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venerdì 27 marzo 2015

CHAMPION di Marie Lu

Buon pomeriggio a tutti,
dopo più di dieci giorni di assenza, chiedo venia, sono finalmente tornata.
In questo periodo ho finito di leggere Champion di Marie Lu, di cui vi parlo oggi, e Anna and the french kiss, di cui vi parlerò nei prossimi giorni.
Innanzitutto devo ringraziare Lucia Piani della Piemme per avermi permesso di leggere il terzo e conclusivo capitolo della trilogia della Lu. In secondo luogo devo dirvi, che sebbene mi dia un sacco fastidio che questo volume sia più basso dei primi due (grrrrrrr), leggere Champion è stata un'esperienza decisamente positiva.
Prima che mi dimentichi! Vorrei ringraziare le tre ragazze che mi hanno nominata per il Liebster Blog Award. Prometto che in questi giorni farò il possibile per pubblicare il mio post. Grazie!



Titolo: Champion
Autore: Marie Lu
Casa editrice: Piemme
Pagine: 329
Prezzo: € 13,50


E MEZZO


Trama: June e Day hanno rinunciato all'amore che provavano l'una per l'altro per il bene della Repubblica. June è tornata nelle grazie dell'élite, mentre Day ha raggiunto i vertici della gerarchia militare. Ma, per il bene della Repubblica, sono chiamati di nuovo a lavorare fianco a fianco. June dovrà chiedere all'unica persona che ama di sacrificare tutto quello a cui tiene per salvare migliaia di vite sconosciute. Fra colpi di scena e suspense, la trilogia distopica ambientata in un'America divisa fra Colonie e Repubblica arriva al suo gran finale.
 

Incipit: Di tutti i travestimenti che ho indossato, questo potrebbe essere il mio preferito.Capelli rosso scuro, abbastanza diversi dal mio solito biondo chiarissimo, tagliati appena sotto le spalle e raccolti in una coda. Lenti a contatto verdi, che sui miei occhi azzurri sembrano un colore naturale. Una camicia stropicciata, mezza infilata nei pantaloni, con bottoncini argentati che brillano al buio, una giacca militare leggera, pantaloni neri e anfibi con la punta d'acciaio, uno sciarpone grigio arrotolato intorno al collo, al mento e alla bocca. Ho un berretto scuro calato sulla fronte e un tatuaggio rosso dipinto sul lato sinistro della faccia che mi rende irriconoscibile. A parte questo ho con e il solito auricolare me il solito microfono. La Repubblica insiste che li porti.

Recensione
Avevo aspettative altissime per questo libro, oh se le avevo! E posso dirvi che non sono state deluse. Con il capitolo conclusivo della serie Legend, Marie Lu entra di diritto a far parte dei miei scrittori preferiti.
Le vicende di Champion partono qualche mese dopo la conclusione di Prodigy e rientrare in contatto con Day e June è come riconquistare la famiglia che non si vede da tempo.
Scrivere di questo libro senza fare spoiler è quasi impossibile quindi non vi dirò nulla sulla storia.
A differenza dei primi due libri, dove Day e June erano gli indiscussi protagonisti, in questo terzo capitolo emerge con forza la figura di Anden, il nuovo Elector della Repubblica. Attraverso le attente analisi di June impariamo a conoscere più profondamente il nuovo Leader, una persona completamente differente dal precedente capo al potere. E vi assicuro che Anden ha il suo peso in Champion, non essendo un personaggio secondario, ma decisamente un protagonista.
Va dato atto all'autrice di aver creato dei personaggi che passano la carta: in un primo momento la giovane età dei protagonisti, mi ha lasciata un po' perplessa. Infatti, credere che ragazzini, teenagers, potessero pesare in modo così deciso sulle sorti di un governo mi sembrava irreale, ma alla fine mi sono resa conto che il contesto in cui sono cresciuti giustifica l'importanza che viene loro data, giustifica le loro scelte e le loro azioni.
Oltre ai personaggi, che è impossibile non amare, adoro il modo in cui Day e June si danno il cambio nel raccontare gli eventi che succedono loro e che interessano la Repubblica. L'alternanza dei punti di vista non è per niente fastidiosa e l'abilità dell'autrice nello scrivere fa sì che si percepisca quando il lettore è nella testa di uno o dell'altra. A volte, anche se il titolo del capitolo fa esplicito riferimento al personaggio, questa particolarità non si nota e bisogna tornare indietro e rileggere per capire chi sta parlando e di cosa. Ovviamente con Marie Lu questo non accade.
Champion è avvincente fin dalle prime pagine, non è mai noioso, non è mai banale, non è mai come te lo aspetti. 
Tutto, in questo libro, tiene incollato alle sue pagine. Tutto è emozione e adrenalina pura e, a volte, sofferenza.
Unica pecca? Il finale dolceamaro. Un finale che più perfetto di così non poteva essere, ma come sapete io vivo in un mondo di zucchero filato e nuvole rosa e quindi non ne sono pienamente soddisfatta, ma non posso certo lamentarmene.
Ora ho tra le mie priorità di leggere The young Elites.

Capita anche a voi quando scoprite un autore che vi piace un sacco di voler leggere tutto quello che scrive?
Avete letto Champion?
Che ne pensate?

SERIE LEGEND:
1) Legend  
2) Prodigy  
3) Champion

Rosy

venerdì 28 marzo 2014

Recensione: PRODIGY di Marie Lu

Buon venerdì a tutti, oggi sono a casa da lavoro.
Ero troppo stanca per poter restare chiusa a studiare scartoffie e così ho passato il pomeriggio a poltrire: ho finito Prodigy, ho iniziato Schegge di me e ho dormito secca un paio d'ore .
Ed ora eccomi qui con una nuova recensione.
Quasi dimenticavo: ringrazio la CE per avermi inviato una copia di questo libro fantastico.


Più riguardo a Prodigy !! ANTEPRIMA !!

Titolo: Prodigy
Autore: Marie Lu
Casa editrice: Piemme
Pagine: 298
Prezzo: 16,50 €

Trama: June e Day arrivano a Vegas dopo essere miracolosamente sfuggiti all'ingiustizia della Repubblica quando l'inconcepibile accade: l'elector Primo muore e il figlio Ander prende il suo posto. Mentre la Repubblica sprofonda nel caos, i due giovani ribelli si uniscono ai patrioti nel disperato tentativo di salvare il fratello di Day, Eden. E i patrioti accettano, ma a una condizione: June e Day dovranno prima uccidere il nuovo elector. Peccato che Ander non abbia niente a che vedere con il suo crudele genitore.



Ho divorato Legend tanto in fretta che sono giunta alla fine del libro senza accorgermi che ormai mancavano pochissime pagine. Ho preso immediatamente Prodigy per capire come se la sarebbero cavata June e Day, i due prodigi della Repubblica, ormai fuggiaschi e assoldati tra le file dei patrioti. I due hanno bisogno di aiuto: Day è ferito ed è alla disperata ricerca del fratello. Ma cure e ricerche di fratellini rapiti dalla Repubblica hanno un prezzo e nemmeno modico: uccidere il nuovo Elector, Anden.
Per June e Day sembrano non esserci problemi, l'Elector è la fonte delle ingiustizie dei repubblicani, la causa delle disgrazie capitate alle famiglie di entrambi i ragazzi. Uccidere il nuovo capo del sistema sarà un gioco da ragazzi, ma in realtà non è così. Diversi elementi entrano in scena, Anden sembra non essere come lo descrivono, Day è accecato dall'odio e dalla gelosia, i patrioti hanno tutto sotto controllo, ma puzzano comunque di bruciato.
Marie Lu ci fornisce, in questo secondo capitolo, un'analisi più approfondita dei suoi protagonisti. June e Day sono totalmente cambiati, più profonde sono le loro ferite, maggiore è l'impatto che ogni evento ha sulle loro coscienze. Mentre via via che scorrono le pagine, sembra che le idee di June si facciano più chiare e definite quelle di Day, al contrario, diventano sempre più confuse: non sa più da che parte stare, non sa più chi sono i suoi nemici, non sa più qual è il suo obiettivo, se non quello di salvare il fratello più piccolo.
Anche in Prodigy troviamo lo stesso stile nervoso e veloce che ha caratterizzato Legend, un linguaggio chiaro, semplice e diretto che arriva immediatamente,  con l'alternanza dei punti di vista ora di June ora di Day. Adoro quando l'autore ci fa entrare nella testa dei suoi personaggi attraverso queste alternanze, non trovate che in questo modo si abbia una visuale più completa dell'intera vicenda? Non so ma a me piace. 
Prodigy si discosta da tutti i libri di mezzo che generalmente hanno la funzione di collegare il primo volume, introduttivo, all'ultimo, conclusivo. In questo caso l'autrice aggiunge una serie indefinita di eventi, macchinazioni, colpi di scena che non sono tipici del romanzo di mezzo e di sicuro questo libro non ne soffre la consueta crisi. Prodigy è molto di più.
E poi, quel finale.....straziante e doloroso, ma allo stesso tempo soddisfacente e perfetto. Non so se resisterò fino alla pubblicazione in italiano di Champion. E' probabile che questa sarà una delle rare eccezioni in cui concluderò la serie in lingua...non so, vedremo
Penso che Marie Lu abbia scritto uno dei migliori distopici che abbia letto: il word building è perfetto, ci sono tantissimi dettagli che riguardano l'organizzazione politica della Repubblica, il funzionamento del sistema sociale e militare, le ingiustizie, e il divario tra classi sociali sempre forte ed evidente.
Piccola pecca, ma proprio piccola, piccola riguarda l'età dei protagonisti: sì che un'ambientazione come quella di Legend e Prodigy porta a crescere in fretta, ma non si poteva dargli più di quindici anni? June e Day tengono comportamenti che non sono per niente tipici dei quindicenni.
In questo libro è tutto, o quasi, perfetto. Sono ancora un pochino emozionata e sconvolta e credo che alla fine di tutto questa trilogia mi resterà nel cuore.



Quanto mi piace questa serie. Voi che ne pensate? So che molti di voi hanno almeno letto Legend, sono io una delle poche ritardatarie che l'aveva lasciati lì a prendere polvere. Che ne pensate? Al solito fatemelo sapere nei commenti.
P.S. Questa recensione partecipa alla Mastereader organizzata da Lucrezia del blog Il libro che pulsa. Categoria: un libro uscito nel 2014.