudine, la speranza e fin anche la felicità.
A tutto ciò devo aggiungere, per onor di cronaca, che i treni degli orfani erano una realtà piuttosto diffusa in America. Le cose che non so di te è un romanzo, sì, molti eventi sono edulcorati, riarrangiati, rielaborati, ma la storia che sta alla base di questo libro è, purtroppo, una storia vera per tanti bambini dell'America degli anni trenta.
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Vi consiglio davvero di leggerlo. Prendetevi un attimo, un sabato pomeriggio o una domenica per godervi questa storia. Vi farà bene.

E ora ditemi: l'avete letto? Vi incuriosisce? Che ne pensate?


lunedì 16 giugno 2014

Recensione in Anteprima: LO SBAGLIO PIù BELLO DELLA MIA VITA di Katie Cotugno

Buon lunedì a tutti,
Innanzitutto...raccontatemi come è andato il vostro weekend? Avete visto la partita? In queste occasioni mi trasformo in una tifosa sfegatata, potrei anche recitarvi a memoria la formazione di sabato scorso....ahahah no, no ora non esageriamo, però la nazionale mi emoziona ed elettrizza sempre...

Ah, volevo anche dirvi: avete notato l'header? Quello che avevo prima, con il sole gigante e sorridente, non mi piaceva più. In realtà ho avuto anche una mezza crisi da grafica e l'avevo rivoluzionata tutta, per poi decidere che questa estiva mi piaceva di più e quindi ho smontato la nuova e rimesso questa, cambiando solo il font dell'header e sostituendo il sole con quella farfallina. Che ve ne pare?

Passando ad altro, oggi voglio parlarvi di un libro che avevo richiesto non appena ricevuta la news letter di giugno di Sperling & Kupfer. Non avevo ricevuto risposta, nemmeno un segnale che la mail di richiesta fosse stata letta e quindi non mi aspettavo proprio niente...e invece.....venerdì torno a casa e lo trovo lì sul mio letto che aspetta di essere scartato. Ho dovuto leggerlo subito.

SEMBRAVA IL SUO ERRORE PIU' GRANDE. ERA IL SUO GRANDE AMORE.



Titolo: Lo sbaglio più bello della mia vita
Autore: Katie Cotugno
Casa editrice: Sperling&Kupfer
Pagine: 278
Prezzo: 15,90 €

IN LIBRERIA DAL 24 GIUGNO 2014

Trama: Questa è una storia d’amore. Ma non è la favola del primo bacio. O del colpo di fulmine che aggiusta tutto. Parla di Reena, che da sempre è innamorata di Sawyer e pagherebbe per un suo sguardo. E parla di Sawyer, che un giorno all’improvviso si accorge di lei e la trascina in una storia tormentata, e un altro giorno all’improvviso se ne va, lasciandola sola con i suoi sedici anni, i suoi sogni infranti e una bambina in arrivo. Poi, dopo tre anni, eccolo di ritorno. Come se il cuore di Reena fosse un giocattolo da smontare e rimontare. Come se per imparare ad amare fosse necessario farsi del male. Sbagliare e riprovare. Come se Reena e Sawyer stessero vivendo una vera storia d’amore.


Dopo una serie di sfortunatissime letture, finalmente una storia bella, che mi ha coinvolta ed emozionata.
Ho letto questo libro in un paio di giorni, complice il weekend piovoso.
Reena (Serena) è una ragazza di appena diciott'anni che ci racconta la storia di come sedicenne si sia innamorata di un ragazzo difficile.Tutto è bellissimo quando hai sedici anni e sei innamorata: le feste, le farfalle nello stomaco, i progetti per il futuro...e quel ragazzo che sembra che non si accorga mai di te e invece no. Sawyer e Reena passano le serate insieme, lavorando al ristorante di famiglia, tra una discussione e l'altra, un po' di gelosia, un litigio e poi di nuovo è pace fatta. Ma Reena scoprirà ben presto che pur amando Sawyer alla follia, lui non è il ragazzo che aveva immaginato. Tuttavia tra alti e bassi il rapporto tra i due cresce sempre di più, fino a quando Reena deciderà che basta: non ce la fa più a stare con quel ragazzo che le mente, le nasconde le cose e fa di tutto per farsi del male. Al momento in cui la protagonista ci racconta della sua storia con Sawyer, tutto ciò che rimane di quel periodo è un frugoletto di due anni, che si agita in braccio alla madre e che gattona qua e la. Reena ha rinunciatio a tutti i suoi sogni e ai suoi progetti per la figlia mentre Sawyer, ignaro di tutto, manca da casa da tempo e nessuno sa dove sia.
La Cotugno ci mette a parte di questa storia magnifica facendola raccontare da Serena e alternando un capitolo in cui la ragazza racconta il suo passato ad un capitolo in cui ci fa conoscere cosa accade nel presente.
Reena e Sawyer sono due personaggi estremamente differenti eppure simili: la prima forte e determinata, pronta a sfidare la famiglia cattolicissima per la sua bambina; Sawyer più debole, che si arrende al fascino dell'alcool e della droga, ma che torna "pulito", pentito e disposto a tutto per ottenere il perdono della ragazza che ha sempre amato e della figlia che imparerà ad amare.
Ok, raccontato così sembra un polpettone di quelli proprio pesanti, ma in realtà no. Come vi dicevo prima, l'ho letto in un paio di giorni: lo stile della Cotugno è molto semplice e fluido; l'autrice, inoltre, è bravissima a non far confondere il lettore nell'alternanza di presente e passato.
Anche i personaggi secondari, a cui viene seppur dato poco spazio, sono ben delineati e ogni sfaccettatura del loro carattere viene percepito dal lettore: l'autorevolezza di Lydia, la delusione del padre di Reena, la dolcezza di Soledad, la fedeltà di Shelby.
Finalmente! La mia sfortuna libresca pare sia andata a torturare qualcun altro, perchè io mi sono proprio goduta questo libro e mi è piaciuto soprattutto il modo in cui la Cotugno racconta gli eventi, alcuni anche tragici, senza renderli eccessivamente pesanti. In realtà ho amato anche la sua abilità nel creare due protagonisti così veri da attraversare le pagine. Lo sbaglio più bello della mia vita è davvero un buon libro. Non ho potuto staccarmi dalle sue pagine fino a che non l'ho finito. 
Leggetelo.

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Bene, spero proprio di avervi convinto. Qualcuno ha già avuto la possibilità di leggerlo come me? Lo prenderete? Fatemelo sapere nei commenti.

Ah! Che scema! Quasi dimenticavo. Nella quarta di copertina è riportata la citazione del Library Journal secondo cui  "Se avete amato uno splendido disastro, adorerete questo romanzo"...beh no, proprio no. Non c'è paragone tra i due libri. Si tratta proprio di due storie completamente diverse, quindi se NON avete amato Uno splendido disastro...non fatevi frenare da questa affermazione.