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sabato 5 aprile 2014

Pagina 99 # 12

Buon sabato a tutti. 
Eccomi qui, da brava blogger, a rispettare gli obiettivi che mi sono imposta per il Blogger Love Project. Tra questi c'è quello di dare maggior spazio alle mie due rubriche: Pagina 99 e Story Teller.
Oggi è il turno della prima.


Il libro che ho scelto è La magia del Lupo di Michelle Paver della serie Cronache dell'era oscura. Questo libro, insieme ai due seguiti, mi è stato regalato a Natale. Devo essere sincera: non ho ancora avuto l'occasione di leggerlo, ma è nella mia to be read list e farà parte di uno dei prossimi  Project Books.
Questa è la sua pagina 99. Vi ricordo che esiste una teoria secondo la quale questa sarebbe la pagina adatta per capire se il libro che avete fra le mani fa per voi.

Più riguardo a La magia del lupo
 Mentre si lanciava di corsa attraverso il fitto dei salici in direzione del fiume, l'aria fredda gli provocò un bruciore insopportabile alla gola. Le pietre gli facevano sanguinare i piedi nudi, ma quasi non se ne accorgeva.
Grazie a Lupo era uscito dall'accampamento senza che nessuno se ne accorgesse. Non per molto, però. Alle sue spalle riecheggiò un rimbombo cupo: i corni di corteccia di betulla stavano suonando l'allarme.  Sentì grida di uomini e un abbaiare di cani. I Corvi gli stavano dando la caccia.
I rovi si impigliavano ai gambali mentre scivolava sulla riva del fiume e precipitava con un tonfo in un alto canneto. Sprofondato nel fango nero e gelido fino alle ginocchia, si serrò la bocca con una mano per fermare le nuvolette di vapore del suo respiro, che lo avrebbero tradito.



Non è un estratto lunghissimo ma vi assicurò che è tutta la pagina 99. In realtà è l'inizio del capitolo 12: ogni capitolo di questo libro ha una fantastica illustrazione che prende parte della pagina. Questo è il motivo per cui il brano è così corto.
Ci sono molte recensioni positive su questo libro e il ragazzo a cui l'ho prestato è piaciuto talmente tanto che si è fatto dare anche gli altri due. So che la serie continua, quindi probabilmente prenderò i volumi che mi mancano.
Voi che dite? L'avete letto?


mercoledì 26 febbraio 2014

Pagina 99 # 11

Buon mercoledì a tutti!
Oggi voglio rispolverare una rubrica che vi avevo proposto un mucchio di tempo fa ma che poi ho abbandonato. Credo di aver fatto male a lasciarla indietro e quindi ecco che torna in auge Pagina 99.

Vi spiego brevemente come è nata l'idea, giusto per togliere un po' di polvere: Apri il libro a pagina 99 e leggi: ti verrà svelata la qualità di tutto il testo. Queste parole di Ford Madox Ford sono state riprese da  un articolo di qualche tempo fa di Stefano Montefiori, pubblicato sul Corriere della sera.

In sostanza questa rubrica consiste nel riportarvi la pagina 99 di un libro preso a caso dalla mia libreria. Perchè pagina 99? Perchè si trova in un punto strategico della storia: ne troppo presto, in questo modo potete, comunque, capire il ritmo della narrazione, ne troppo in là, in modo da evitare spoiler.
Trovate maggiori dettagli QUI.

Ho scelto di riportarvi un estratto del libro che sto leggendo in questo momento e che sembra promettere bene. Si tratta di Ti amo, ti odio, mi manchi di Niamh Greene, edito da Newton Compton.


La mia sola consolazione è che ho già cercato su google il suo ashram e da ciò che ho potuto capire sembra a posto. Ci sono raccomandazioni entusiastiche  di pellegrini che hanno attraversato tutto il mondo per incontrare quel guru: sembra che abbiano tratto giovamento dall'esperienza e che dopo siano ritornati alle loro vite. Nessuno sembra stordito o costretto a parlare sotto minaccia.
Però anche il sito internet potrebbe essere un imbroglio.
La setta potrebbe avere un web designer a cui ha fatto il lavaggio del cervello  perchè mettesse in scena l'intera faccenda da qualche caverna del sottosuolo. Tutte le testimonianze potrebbero essere false. Tutte le foto felici dei pellegrini che sorridono beatamente con i pantaloni da yoga potrebbero essere state contraffatte con photoshop...non si sa mai.
Claire ha promesso di chiamarmi il più spesso possibile, giusto per assicurarmi che sta bene, ma io non posso fare a meno di preoccuparmi. Il pensiero di rimanere tutta sola in un posto strano, senza nessuno con cui parlare, ora mi affligge. E' un aspetto della situazione a cui non avevo pensato a fondo quando ho deciso di accettare questa proposta. In ufficio ero abituata a Dermot e Dom che mi punzecchiavano di continuo a parlare con i clienti anche se il numero delle telefonate si era notevolmente ridotto negli ultimi mesi. Mi piace stare con la gente. Mi piace chiacchierare. Con chi parlerò adesso che sono in campagna? Con le mucche?

Ecco questo è un estratto della pagina 99 di Ti amo, ti odio, mi manchi. Non l'ho riportata tutta perchè è scritta con un carattere talmente piccolo e talmente fitto che sarebbe stato troppo lungo, ma più o meno aiuta a dare l'idea del libro che si ha davanti. Ed effettivamente il libro dell Greene e proprio così come lo avete appena letto. Non sono arrivata molto in la, quindi non so in che modo si evolverà la storia, ma devo dirvi che in realtà non mi dispiace.

Allora, che ne pensate? Avete letto questo libro? Lo farete? Questa pagina 99 vi ha incuriosito? Fatemi sapere cosa state leggendo voi in questo momento, magari lasciandomi un piccolo estratto delle vostre pagine 99.

giovedì 25 aprile 2013

Pagina 99 #10

Buon 25 aprile lettori. Oggi è una giornata speciale perchè è il compleanno della mia sorellina, oltre che la festa della liberazione. Quindi, BUON COMPLEANNOOOO CUSCIOLA!

Torna pagina 99, dopo un periodo di lunga assenza. Pagina 99 è una rubrica ideata da me che consiste nel riportarvi la pagina 99 di un libro preso a caso dalla mia libreria. Perchè pagina 99? Perchè si trova in un punto strategico della storia: ne troppo presto, in questo modo potete, comunque, capire il ritmo della narrazione, ne troppo in là, in modo da evitare spoiler.
Pagina 99 è condivisa con la mia gemella Jaqueline del blog Welcome to the city of bones (ex I libri ci fanno volare). Quindi, in questo post potrete leggere sia la mia pagina 99 che quella di Jaqueline.
Si parte!

La pagina 99 di Jaqueline è tratta da: Alice ne paese della vaporità di Francesco Dimitri

Più riguardo a Alice nel paese della vaporità
Una bambina con una macchia sul viso. Una sirena, nuotava... una sirena, o cosa? No, era un sottomarino. Una delle Antiche Tecnologie. Navigava, carenato in ottone, giù dove il mare è profondo e buio. Aveva un nome. Nautilus. O forse no. E chi era l’uomo con una gamba di legno che lo guidava? Achab. No, sono miti diversi. Achab.
Ismaele... non chiamatemi Ismaele, no... non sono lui, sono...Alice?
Sì, sono Alice.
Aveva di nuovo perso il controllo sulle percezioni. Non era u problema: le sarebbe bastato concentrarsi, per recuperarlo.
Ma... cos’era? Le percezioni. Percepiva. Quindi era. La sua coscienza c’era ancora, da qualche parte. Viva. Dove?Chissà. Non riusciva a capire. Le informazioni che le giungevano dall'esterno erano frammentarie. Confuse. Distorte.
Sono viva.O no?
Se fossi morta, non potrei percepire nulla.O sì?
Forse sono morta, e i Dissolti mi hanno accolto... Qualcosa la colpì. Un prurito. Forte. Sulla manosinistra. Un riflesso condizionato giunse al suo braccio destro.Ho ancora un corpo. I morti non hanno corpi. O sì?Il braccio si sollevò. Cercò a tentoni la mano sinistra. Non trovò nulla. Cercò meglio. Nulla. Allora cercò di toccare il braccio. Ancora nulla. Salì su, fino alla spalla. Quella c’era.Solo la spalla, e un moncherino.
Alice ricordò...

Invece, la mia pagina 99 è tratta da L'astrologo di Carla Montero


Più riguardo a L'astrologo

Tornare a Illkirch era stata una pazzia per cui Sara rischiava di vedersela con la polizia, non solo lungo il cammino, dove sbucavano continuamente agenti che controllavano i documenti sui treni, sugli autobus e ai posti di blocco improvvisati sulle strade, ma soprattutto una volta arrivata a destinazione.
Dopo l'armistizio, l'Alsazia era stata annessa al Terzo Reich e apparteneva al territorio tedesco, pertanto, per poter raggiungere Strasburgo bisognava attraversare una frontiera strettamente vigilata. Di fatto, alle persone che erano fuggite o che erano state evaquate durante la guerra era proibito tornare a casa. Perciò Sarah non ebbe altra scelta che attraversare la frontiera clandestinamente, passando per lo stesso valico di montagna, a sud dei Vosgi, da cui era scappata verso Parigi con Jacob.
Appena arrivata a Illkirch, si diresse verso la casa dei genitori, la sua casa. Quando la trovò chiusa e abbandonata, si sedette davanti alla porta d'ingresso, che era stata sigillata con una grossa catena e un robusto lucchetto. Per un attimo non fu più in grado di pensare: sapeva che, qualunque cosa si fosse detta, qualunque pensiero, l'avrebbe portata ad una realtà che non era pronta ad affrontare. Solo vedendo due poliziotti che facevano la ronda in fondo alla strada si riscosse e scappò via di corsa come un animale che fugge per istinto, dirigendosi verso la casa del rabbino Cohen.
Il rabbino Ben Cohen, della sinagoga di Illkirch, abbracciò Sarah appena la vide in piedi davanti alla porta, stringendola e ripetendo il suo nome per assicurarsi che non fosse un fantasma.
Da quando la ragazza era scomparsa in quel giorno orribile in cui la tragedia si era abbattuta sulla casa dei Bauer, il rabbino aveva temuto il peggio. Rivederla era un regalo di Yahweh il Misericordioso. Il rabbino la fece entrare e, prendendole teneramente le mani, la obbligò a sedersi: non gli era sfuggita la paura che le stravolgeva il volto.

Allora voi che ne pensate? Alice nel paese della vaporità non l'ho letto, ma a questo punto penso che prima o poi lo prenderò, invece L'astrologo mi è stato mandato qualche giorno fa dalla CE e appena smaltito un paio di arretrati inizierò a leggerlo. Domenica troverete un post dedicato alle segnalazioni e alle anteprime , in cui uno dei protagonisti sarà proprio il libro della Montero.
 Siete stati incuriositi da uno di questi libri? Fatemelo sapere nei commenti.

venerdì 22 marzo 2013

Pagina 99 #9


Pagina 99 è una rubrica che ho creato dopo aver letto un articolo che spiegava come scoprire se un determinato libro fa per noi oppure no. La pagina 99 si trova in un punto strategico: in un punto che ci permette di capire il ritmo della storia senza il rischio degli spoiler.
Pagina 99 consiste appunto nel farvi leggere 2 pagine 99 scelte da me e da Jaqueline del blog I libri ci fanno volare.

La mia pagina 99 è tratta da:


La casa di velluto e cristallo di Katherine Howe

«Cosa? Come dici?» esclamò la donna, avvicinandosi la sfera al naso per scrutarci dentro, come avrebbe fatto un bambino con un regalo di Natale. Seguì un lungo, tormentoso silenzio. Sibyl si ficcò le unghie nel palmo delle mani.
«Ah!» sospirò la signora Dee. Sibyl drizzò la schiena.
«Ma è meraviglioso!» cinguettò la medium. «Helen, glielo dirò. Glielo dico subito». Poi la medium chiuse gli occhi e si posò la sfera sulle gambe ammantate di broccato.
Abbandonato il segreto scetticismo che le scalpitava dentro, Sibyl strinse i braccioli della poltrona. Sentendosi una sciocca, ma al tempo stesso piena di speranza, si costrinse a restare seduta. Respirava con l'affanno, e il cuore le martellava nel petto così forte che pensò addirittura che si vedesse attraverso il tessuto delicato della camicetta.
Dopo un po', Sibyl non avrebbe saputo dire quanto, vide che le palpebre della signora Dee sfarfallavano come ali di falena sulle guance rotonde. La donna si risvegliò da un imprecisato stato di alterazione, sospirò soddisfatta e si rivolse a Sibyl.
«Mia cara, ho notizie splendide da riferirle» annunciò la medium. «Ho comunicato con lo spirito di sua madre, ancora. Quanto siamo fortunate! «È riuscita a vederla? L'ha vista?» Le spalle di Sibyl tremarono di ansia e frustrazione. «No, signora Dee» rispose con una vocina piccola piccola. «Non sono riuscita a vederla.»
« a prego. Per favore, mi dica cosa ha detto. Mi dica come posso aiutare Harlan». La signora Dee allungò una mano paffuta e le diede una pacca gentile sul ginocchio. «Povero tesoro» mormorò. «Ma non ha nulla da temere. Sua madre mi ha chiesto di dirle che vede i suoi affanni. Le dispiace molto che tutti i problemi familiari debbano ricadere su di lei. Desidera che lei sappia che sua madre le vuole tanto bene, e anche la sua cara sorella».
La bocca di Sibyl si torse in una smorfia, in parte di sollievo, ma soprattutto di colpa, perché per tutto il pomeriggio non aveva quasi mai rivolto un pensiero a Eulah. Eulah, che aveva meritato il costo del viaggio. Eulah, che avrebbe di sicuro fatto un buon matrimonio. Eulah, che era stata graziosa e vivace come Helen, non austera e legnosa come gli Allston, come Sibyl. A volte Sibyl temeva che in un angolo nero e tenebroso del suo cuore si annidasse il sollievo di non essere stata lei, ma Eulah, la prescelta a imbarcarsi sul transatlantico. Non appena quel pensiero orribile cominciava a formarsi, Sibyl lo scacciava ritenendolo impossibile. Voleva bene a sua sorella. Tutti le volevano bene. Era giovane e piena di vita e affascinante e anticonformista e..

La pagina di Jaqueline è tratta da:

L'ospite di Stephenie Mayer

"Diglielo!"
Mi concentrai sul viso del vecchio. La barba bianca e folta mi impediva di scorgere l'espressione della bocca, ma i suoi occhi non sembravano ardere come gli altri. Con la coda dell'occhio notai lo sguardo di alcuni uomini spostarsi da me a lui. Aspettavano che rispondesse alla loro. Lo zio Jeb mi fissava, impassibile.
"Non posso dirglielo, Melanie. Non mi crederà. E se pensano che sto mentendo, crederanno che io sia una Cercatrice. Lo sento, sono abbastanza esperti da sapere che soltanto una Cercatrice si spingerebbe fin qui con una bugia, una storia inventata per potersi infiltrare."
Melanie capì subito che dicevo la verità. La parola «Cercatrice» fece scattare il suo odio, e capì che questi sconosciuti avrebbero reagito allo stesso modo.
"E comunque, non importa. Sono un'anima... e tanto basta."
Quello con il machete - il più grosso, con i capelli neri, carnagione stranamente pallida e vividi occhi azzurri - grugnì di disgusto e sputò per terra. Fece un passo avanti e alzò lentamente la lunga lama.
Meglio che facesse in fretta. Meglio essere uccise da quel bruto, e non per mano mia. Meglio non morire da creatura violenta, colpevole della mia fine e di quella di Melanie.
«Aspetta, Kyle.» Jeb parlò senza fretta, tranquillo, ma l'omaccione gli obbedì. Con una smorfia si voltò verso lo zio di Melanie.
«Perché? Hai detto che eri sicuro. È una di loro.»
Riconobbi la voce, la stessa che aveva chiesto a Jeb perché mi avesse dato l'acqua.
«Sì, lo è, senz'altro. Ma è una cosa complicata.»
«In che senso?» Fu un altro uomo a parlare. Stava accanto a Kyle, e gli somigliava parecchio. Doveva essere suo fratello.
«Be', questa è anche mia nipote.»
«No che non lo è, non più» rispose Kyle impassibile. Sputò di nuovo e fece un altro passo verso di me, coltello alla mano. Da come preparava il colpo capii che nessuna parola l'avrebbe più fermato. Chiusi gli occhi.
Sentii due scatti metallici e secchi, e qualcuno sospirò. Riaprii improvvisamente gli occhi.
«Ho detto "aspetta", Kyle.» La voce dello zio Jeb era ancora rilassata, ma il fucile, ben stretto fra le sue mani,era puntato alla schiena di Kyle. Kyle restò impietrito a pochi passi da me, con il machete fermo a mezz'aria.

Uno di questi due libri vi ha incuriosito? Quale? Io non ho letto ancora nessuno dei due, ma leggerò l'ospite in vista dell'uscita del film. Voi che dite?


giovedì 21 febbraio 2013

Pagina 99 #8


Eccoci con un altro appuntamento con Pagina 99, la rubrica bisettimanale che io e Jaqueline del blog i libri ci fanno volare condividiamo.
Generalmente in questa rubrica trovate sia la mia pagina 99 che quella di Jaqueline: non oggi. Purtroppo la mia gemella ha problemi di connessione (speriamo che si risolvano in fretta!) e quindi  potrete leggere solo la mia.
Siete curiosi di sapere cosa ho scelto per voi? Pagina 99 si trova circa a metà del libro, in un punto in cui, senza svelare troppo dell'intreccio dei fatti, se ne può capire il ritmo. Se volete saperne di più su questa teoria della pagina 99 (o 69 per alcuni) non dovete far altro che leggere QUI

Veniamo al dunque allora!

Stay di Tamara Ireland Stone
(è tratta dalla versione ebook...non so se coincide esattamente con la pagina 99 del cartaceo)

Più riguardo a Stay— Bennett è… un amico. Di scuola. Mi ha aiutato mentre… — Mi si smorza la voce quando vedo il viso di mamma contrarsi. Ma la sua espressione si rilassa subito e torna a sorridere appena le racconto la versione che Bennett mi ha detto di ripetere.
— Allora, grazie, Bennett. — Gli porge la mano mentre con l’altro braccio continua a stringermi, lanciando occhiate veloci a entrambi. — Non ho idea di cosa ci facessi là fuori, con questo tempaccio, ma suppongo sia stata una coincidenza fortunata. — Mi guarda di traverso con aria interrogativa e io mi limito ad alzare le spalle.
— Possiamo? — ripeto.
— Cinque minuti — dice papà, guardando l’orologio.
Porto Bennett verso la sezione Manualistica e finalmente siamo di nuovo soli, anche se per cinque minuti.
— Allora… — Lo guardo con espressione seria. — Suppongo sia questo il grande segreto.
— Sì. — Ride sottovoce. — Più o meno. — Tende le braccia e mi prende le mani. Le sue sono calde e morbide. — Devo raccontarti parecchie cose.
— Bene.
— Sei sicura di volerle sapere?
Annuisco.
— Pensi che ti permetteranno di saltare la scuola, domani?
Guardo l’orologio. Sono solo le otto e mezzo, ma mi sento stanca come se fossi rimasta sveglia per tutta la notte. Probabilmente sarà molto tardi quando torneremo a casa dalla Centrale di polizia. — Credo di sì, date le circostanze.
— Vengo alle dieci. Andiamo da qualche parte dove
possiamo parlare.
Lo guardo per avere subito le risposte che non voglio aspettare domani per sentire.
Si avvicina e sussurra: — Hai paura di quello che so fare?
Do un’occhiata alla stanza, alla polizia e ai miei genitori, e guardo di nuovo lui. Non ho paura, anche se immagino che dovrei. In questo istante sono solo felice di essere viva. E anche di vedere che i pezzi di quel puzzle che Bennett ha dimostrato di essere fin dall’inizio, ora cominciano a combaciare, ad andare al loro posto per formare un’immagine che forse un giorno riuscirò a comprendere. — No — dico. — Neanche un po’.


Allora vi ha convinti oppure no?



mercoledì 6 febbraio 2013

Pagina 99 #7


Pagina 99 è una rubrica che io e Jaqueline del bolg I libri ci fanno volare condividiamo e consiste nel condividere con voi una pagina 99 a nostra scelta. Pagina 99 si trova in un punto strategico: nè troppo presto  in modo da capire il ritmo del libro, ne troppo in la in modo da evitare spoiler. Secondo uno studio pagina 99  dovrebbe essere in grado di farci capire se quel determinato libro fa per noi.

Ecco la pagina 99 di Jaqueline:

 Le cattive ragazze non muoiono mai di Katie Alender

Più riguardo a Le cattive ragazze non muoiono maiNon c’era motivo di preoccuparsi. I libri sul paranormale riempivano un intero, gigantesco scaffale. E, a differenza del resto dei libri nella stanza, sembravano quasi vivi. Erano davvero

speciali.
Pensando che avrei dovuto procedere con metodo, iniziai dal basso. Ma tirar fuori ogni libro, aprirlo e
poi rimetterlo a posto con cura nello scaffale pieno zeppo richiedeva troppo tempo.
Nuova strategia: tirai fuori a caso un libro da uno degli scaffali centrali e ne guardai la copertina. Era un tascabile intitolato

Interpretare e curare l’aura, e sulla copertina c’era un uomo vestito in stile anni Ottanta con i capelli gonfi che guardava serenamente in alto verso un arcobaleno. Sulla sua testa brillava un alone giallo pallido. Non faceva esattamente al caso mio.
Tirai fuori altri libri, uno a uno, dando un’occhiata rapida ai titoli. La maggior parte non era affatto pertinente. So quel che si dice sul giudicare il libro dalla copertina eccetera, ma stavo esaurendo il tempo a mia disposizione, così decisi d’ignorare i libri più nuovi e di concentrarmi su quelli con la copertina in pelle scura: quelli antichi.
Spostai un tascabile bianco per leggere la scritta dorata sul dorso nero di un libro.

Le origini delle feste pagane. Niente da fare. Tirai fuori un altro tascabile bianco per poter prendere un libro dalla copertina azzurra di tela semi-disintegrata: Studi di casi sovrannaturali in Irlanda del Nord 1952-1966. Poi vidi un dorso nero che sbirciava da dietro un altro tascabile bianco e mi allungai per spingere via il libro.
Come mai c’erano tutti quei tascabili bianchi?
E poi me ne resi conto.
C’era solo un tascabile bianco sullo scaffale: e sembrava che non riuscissi a smettere di prenderlo.
Quando lo toccai, un lampo di elettricità guizzò dal libro alle mie dita. Tirai via la mano di colpo e poi guardai da vicino la copertina. Invece degli allegri arcobaleni e dei gabbiani del libro sull’aura, quello aveva un’illustrazione sfumata in carboncino che raffigurava una donna dal volto deformato da un urlo, gli occhi ruotati all’indietro per il dolore, la paura, o qualcos’altro.
Il titolo era: Trattare con gli spiriti ostili: una guida autorevole. Lo girai per esaminare la quarta di copertina e vidi una foto dell’autore: un uomo asiatico sulla cinquantina. "Walter Sawamura è un esperto di fama internazionale di…".
Sawamura…?
I Sawamura, Walterte Joan.La coppia che aveva abitato a casa nostra dopo Megan e sua madre.
Quindi un esperto di fantasmi, e non solo di fantasmi, ma proprio di quelli ostili, si era trasferito a casa nostra dopo un misterioso suicidio. E se n’era andato prima che aveva potuto.
Tutt’a un tratto il piccolo libro bianco sembrava pesare una tonnellata.
Poi mi ripresi e cercai di reagire. Dovevo tenermi pronta a uscire prima che fosse tornata la signorina Oliver. Infilai il libro nella borsa e mi avviai alla porta, che si aprì di scatto proprio quando stavo allungando la mano sulla maniglia.
Lanciai un grido e feci un salto indietro.
La signorina Oliver mi guardò come se fossi fuori di testa. «Siamo un po’ nervosi, eh?».
Non avevo voglia di fare conversazione. «È tutto a posto». Mi misi di lato per riuscire a passare accanto a lei.
Eravamo le ultime due persone in biblioteca. Mentre mi avvicinavo all’uscita vidi i sensori di sicurezza su entrambi i lati della porta e mi fermai di botto. Il libro avrebbe fatto scattare l’allarme e lei mi avrebbe presa, o avrei dovuto mettermi a correre.
Feci un respiro profondo. Se fossi scappata, mi avrebbe inseguita? Sapeva come mi chiamavo?
«Aspetta un attimo», disse la signorina Oliver da dietro la scrivania. «Usciamo insieme», disse, piegandosi sotto la scrivania per spegnere gli interruttori. Tutte le luci della biblioteca si spensero, inclusa la spia rossa dei sensori di sicurezza.
Non suonò nessun allarme quando uscimmo in silenzio, e aspettai che la signorina Oliver chiudesse la porta a chiave, abbassasse la saracinesca e chiudesse a chiave anche quella.
Non avevo idea che le biblioteche avessero tutti quei sistemi di sicurezza. Forse a causa della gente come me, che ruba libri rari e diapositive di microfilm.

E questa è la mia:

L'ultimo angelo di Becca Fitzpatrick


Più riguardo a L'ultimo angelo
Gli alberi si trasformarono in un movimento verde che mi dava le vertigini, mentre i piedi toccavano terra e si sollevavano senza fatica, quasi riuscissero ogni volta ad anticipare la mia mente di qualche secondo.
Corsi a velocità folle sul sentiero, mi catapultai all'interno della Volkswagen e schizzai via dal parcheggio in un lampo. Incredibile: non avevo neanche il fiatone.
Che fosse l'adrenalina? Forse, ma ne dubitavo.
Andai alla Allen's Drug and Pharmacy e parcheggia la Volkswagen in uno spazio vuoto tra due camion che la nascondevano dalla strada. Poi mi rannicchiai sul sedile, cercando di rendermi invisibile. Ero quasi certa di aver seminato Pepper giu al fiume, ma un pò di prudenza non avrebbe guastato. Avevo bisogno di tempo per riflettere. Non potevo tornare a casa e nemmeno a scuola. Ciò di cui avevo bisogno era trovare Patch, ma non sapevo come.
Il cellulare squillò, riscuotendomi bruscamente dalle mie riflessioni.
<<Ehi Grey>> disse Scott. <<Vee e io stiamo andando al Taco Hunt per pranzo. La domanda del giorno è: Dove sei? Per tua informazione ora che (a) hai la patnte e (b) sei motorizzata, grazie al sottoscritto, non sei costretta a pranzare alla mensa della scuola>>.
Ignorai il suo tono scherzoso. << Mi serve il numero di Dante. Inviamelo subito per SMS e sbrigati>> gli risposi. Avevo il cellulare di Dante nella memoria del vecchio cellulare, non su questo.
<<Si dice per favore>>.
<<Ma cos'è oggi la giornata mondiale delle buone maniere?>>
<<A cosa ti srve il suo numero? Pensavo che Dante fosse il tuora...>>
Riaggancia e mi sforzai di riflettere sulla situazione. Che cosa sapev? Che un arcangelo con una doppia vita voleva rapirmi e usarmi come esca per convincere Patch a.....

giovedì 24 gennaio 2013

Pagina 99 # 6



Dopo una lunga pausa ritorna anche pagina 99. Vi ricordo che questa rubrica, condivisa con Jaqueline del blog i libri ci fanno volare, ha lo scopo di farvi leggere la pagina 99 di due libri scelti da noi. Perchè proprio pagina 99? Perchè si trova in un punto strategico della storia: ne troppo avanti ne troppo all'inizio. 

Ecco quella di Jaqueline:

Firelight di Sophie Jordan

More about FirelightMentre corro sul vialetto, le dita strette nel pugno sfiorano il palmo ferito con delicatezza, tracciano pigre il profilo della carne slabbrata, la accarezzano dov’è umida. Il sangue. Il mio sangue. La prova di ciò che sono. Il panico mi attanaglia il cuore, mi stringe forte il petto. Mi fermo di colpo e mi volto, come se potessi rivedere Will sul ciglio della strada, ma se n’è andato. La camicia… non c’è più. Non c’è più e sta andando dritta verso il covo dei miei nemici.Chiudo gli occhi e scuoto la testa, mentre la sensazione di orrore mi chiude la gola. Will non c’è più. Se n’è andato con una camicia sporca del mio sangue. Sangue di draki, violaceo. Quando lo vedrà capirà tutto. Saprà esattamente cosa sono. Quando rientro in casa la trovo silenziosa, procedo come un’ombra tra le stanze da cui mi sento assediata. Ora più che mai. Tamra è una sagoma immobile sotto le coperte, mentre mi sfilo le scarpe in silenzio. Il materasso si curva sotto il mio peso. Sbuffo mentre alzo le coperte fino al mento, porto le mani al petto e mi sforzo di trovare una calma che non sento: tutti i pensieri aggrovigliati alla camicia sporca del mio sangue, che ora è tra le mani di Will.
«Se mi rovini tutto, non ti perdonerò mai.»
Stranamente, la voce incorporea di mia sorella che attraversa il buio non mi spaventa. Non mentre mi gira la testa, persa dietro tutti gli stratagemmi possibili per riottenere la prova che non sono umana. Tamra non chiede spiegazioni e io non gliene do. Sa che sono scappata, e tanto basta a chiarire che sto macchinando qualcosa. Si gira sul fianco e il suo letto cigola. Non so cosa dire. Non so come rassicurarla, né come sentirmi meno in colpa, meno egoista. Sulle labbra sento il ricordo del bacio di Will. Ho quasi perso il controllo. Mi sono quasi fatta scoprire. Ho quasi rovinato tutto. E non è detto che non succeda, se non riesco a mettere le mani sulla sua camicia. Devo riprendermela. A tutti i costi.

E questa è la mia:


Magia di un amore di Lisa Kleypas


More about Magia di un amore"La mia relazione con McKenna era senza futuro: non c'era luogo dove saremmo potuti andare, niente che ci avrebbe permesso di stare insieme."
"Ma ho fatto comunque una cosa terribile."
Coccolandola, Aline le diede un buffetto sulla schiena.
"Solo uno stupido sfida il proprio destino...è quello che diceva sempre papà, riordi?"
"Si e sembrava sempre un perfetto idiota."
Ad Aline venne da ridere. "Forse hai ragione. Di sicuro McKenna ha sfidato il prroprio destino e ne è uscito vittorioso, non è vero?"
Dopo aver tolto dalla manica un fazzoletto, Livia si staccò dalla sorella e si soffiò il naso. "Be' i domestici chiacchierano..." disse con voce sofocata "Pare che il cameriere personale del Signor Chamberlain abbia confidato al nostro James...il quale a sua volta ha parlato con una delle cameriere...che è chiamato 're McKenna' a New York, che ha una residenza gigantesca sulla Quinta Strada e che a Wall Street tutti lo conoscono."
Aline sorrise maliziosa. "Da stalliere a re...da lui non mi sarei aspettata niente di meno."
"Cosa succederà se lui si innamorerà di nuovo di te?"
Quella domanda la fece rabbrividire. "Non accadrà. Credimi quando la fiamma di un amore si è estinta niente può ravvivarla."
"E se non si fose mai estinta?"
"Ti assicuro che McKenna non è rimasto ad aspettarmi per dodici anni."
"Tu però..."
Capendo cosa stava per chiederle sua sorella, Aline arrosì. Si avvicinò alla finestra e guardò il sentiero coperto che attraversava il giardino orientale. Gli archi erano tppezzati di rose, clematidi e caprifogli e formavano una galleria profumata....

Allora, che ne pensate?

Bacio
R.

martedì 27 novembre 2012

Pagina 99 #5


Eccoci arrivati all'appuntamento con pagina 99. Questa rubrica serve per farvi capire se un determinato libro fa per voi oppure no...infatti la pagina 99 (o la 69) si trova in un punto strategico: non troppo all'inizio per cui è già in grado di rivelarvi l'andamento della storia e nemmeno troppo in la per cui non rischiate di incorrere in spoiler...Trovate l'articolo di spiegazione qui.

Pagina 99 è una delle rubriche che è stata coinvolta dal gemellaggio con Jaqueline del blog I libri ci fanno volare, per cui potrete leggere tanto la pagina 99 che ho scelto io, tanto quella di jaqueline.

La pagina 99 di Jaqueline:

Paranormalmente di Kiersten White


More about ParanormalmenteTrattenni il respiro. Non volevo rimanere sola.
Volevo richiamarlo, chiedergli di restare finché non mi fossi addormentata, ma non riuscii a farlo. Avevo già trascorso tutta la serata a frignare davanti a lui. Spensi la luce, ma non appena mi ritrovai nell'oscurità mi apparvero davanti agli occhi minuscoli bagliori, quello che rimaneva del ricordo della ragazza di fuoco.
Riaccesi la luce. Niente buio per me. Mi arrampicai sul letto e mi rannicchiai sotto le coperte per scaldarmi.
Per quanto mi sforzassi, non riuscivo a impedire alla mente di ritornare all'unica cosa che non volevo ricordare. Li, in quella casa piena di calore, ero sola. Non sarei mai più potuta tornare all'AICP, non avrei più avuto l’occasione di dire a Raquel quanto fosse importante per me. Oh, ti prego, mi augurai in silenzio, fa' che Raquel stia bene. La mia cara e dolce Lish, però, se n'era andata. Al suo posto c'era la spaventosa
bellezza della ragazza di fuoco, l'incarnazione della morte che percorreva i corridoi del Centro. Nella mia mente era ancora lì, che vagava per le stanze, succhiando via la
vita di qualsiasi cosa e di chiunque si trovasse davanti.
Sperai con tutto il cuore che non uscisse mai da lì.

E questa è la mia

The Kane Chronicles - La piramide rossa di Rick Riordan


More about La piramide rossa. The Kane ChroniclesRabbrividii. - Aveva qualcosa a che vedere con il suoco per caso? Carter indicò una delle figure illustrate. Il Dio aveva una testa animale, ma  non riuscivo a capire quale. Era un cane? Un formichiere? Un coniglio mannaro?  Qualunque bestia fosse, aveva la pelliccia e i vestiti color rosso fiamma.
-Il Signore Rosso- dissi
-C'è dell'altro- continuò Carter. - Quei cinque giorni - i giorni Epagomeni -  erano portatori di sfortuna nell' Antico Egitto. Bisognava stare attenti, indossare amuleti e non fare nulla di importante o di rischioso. E al British  Museum papà ha detto a Set: "Ti fermeranno prima che i Giorni Epagomeni siano finiti".- Non penserai mica che si riferisse a noi?-  replicai -Dovremmo fermare quell'elemento? Carter annuì.- e se gli ultimi cinque giorni del nostro anno valgono ancora  come i Giorni Epagomeni egizi...allora iniziano ilò 27 dicembre, dopodomani. Lo shabti sembrava fissarmi speranzoso, ma io non avevo la minima idea di cosa 
fare. Giorni iellati e divinità  maligne con orecchie da coniglio...un'altra assurdità del genere e mi sarebbe esplosa la testa. E sai qual era la cosa peggiore? Quella vocina insistente, in un angolino del  mio cervello, che diceva "Non è impossibile. Per salvare papà dobbiamo sconfiggere Set." Come se fosse sempre stato sulla mia lista di cose da fare per le vacanze di Natale. Veder papà - fatto. Sviluppare poteri strani - fatto. 
Sconfiggere un malvagio Dio del caos - fatto. Era una follia!In quell'istante udimmo un chiasso improvviso, come qualcosa che si rompeva nella sala grande. Khufu comincò a strillare allarmato.
Io e Carter ci guardammo per un secondo. Poi ci slanciammo verso le scale.

Siete incuriositi da uno dei due?

Bacio
R.

martedì 13 novembre 2012

Pagina 99 #4


Anche pagina 99 è stata coinvolta dal gemellaggio con il blog I libri ci fanno volare di Jaqueline.
Infatti da oggi troverete sia su Inside a Book sia su I libri ci fanno volare Pagina 99, ma doppia: avrete, cioè, la possibilità di leggere sia la pagina scelta da me che quella scelta da Jaqueline.
In cosa consiste Pagina 99? Pagina 99 ha lo scopo di aiutarvi a capire se un libro fa per voi oppure no. In sintesi la pagina 99 si trova in un punto strategico: permette di comprendere l'andamento della storia senza spoilerare e questo ci mette nella posizione di scoprire se il libro può piacerci oppure no.


Ecco la pagina 99 di Jaqueline:

I diari della mezzanotte - L'ora segreta di  Scott Westerfield


More about L'ora segreta ..una farsa. Come se qualcuno ci avesse costretto a stare assieme».
Jess scosse la testa. «Jonathan, non è una farsa. È solo la vita».
«Che cos’è la vita? Obbedire agli ordini di Rex?»
«No, aver bisogno di aiuto. Essere costretti a stare con altre persone».
«Come te adesso, costretta a stare insieme a me?»
«Sì, esattamente. Come te, costretto a proteggermi».
Jessica si mise in piedi sulla sottile struttura. Mosse qualche passo, ammirando la città buia. «Non volevo dire…», iniziò Jonathan, alzandosi a sua volta. Rimasero in silenzio. Jonathan respirò profondamente, cercando di capire quale fosse stato il momento in cui la conversazione era degenerata in uno scontro. Si sentiva intrappolato. Non da Jessica, e neppure dagli oscuri che le davano la caccia, ma dalle parole che si erano detti – dal fatto che non sapeva cosa dire, ora, per farla sentire meglio. Era strano non toccare Jessica, non condividere la gravità con lei. L’aria di mezzanotte sembrava fredda, come se lo spazio tra loro si fosse riempito di ghiaccio. Quando volavano, tutto era così facile.
Nelle ultime quattro notti non avevano più avuto bisogno di concordare ad alta voce la direzione da imprimere al salto successivo. Con le mani comunicavano molto meglio che con le parole.
E ora erano bloccati lassù – non volavano, non parlavano, non si toccavano. Jonathan aveva quasi l’impressione che la gravità normale fosse già scesa su di lui, e lo stesse schiacciando. Abbassò lo sguardo, fissò la struttura arrugginita che assicurava Pegaso al tetto dell’Edificio Mobil, tredici metri più giù.
«Jess?».
Nessuna risposta. Lui le si avvicinò. «Dovresti tenermi per mano. È pericoloso quassù».
«È pericoloso dovunque. Almeno per me».
Il tremito della sua voce lo commosse. La mezzanotte sarebbe potuta essere così meravigliosa per lei, uno sterminato campo giochi, ma qualcosa – Rex e la sua tradizione, il coprifuoco, gli oscuri – arrivava sempre a rovinare tutto.
«Jess», disse. «Dammi la…». Si interruppe quando venne illuminato da un’intuizione. Forse aveva capito il motivo per cui lei era così fredda con lui, la ragione che non era ancora riuscito a comprendere. «Ci sarò domani notte. Alla fossa dei serpenti. Puoi contarci». Lei si voltò a guardarlo. C’era già una nuova dolcezza nella sua espressione. «Davvero?» «Sì, certo. Voglio dire, non voglio lasciarvi tutto il divertimento».
Il volto di Jess si distese in un sorriso. «Non permetterò mai che Rex dia ordini a tutti», disse Jonathan. «Questa è una di quelle occasioni in cui preferisco leggermi il manuale di persona».
«Grazie, Jonathan». Finalmente lei riprese la sua mano, e lui sentì che la gravità di mezzanotte li riaccoglieva nel suo abbraccio. Jonathan sorrise. «Jess, non ti lascerò…». Ma prima che potesse finire la frase, lei avvicinò le labbra alla bocca di Jonathan, e lo baciò. Jonathan rimase paralizzato per la sorpresa, poi chiuse gli occhi. Nell’aria tiepida della mezzanotte il corpo di Jessica era caldo. La strinse, e la sentì fluttuare tra le sue braccia. Quando si staccarono, lui sorrise. «Wow. Penso di aver scoperto qual è il tuo talento».
Jess rise. «Era ora, Jonathan».
«Di baciarci? Sì, stavo appunto per…».

La mia pagina 99

Grande amore di Ann Brashares

More about Grande amore Finii il mio racconto con il nostro incontro più recente, io da bambino nella casetta di Sophia sulla collina dell'Anatolia Centrale, ma Ben continuava a tornare alla parte della saga in cui era coinvolto mio fratello Joaquim. Mi chiese di raccontare quei pezzi più e più volte.
Ero stufo. Avevo voglia di parlare di Sophia, non di mio fratello, ma Ben voleva ogni istante della storia, a comiciare dall'antagonismo della mia prima vita fino a trascinarmi in ogni dettaglio della mia morte per accoltellamento più di duecento anni dopo. Chiuse gli occhi come se la stesse immaginando.
<<Per fortuna è finita>> dissi <<Non c'è motivo che ci pensi mai più se proprio non devo>>. La vita era lunga per la gente come noi. Abbastanza lunga da appianare le tragedie. Questo era quello che pensavo al tempo.
Ben era accucciato in avanti, con la fronte tra le mani. Sembrava che stesse oscillando, ma non capivo perchè. Era fortemente empatico, lo sapevo, ma quello era un pò troppo.
<<Ben, non è così grave. E' solo una fra tante vite>>, ricordo che gli dissi, pronto a cambiare argomento. <<Andiamo avanti. Perdoniamo e dimentichiamo. O almeno io perdono e lui dimentica>>.
Infine Ben alzò la testa. Mi guardò con attenzione. Ero abituato al suo sguardo , ma ora sembrava rattristato come non lo avevo mai visto.
<<Pensi che lui dimentichi?>>
<<Che vuoi dire?>>
<<Che tu perdoni ci credo, ma sei sicuro che lui dimentichi?>>
<<Sono certo che se ne è andato da tempo>>, mi affrettai a rispondere. <<E' morto da almeno cento anni. Non l'ho ancora incontrato in una nuova vita, ma sono sicuro che in futuro ne avrò il dispiacere>>.
Speravo che la mia frivolezza avrebbe dissipato la preoccupazione nello sguardo di Ben ma non fu così. Cominciai a sentirmi a disagio. <<Cosa vuoi dire?>>, chiesi di nuovo.
<<Sei sicuro che dimentichi?>>
<<Tutti dimenticano>>, dissi quasi rabbioso.
<<Non tutti>>.
<<Non tu o io, ma tutti gli altri>>.

Bacio
R.

mercoledì 10 ottobre 2012

Pagina 99 #3#

PER SAPERNE DI PIU': clicca qui

Pagina 99 ha lo scopo di aiutarvi a capire se un libro fa per voi oppure no. Per saperne di più cliccate il link sotto il banner della rubrica, ma in sintesi la pagina 99 si trova in un punto strategico: permette di comprendere l'andamento della storia senza spoilerare e questo ci mette nella posizione di scoprire se il libro può piacerci oppure no.


Muses di Francesco Falconi

More about MusesGuardo a destra, poi a sinistra. Buio e freddo ovunque. Sta per iniziare a piovere, il cielo è un manto plumbeo che le luci della città dipingono di rosa. Mi domando se è vero che il luogo comune che a Londra piove sempre. Il brontolio dello stomaco caccia via questi inutili pensieri. Infilo le mani in tasca e continuo a camminare, imboccando le strade a caso ma cercando di rimanere nei dintorni dell'isolato.
Osservo curiosa le persone che mi passano accanto sul marciapiede, volti sconosciuti che vedrò solo per pochi istanti. Mi chiedo come farò a trovare Dolores in una città gigantesca come questa, un'impresa impossibile. Solo in questo momento mi rendo conto di quanto sono stata precipitosa, e realizzo che forse desideravo più fuggire da Roma che scoprire chi fosse mia zia. Dovevo ragionare con calma, cercare un appoggio sicuro prima della partenza, magari chiedendo a qualche amico. Ma ormai è andata e non posso tornare indietro.
Quando vedo l'insegna bianca e gialla della SUBWAY, la fame cancella ogni altro pensiero. Entro, i camerieri stanno già passando lo straccio per terra, ma ci sono ancora un paio di persone sedute ad un tavolo. Mi precipito alla cassa e chiedo un hamburger. Il ragazzo, dalla carnagione scura e i lineamenti indiani, mi dice che stanno per chiudere. Poco importa, mangerò per strada. Prendo anche una Coca-Cola e me ne vado.
Mi siedo su una panchina fuori dal fast food e divoro il panino in un minuto. Lo stomaco però non è soddisfatto e continua a brontolare. Quasi rimpiango l'odiosa torta di mia madre.
Basta questo pensiero per farmi cadere in depressione.
Bacio
R.

martedì 25 settembre 2012

Pagina 99 #2#

PER SAPERNE DI PIU': clicca qui

Vi avevo annunciato l'arrivo di una nuova rubrica ed eccomi qua a mantenere la promessa.
Pagina 99 ha lo scopo di aiutarvi a capire se un libro fa per voi oppure no. Per saperne di più cliccate il link sotto il banner della rubrica, ma in sintesi la pagina 99 si trova in un punto strategico: permette di comprendere l'andamento della storia senza spoilerare e questo ci mette nella posizione di scoprire se il libro può piacerci oppure no.
Iniziamo allora!

La ragazza della torre di Cecilia Dart - Thornton

More about La ragazza della torreI rami si agitavano e oscillavano come cavalli irrequieti, le foglie danzavano come alghe smosse da una corrente mutevole, fatta di vortici e di mulinelli, fredda e setosa, pervasa di vita e di movimento. Sullo sfondo degli spettrali sospiri del vento, si avvertiva un fievole tintinnare di vetro, mentre i campanellini applicati alle briglie mandavano bagliori argentei, risuonando di una nota diversa, più pura e intensa.
La frusta del conducente crepitò, percorsa su tutta la sua lunghezza da stelle azzurre, i cavalli da tiro si misero in moto, generando scintille rosse coi loro zoccoli, e il convoglio si avviò attraverso la tempesta magica, simile ad un gruppo di nuotatori che procedesse sott'acqua. A mano a mano che la voce del vento si mutò in un gemito, gli strani fuochi aumentarono di intensità e cominciarono ad apparirne altri, più fievoli.
Il giovane avrebbe voluto balzare in piedi e allontanarsi sulle ali del vento, sottraendosi a offese e percosse, ma fu costretto a scappare insieme con gli altri, che, sempre stringendo il cappuccio, correvano, tenendo lo sguardo basso. Nessuno si guardava intorno, ma lui lo fece, e, più o meno a metà della Via del Gufo, vide una scena tremolante e semitrasparente, fatta di luce: due uomini, privi di cappuccio e vestiti in modo strano, intenti a duellare con la spada. Le armi cozzavano senza emettere suono e, nel mezzo della scena, c'era un albero, di cui tuttavia gli uomini sembravano ignari. Lo attraversavano come se non ci fosse stato...o forse era il tronco ad attraversare loro.
I due si scambiavano parate e affondi, immersi nel loro gioco silenzioso. Uno di essi incespicò, ferito ad un braccio, e cadde all'indietro, la bocca aperta in un grido silenzioso. Ma subito dopo, in un istante - il tempo di battere le palpebre - la scena mutò: l'uomo era di nuovo in piedi, integro, e i due stavano duellando come prima, accennando a svanire quando il vento calava d'intensità e acquistando maggiore nitidezza se esso ritrovava nuova forza. Era dunque quella l'immagine marginale, residuo dell'energia fisica liberata, che gli abitanti della Torre definivano un quadro vivente.

Bacio
R.

venerdì 21 settembre 2012

PAGINA 99 #1


Il Corriere della sera, in un articolo di qualche tempo fa di Stefano Montefiori, sosteneva la teoria di Ford Madox Ford (autore de "il buon soldato" - 1915) il quale affermava:
"Apri il libro a pgina 99 e leggi: ti verrà svelata la qualità di tutto il testo."

In questo articolo si afferma che
"la prima fase del romanzo è una specie di trappola attira lettori, uno scrittore non completamente disastroso avrà messo molto tempo ed energie per produrre un attacco che, di solito, alla fine è almeno accettabile."
La pagina 99 si trova circa a metà del libro, in un punto in cui, senza svelare troppo dell'intreccio dei fatti, se ne può capire il ritmo.
Ci sono poi i sostenitori della pagina 69. Insomma, se leggendo la pagina 99 o 69 di un libro, questo non vi incuriosisce, è facile che sia un libro che non è affine ai vostri gusti.
Questo è quanto, a grandi linee, troverete nell'articolo del Corriere del 27 luglio 2011.

Ma veniamo a noi. Perché ho voluto parlarvi della pagina 99? Perché ho intenzione di dare il via ad una nuova rubrica. Si tratterà di una rubrica bisettimanale nella quale posterò la pagina 99 di un libro scelto a caso dalla mia libreria, o da quella di amici e parenti, in modo tale che voi, leggendola, possiate giudicare se il libro fa per voi o meno.
In realtà l'idea non è stata tutta farina del mio sacco, anzi. Un pò sono stata colpita da questo articolo, un pò dal sito Page99test.com, il quale si basa sullo stesso principio della pagina 99 per i libri in inglese.
Questo primo post è solo una presentazione della rubrica che prenderà il via nei prossimi giorni.
Che ve ne pare?

Bacio
R.