Buona domenica lettori. Oggi vi propongo la recensione di un libro che mi è stato inviato dalla casa editrice e che ho apprezzato davvero tanto e colgo anche l'occasione per ringraziare Anna dell'ufficio stampa della Mondadori.
Trama: Madrid, 2010. Quando Ana, giovane esperta d'arte, si trova a investigare per conto del suo fidanzato, un ricco uomo d'affari e collezionista tedesco, su un misterioso quadro di Giorgione, L'astrologo, di cui nessuno studioso del pittore rinascimentale ha mai sentito parlare prima, accetta l'incarico senza grandi aspettative e va a Parigi per dare inizio alle sue ricerche. Ana ha come unico indizio una lettera scritta dal comandante nazista Georg Von Bergheim nel 1941 alla moglie, in cui l'uomo fa riferimento al dipinto. Ma L'astrologo esiste davvero? E dove può essere nascosto? Ana viene aiutata nelle sue indagini da Alain Arnoux, un professore della Sorbona specializzato nella localizzazione di opere d'arte saccheggiate dai nazisti. Ma quando la ragazza inizia a ricevere inspiegabilmente minacce da Von Bergheim, che si supponeva fosse morto da molti anni, la situazione si complica e quella che doveva essere solo una ricerca d'archivio si trasforma in un'avventura piena di pericoli ed eventi inspiegabili.
Francia, 1941. Georg Von Bergheim, comandante delle SS e storico dell'arte, ha un'importantissima missione da compiere: trovare L'astrologo di Giorgione e consegnarlo ad Adolf Hitler, appassionato dell'occulto e intenzionato a scoprire a ogni costo quale sia l'enigma che vi si nasconde da secoli. Il quadro è di proprietà di Alfred Bauer, un industriale ebreo che lo conserva nella sua casa in Alsazia e, durante la retata nazista per requisirlo, sua figlia Sarah riesce a fuggire e a portare il dipinto con sé a Parigi.

Finita la precedente lettura ho ripreso in mano il romanzo della Montero e mi sono addentrata in due periodi storici differenti, alla conoscenza di due coppie legate dallo stesso fil rouge: un quadro del Giorgione di cui solo pochissimi hanno sentito parlare e avvolto da un'aurea di mistero, segreti e sotterfugi che lo accompagnano da secoli, fin dal momento in cui l'artista lo ha immaginato nella sua mente.

Intanto nella Parigi del 2010 qualcosa si muove e Ana e il suo collega di lavoro Alain, si fanno sempre più vicini all'oggetto della loro ricerca senza mai arrivarci veramente, il tutto complicato da una presenza misteriosa che minaccia la vita dei due affinchè si dimentichino dell'Astrologo.
Tra presente e passato, il lettore si ritrova ora a curiosare in archivi polverosi tra vecchi documenti, ora a tremare dalla paura insieme a Sarah interrogata dalla polizia tedesca, di nuovo nel 2010 sulle tracce della famiglia Bauer e ancora con Sarah, confusa perchè il germe di un sentimento che non dovrebbe provare si insinua a tradimento nel suo cuore. E quando Ana e Alain, finalmente, collegano Sarah all'Astrologo, tutto diventa importante: ogni dettaglio, ogni documento, ogni minima informazione che possa svelare il luogo in cui il quadro del Giorgione si trova.
Ma io, da buona romantica, non ero interessata alle ricerche, non volevo sapere cosa succedeva ad Alain e ad Ana, ma volevo conoscere la storia di Sarah: che fine ha fatto? E' riuscita a scappare alla Gestapo? E' stata deportata? E' ancora viva o è solo un ricordo che la storia si è portata via con se? E Georg? Cosa gli è successo? Ha trovato l'Astrologo? Un fiume di domande che incessantemente mi ha tenuta incollata alle pagine del libro per lasciarmi alquanto infastidita quando, bruscamente, venivo riportata al presente.
Sarah Bauer è un eroe di guerra, che pur non avendo partecipato direttamente ai combattimenti ha sofferto, in quanto ebrea, le pene dell'inferno. Ogni volta che leggo una storia in cui viene raccontata l'assurdità mostruosa dell'Olocausto o che guardo un film che ti fa riflettere sul fatto che la pazzia umana e la cattiveria non hanno limiti, mi viene la pelle d'oca. Sarah ha sofferto per la guerra come tutti i parigini, gli italiani, gli inglesi, i tedeschi...ma si tratta di una sofferenza molto maggiore, dovuta al solo fatto di avere un Dio diverso, una fede diversa. Tuttavia, il lavoro della Montero non è una denuncia ne tanto meno un'inchiesta: è una storia d'amore tra le più impossibili e le più inimagginabili e arrivare alla fine ti fa scoprire che l'amore può davvero tutto, ma proprio tutto e questa scoperta, questa consapevolezza ti lascia con una sensazione di pace e serenità nel cuore.

Navigando sul web mi sono sorpresa di non aver trovato recensioni su questo libro, nemmeno su Anobii o Goodreads (in realtà su Goodreads qualche commento c'è ma non in italiano). Nessuno di voi l'ha letto? Male!
Aveva ragione, il libro, a pensare che mi sarei pentita di averlo lasciato in disparte, perchè l'ho divorato. Immersa nella storia, curiosa come una comare di paese che si impiccia degli affari di tutti, non sono riuscita a staccare il mio bel nasino dalle pagine scritte da Carla Montero. Solo quando ho voltato l'ultima pagina sono stata pienamente soddisfatta. Tutte le domande che mi sono posta trovano risposta, ogni pezzo di un puzzle intricatissimo vanno a loro posto e ben si incastrano, anche se appartengono a mondi che sono diametralmente opposti, come un bellissima ragazza ebrea e un comandante dell'esercito tedesco, tra i pià stimati dalle alte sfere del governo nazista.
Sicuramente consigliatissimo.