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sabato 19 aprile 2014

Recensione: QUANDO IL DIAVOLO MI HA PRESO PER MANO di April Genevieve Tucholke

Buon sabato pomeriggio a tutti,
le vacanze di Pasqua sono appena iniziate e io e mia sorella, in un'oretta di dolce far niente, abbiamo deciso di imparare il russo...ormai dalle nostre parti assumono solo chi lo sa parlare...bah...comunque tra un video e l'altro su youtube abbiamo trovato un corso che pare promettere miracoli...e quindi via! Si parte dall'alfabeto...non avete idea di quante risate ci siamo fatte e no...se ve lo state chiedendo, l'alfabeto non l'abbiamo ancora imparato.
Va beh, lasciamo perdere....

Oggi vi parlo di un libro moooolto bello, tanto bello quanto inquietante. Credo (per restare in tema di lingue) che la parola CREEEEPY (comprese tutte quelle "e") renda chiaramente l'idea.
Sto parlando di Behind the devil and the deep blue sea ovvero, per noi, Quando il diavolo mi ha preso per mano di April Genevieve Tucholke.
Prima di passare alla recensione devo ringraziare Lucia della Piemme per avermene inviata una copia.


Più riguardo a Quando il diavolo mi ha preso per mano

Titolo: Quando il diavolo mi ha preso per mano
Autore: April Genevieve Tucholke
Casa editrice: Piemme
Pagine: 274
Prezzo: 16,00 €


Trama: Nel paesino di mare dove abita Violet White non succede mai niente... fino a quando River West non affitta la casetta dietro la sua e incominciano ad accadere cose inquietanti: i bambini scompaiono, gli adulti hanno strane visioni e diventano inspiegabilmente violenti. Tutto mentre Violet è sempre più attratta da quel ragazzo misterioso che ormai entra indisturbato in casa sua. Ma River è soltanto un bugiardo dal sorriso irresistibile e un passato misterioso o dietro i suoi occhi ipnotici si nasconde qualcos'altro? La nonna di Violet l'aveva sempre messa in guardia dai giochi che sa fare il diavolo, ma lei non aveva mai pensato che potesse nascondersi dietro un ragazzo dai capelli scuri che si appisola in giardino, adora il caffè e ti fa tremare di passione...


Avevo già letto un paio di recensioni molto positive su questo libro di blogger che lo avevano letto in lingua prima dell'uscita italiana per Piemme. Inutile dire che quando ne è stata annunciata la pubblicazione anche da noi ero curiosissima di  leggere questo libro dal titolo molto YA e dai toni scuri e drammatici.
April Genevieve Tucholke è stata una piccola artista (così come lo sono i suoi personaggi) nel realizzare e rappresentare ai lettori un quadro dall'apparente normalità: una cittadina americana sperduta, dove si conoscono tutti e tutti sanno tutto di tutti. Ed è proprio in questo paesino, Echo, in una caldissima estate, che si svolge la storia di Violet, Luke, Sunshine e River. Quattro adolescenti come tanti, se non fosse che Violet e Luke abitano da soli una magione immensa, Candalù, sulla scogliera più alta e a strapiombo sull'oceano e che River viaggia tranquillamente da solo di paese in paese con una montagna di soldi in tasca e che questo viaggiatore così bugiardo da mentire persino sul proprio nome capiti quasi per caso ad Echo proprio quando Violet si decide ad affittare, tra l'altro senza alcun annuncio su internet, social o quant'altro, la dependance di Candalù. Effettivamente l'unica a restare nelle righe è Sunshine che come una delle tanti adolescenti passa l'estate a flirtare, annoiata dalla lenta vita di paese. Personaggio che non c'è fisicamente, ma la cui presenza si sente in modo palpabile è poi Freddie, la nonna defunta di Luke e Violet, che ha portato con se incredibili segreti e che sarà il fil rouge di tutta la storia.
In questa stranissima estate ad Echo succede di tutto: una bambina viene rapita e i suoi coetanei si organizzano in una specie di esercito, armati di paletti pronti ad uccidere il diavolo. Perchè questi bambini lo hanno visto davvero: con gli abiti del Ringraziamento e gli occhi rossi come il fuoco. Una notizia sconvolgente tanto quanto raccapricciante: l'ho sempre detto che i bambini sono i personaggi perfetti per un'ambientazione horror. Ve li immaginate tutti in un cimitero, perfettamente consapevoli,  paletto alla mano e sguardo al cielo  ad aspettare il diavolo? Brrrrividi. Un po' come la bambina che in una stanza buia inizia a canticchiare la lalala laaalaaa.....
Lo stile della Tucholke è particolare come lo sono i suoi personaggi e la storia del tutto originale che ci racconta: tutto scorre molto velocemente, tante cose accadono e si susseguono una dietro l'altra e una più inquietante della precedente. Quando il diavolo mi ha preso per mano ci racconta una storia d'amore, colorata dei toni dark del mistero, della sfiducia, del sospetto. Violet non si fida di River, sa che è cattivo, sa che è il male ma nonostante tutto continua ad essere irrimediabilmente attratta da lui. E la situazione non si risolve come sarebbe ovvio e cioè facendo scoprire al lettore quanto buono sia in realtà il protagonista maschile, tutt'altro: River ha un dono, uno dono tremendo, una maledizione, che usa a suo piacimento per fare la sua giustizia come una divinità che abbia perso il controllo di se. Non c'è redenzione in questa storia, ma sola e pura follia che si mescola al religioso e che porta con se la incredibile paura del diavolo, così come è stata inculcata da Freddie ai nipoti, così come è stata educata l'autrice stessa.
La Tucholke mi ha tenuta con il fiato sospeso fino alla fine, scoprire i poteri di River è stata una sorta di rivelazione, mi aspettavo qualcosa di tremendo, ma in realtà ad essere tremendo è solo il modo in cui River ha deciso di comportarsi.  
Quando il diavolo mi ha preso per mano è un libro pazzesco in tutti i sensi: per i fatti raccontati, per i personaggi, per l'abilità dell'autrice di mettere i brividi e creare situazioni raccapriccianti, colorando il tutto con i toni del mistero, della distinzione tra bene e male, del sospetto della sfiducia. 
Un'atmosfera sinistra avvolge Echo e il lettore per tutta la storia fino al finale, assolutamente inaspettato, macabro, sbagliato, assurdo. Da brividi.



Dopo questa lettura credo che per un pochino mi dedichero ai romance o ai chick lit in modo da riprendere il controllo di me e dormire tranquillamente la notte. Effettivamente non è un libro che spaventa ma....è proprio inquietante, raccapricciante, macabro. E' il racconto di una follia dilagante fatto di superstizioni e credenze.
Chi di voi lo ha letto o lo leggerà presto? Vi è piaciuto?


venerdì 28 marzo 2014

Recensione: PRODIGY di Marie Lu

Buon venerdì a tutti, oggi sono a casa da lavoro.
Ero troppo stanca per poter restare chiusa a studiare scartoffie e così ho passato il pomeriggio a poltrire: ho finito Prodigy, ho iniziato Schegge di me e ho dormito secca un paio d'ore .
Ed ora eccomi qui con una nuova recensione.
Quasi dimenticavo: ringrazio la CE per avermi inviato una copia di questo libro fantastico.


Più riguardo a Prodigy !! ANTEPRIMA !!

Titolo: Prodigy
Autore: Marie Lu
Casa editrice: Piemme
Pagine: 298
Prezzo: 16,50 €

Trama: June e Day arrivano a Vegas dopo essere miracolosamente sfuggiti all'ingiustizia della Repubblica quando l'inconcepibile accade: l'elector Primo muore e il figlio Ander prende il suo posto. Mentre la Repubblica sprofonda nel caos, i due giovani ribelli si uniscono ai patrioti nel disperato tentativo di salvare il fratello di Day, Eden. E i patrioti accettano, ma a una condizione: June e Day dovranno prima uccidere il nuovo elector. Peccato che Ander non abbia niente a che vedere con il suo crudele genitore.



Ho divorato Legend tanto in fretta che sono giunta alla fine del libro senza accorgermi che ormai mancavano pochissime pagine. Ho preso immediatamente Prodigy per capire come se la sarebbero cavata June e Day, i due prodigi della Repubblica, ormai fuggiaschi e assoldati tra le file dei patrioti. I due hanno bisogno di aiuto: Day è ferito ed è alla disperata ricerca del fratello. Ma cure e ricerche di fratellini rapiti dalla Repubblica hanno un prezzo e nemmeno modico: uccidere il nuovo Elector, Anden.
Per June e Day sembrano non esserci problemi, l'Elector è la fonte delle ingiustizie dei repubblicani, la causa delle disgrazie capitate alle famiglie di entrambi i ragazzi. Uccidere il nuovo capo del sistema sarà un gioco da ragazzi, ma in realtà non è così. Diversi elementi entrano in scena, Anden sembra non essere come lo descrivono, Day è accecato dall'odio e dalla gelosia, i patrioti hanno tutto sotto controllo, ma puzzano comunque di bruciato.
Marie Lu ci fornisce, in questo secondo capitolo, un'analisi più approfondita dei suoi protagonisti. June e Day sono totalmente cambiati, più profonde sono le loro ferite, maggiore è l'impatto che ogni evento ha sulle loro coscienze. Mentre via via che scorrono le pagine, sembra che le idee di June si facciano più chiare e definite quelle di Day, al contrario, diventano sempre più confuse: non sa più da che parte stare, non sa più chi sono i suoi nemici, non sa più qual è il suo obiettivo, se non quello di salvare il fratello più piccolo.
Anche in Prodigy troviamo lo stesso stile nervoso e veloce che ha caratterizzato Legend, un linguaggio chiaro, semplice e diretto che arriva immediatamente,  con l'alternanza dei punti di vista ora di June ora di Day. Adoro quando l'autore ci fa entrare nella testa dei suoi personaggi attraverso queste alternanze, non trovate che in questo modo si abbia una visuale più completa dell'intera vicenda? Non so ma a me piace. 
Prodigy si discosta da tutti i libri di mezzo che generalmente hanno la funzione di collegare il primo volume, introduttivo, all'ultimo, conclusivo. In questo caso l'autrice aggiunge una serie indefinita di eventi, macchinazioni, colpi di scena che non sono tipici del romanzo di mezzo e di sicuro questo libro non ne soffre la consueta crisi. Prodigy è molto di più.
E poi, quel finale.....straziante e doloroso, ma allo stesso tempo soddisfacente e perfetto. Non so se resisterò fino alla pubblicazione in italiano di Champion. E' probabile che questa sarà una delle rare eccezioni in cui concluderò la serie in lingua...non so, vedremo
Penso che Marie Lu abbia scritto uno dei migliori distopici che abbia letto: il word building è perfetto, ci sono tantissimi dettagli che riguardano l'organizzazione politica della Repubblica, il funzionamento del sistema sociale e militare, le ingiustizie, e il divario tra classi sociali sempre forte ed evidente.
Piccola pecca, ma proprio piccola, piccola riguarda l'età dei protagonisti: sì che un'ambientazione come quella di Legend e Prodigy porta a crescere in fretta, ma non si poteva dargli più di quindici anni? June e Day tengono comportamenti che non sono per niente tipici dei quindicenni.
In questo libro è tutto, o quasi, perfetto. Sono ancora un pochino emozionata e sconvolta e credo che alla fine di tutto questa trilogia mi resterà nel cuore.



Quanto mi piace questa serie. Voi che ne pensate? So che molti di voi hanno almeno letto Legend, sono io una delle poche ritardatarie che l'aveva lasciati lì a prendere polvere. Che ne pensate? Al solito fatemelo sapere nei commenti.
P.S. Questa recensione partecipa alla Mastereader organizzata da Lucrezia del blog Il libro che pulsa. Categoria: un libro uscito nel 2014.


martedì 25 marzo 2014

Recensione: I CENTOMILA REGNI di N. K. Jemisin

Buon martedì a tutti, come va? Io sono un po' abbattuta, è un periodo un po' così, ma nulla di che, solo un po' di frustrazione dovuta al lavoro che non paga per niente.
Va beh, passiamo a cose più belle. Oggi voglio parlarvi de I centomila regni di N. K. Jemisin edito da Gargoyle, che ho potuto leggere grazie alla CE che me ne ha inviata una copia.
Sebbene abbia letto opinioni contrastanti questo libro mi incuriosiva e così ho deciso di dargli una possibilità e devo dire che ne sono contenta perché, tutto sommato, mi è piaciuto.

Più riguardo a I centomila regni

Titolo: I centomila regni
Autore: N. K. Jemisin
Casa editrice: Gargoyle
Pagine: 384
Prezzo: 18,00 €


Trama: Yeine Darr è un’esiliata del barbaro nord. Quando sua madre muore in circostanze misteriose, viene convocata nella maestosa città di Sky, sede della famiglia dominante Arameri. Lì è nominata erede del re, e la notizia la sconvolge. Ma il trono dei Centomila Regni non è facile da conquistare, e Yeine si ritrova coinvolta in una brutale lotta per il potere contro due cugini che non sapeva nemmeno di avere. Mentre combatte per la vita, si avvicina sempre di più alla verità sulla morte di sua madre e sulla storia di sangue della sua famiglia. Mentre le sorti del mondo sono in precario equilibrio, Yeine imparerà quanto pericoloso possa essere quando amore e odio, dèi e comuni mortali, si ritrovano inestricabilmente legati.


Centomila Regni come centomila idee che frullano nella testa della protagonista, Yeine, che ci racconta la sua storia. La storia di un'erede che torna al posto che le spetta e che scopre quale ruolo terribile le ha riservato il destino.
loveLa Jemisin ha creato un mondo complesso fatto di uomini spietati e divinità rese schiave che meditano vendetta. Una storia un po' difficile da seguire, non solo per la diversità di tradizioni e costumi che vengono descritti ma anche per la particolarità di una narrazione continuamente interrotta da digressioni, pensieri e storie spesso estranee al momento di cui si sta leggendo. Uno stile particolare che o si ama o si odia: le voci si sovrappongono una sull'altra, gli eventi si susseguono spesso senza seguire uno specifico ordine cronologico, un racconto a tratti confuso ma una confusione che ben si sposa con la stessa incertezza che i personaggi sono costretti a vivere.
PinterestVe lo dico subito: a me Yeine è proprio piaciuta. Non si tratta della solita protagonista pronta a tutto pur di salvare il suo popolo, il suo amore, la sua famiglia o quant'altro. Yeine è consapevole di essere finita in una terribile lotta per la successione al trono in cui le sue possibilità sono meno di zero.
E' spaventata, ha paura per se, teme la morte, ha delle reazioni che una qualsiasi ragazza normale avrebbe nella medesima situazione. Ma Yeine appartiene al popolo di Darre, un popolo di donne al comando, il cui esercito è formato da donne, mentre gli uomini stanno nelle retrovie, per cui, sebbene consapevole di avere le ore contate, cerca di mostrare agli altri il suo lato duro e orgoglioso, ma il lettore sa cosa sta  provando in realtà.
Thanks for saving my life❤️
Un pochino meno d'effetto, invece, quello che doveva essere (o forse no) il protagonista maschile di questa storia: Nahadoth, signore della notte, terribile e potente quanto crudele. Non sono riuscita ad apprezzarlo del tutto: il fatto che fosse e non fosse corporeo, che non avesse uno specifico aspetto fisico, il non riuscire ad immaginarlo, me lo ha reso un tantino lontano. 
In definitiva si tratta di un romanzo decisamente sui generis, strano, che a me è piaciuto e che ho letto con interesse fino alla fine. Sì, ci sono stati diversi momenti di confusione in cui ho dovuto riprendere la lettura dal paragrafo precedente, ma si è solo trattato di uno smarrimento iniziale.
Se la CE decidesse di pubblicare anche i seguiti credo proprio che li leggerei.



Voi lo avete letto? Fatemi sapere che ne pensate, se ne siete incuriositi o se proprio non vi è piaciuto. Io sono contenta di averlo letto, un buon fantasy in fin dei conti.


venerdì 14 marzo 2014

Recensione: RAVEN BOYS di Maggie Stiefvater

Buon venerdì a tutti,
che bellissima giornata oggi, ho una voglia di passeggiate e gelato che non avete idea...purtroppo niente da fare, mi tocca l'ufficio. Nausea e mal di testa sono ancora li, in sottofondo a minacciare il loro ritorno, ma oggi va meglio.

Oggi vi propongo la recensione di Raven Boys, un libro che ho letto all'inizio dell'anno grazie al club di lettura di Bliss e Frannie (trovate tutto qui). Non l'ho recensito subito perché l'ho finito prima del tempo e non volevo spoilerare a chi stava ancora leggendo e poi....lo ammetto me ne sono completamente dimenticata.
Quindi passo subito alla recensione.


Più riguardo a Raven Boys
Titolo: Raven Boys
Autore: Maggie Stiefvater
Casa editrice: Rizzoli
Pagine: 468
Prezzo: 16,00 €


Trama: Nata in una famiglia di chiaroveggenti, Blue Sargent, sedici anni, fin da piccola sa che con un bacio ucciderà il suo vero amore. Ora però a quanto pare il momento è prossimo: prova ne è la visione che Blue ha nella notte della vigilia di San Marco, quando gli spiriti dei futuri morti di Henrietta, una cittadina della Virginia, si mostrano alle veggenti Sargent: Blue vede lo spettro di Gansey e apprende che è proprio lui il suo vero amore, e quindi la persona che ucciderà.Fatalità vuole che Gansey di lì a poco si presenti alla porta delle Sargent per un consulto magico: da anni è sulle tracce di Glendower, mitico re gallese la cui salma è stata trafugata oltreoceano secoli prima e sepolta lungo la linea temporale che attraversa Henrietta. 
Blue decide di aiutare Gansey, e si ritrova coinvolta nella ricerca di questa sorta di Graal insieme agli altri Raven Boys, i problematici studenti della scuola che Gansey frequenta. Ma questo è solo l’inizio dell’avventura


La Stiefvater mi aveva già stregata con i suoi precedenti libri. Ero preparata al suo stile particolare per cui ho aperto Raven Boys a colpo sicuro, certa che sarebbe stata una buona lettura e, infatti, non sono stata delusa.
Blue ha sedici anni, vive con una marea di donne (madre, zie, amiche della madre) e nessun uomo. Una famiglia straordinaria con il potere di predire il futuro con più o meno precisione. Quello che Blue ha sempre saputo, sin da piccola, è che avrebbe ucciso il suo vero amore con un bacio. Beh una notizia piuttosto catastrofica per una sedicenne, ma non per Blue che all'amore ancora non ci pensa. 
Ora unite a questa ragazzina un po' particolare, un gruppo di quattro ragazzi che frequentano la scuola più prestigiosa della nazione, ricchi figli di papà, altezzosi e arroganti e mettete questo strano gruppo in una sorta di caccia al tesoro dove il tesoro è rappresentato dalla tomba di un re gallese morto millenni fa, di cui si dice possa donare incredibili poteri a chi lo libererà dalla sua tomba. Quello che otterete è una storia straordinaria e avvincente.
In Raven boys ritroviamo la solita Stiefvater, che parte lenta, analizzando dettagli ed eventi, situazioni e particolari; che presenta i suoi personaggi, e piano piano introduce il lettore nella storia, per poi lasciarlo di fronte a fatti assolutamente inaspettati e colpi di scena a cui io  non sarei mai arrivata. 
Raven Boys è decisamente un primo volume introduttivo della serie: l'autrice mette sul fuoco tantissima carne e sono davvero curiosa di vedere come si evolverà la storia nei volumi successivi. 
Piccola particolarità che tengo a precisare: nonostante la trama faccia presagire una storia d'amore impossibile e tormentata, vi assicuro che non è assolutamente così. La componente romance, in Raven Boys, è quasi nulla, se non fosse per una piccola cottarella che viene rappresentata proprio per quella che è. Quindi, niente amori impossibili e dichiarazioni di fedeltà assoluta, solo un normale e sano rapporto tra due adolescenti, cui, per altro, non viene data nemmeno troppa attenzione.
Ma i personaggi! Quanti personaggi secondari e non che fanno parte di questa storia: la madre di Blue e le altre donne che vivono con loro, una più misteriosa e affascinante dell'altra, ciascuna con la sua particolarità e dose di charme; per non parlare poi dei ragazzi: Gansey, Adam, ma soprattutto Noah, così taciturno e pacifico e Ronan....ah Ronan!
Si tratta di una lettura che non lascia niente al caso, che non ha clichè e luoghi comuni, una lettura appassionante e coinvolgente che non è sempre la solita minestra. Non vi dirò che Raven Boys è stata una sorpresa, perché così non è: ormai conosco la Stiefvater e so che dal suo cilindro magico tira fuori sempre idee originali.
Ero quasi intenzionata a leggere il secondo volume in lingua, ma credo che la particolarità dello stile mi renda l'inglese un po' ostico. Aspetterò con ansia il seguito.



Voi avete letto questo libro? Che ne pensate? Anche se è un po' lento all'inizio e ricco di elementi a me è piaciuto proprio tanto. Fatemi sapere che ne pensate.

domenica 2 marzo 2014

Recensione: SILVER di Kerstin Gier

Buona domenica lettori,
e buon inizio marzo.
Qui da me sembra che la primavera non voglia arrivare per niente. Oggi fa un freddo becco, è nuvolo e piove da due giorni ininterrottamente.
E da voi?

Come ben sapete a partire da ieri, terrò d'occhio tutti i vostri commenti e alla fine del mese premierò il miglior follower di marzo. Trovate tutte le istruzioni QUI.

Bene. Ora passiamo alla recensione di oggi: Silver di Kerstin Gier. 
Adoro la Gier, adoro il suo sarcasmo, le sue battute pungenti, adoro come dà vita ai suoi personaggi. Sì anche Liv Silver,  così come Gwendolin della Trilogia delle Gemme (Red, Blue e Green), ha centrato il segno.


Più riguardo a SilverTitolo: Silver
Autore: Kerstin Gier
Casa editrice: Corbaccio
Pagine: 380
Prezzo: 16,40

Trama: Porte che si spalancano su luoghi segreti, statue che parlano, una ragazzina che si aggira con un'ascia in mano. I sogni di Liv Silver non sono tranquilli negli ultimi tempi. Soprattutto uno: un sogno in cui si ritrova di notte in un cimitero insieme a quattro ragazzi impegnati in un rituale dall'aspetto satanico. E questi tipi hanno un legame con la vita vera di Liv, perché sono Grayson, il fratellastro appena acquisito da quando la mamma ha portato lei e la sorella a vivere a Londra con il suo nuovo compagno, e i suoi amici. Perché adesso Liv frequenta la stessa scuola. Perlomeno sono tutti abbastanza simpatici. La cosa veramente strana, però, è che da quando è a Londra Liv ha scoperto di avere accesso ai sogni degli altri. Attraverso porte dai colori e forme diverse entra letteralmente nell'inconscio dei suoi amici. Una faccenda affascinante, se non fosse che, da alcuni frasi che capta durante il giorno, sembra che loro siano colpevoli della presenza di Liv nei propri sogni. Come è possibile?

Che Kerstin Gier fosse brava l'avevo capito leggendo la Trilogia delle Gemme. Divorata in pochissimi giorni (sì, l'ho scoperta che già tutti i libri erano usciti) ne ho da subito sentito la mancanza. Quando ho saputo che la Gier avrebbe pubblicato un'altra trilogia con un tema del tutto originale, i sogni, ho iniziato il countdown per avere tra le mani il primo volume: Silver - Il primo libro dei sogni.
E' stato un piacere ritrovare la familiarità con cui questa autrice ci presenta i suoi personaggi, il modo sottile in cui li fa entrare nelle nostre vite, come fossero amici che non vediamo da lungo tempo. 
Liv si è appena trasferita a Londra con la sorellina e la tata, dopo aver girato in lungo e in largo il mondo per seguire la madre. Pare che finalmente Londra sia la destinazione definitiva. Una vera casa, stabile, in cui restare per più di pochi mesi. Ma l'idea di normalità che si era immaginata la protagonista, una bella casa con un bel giardino, una scuola da frequentare per l'intero anno e la possibilità di nuove amicizie, si infrange nel corso di un sogno piuttosto particolare in cui Grayson, il fratellastro, figlio del nuovo compagno della madre, e i suoi amici irrompono nella vita della protagonista portandola in un mondo fatto di sogni, poteri, convocazioni e demoni della notte. Liv sarà coinvolta in una specie di piccola setta mossa dal desiderio di portare a termine un patto che è stato infranto e che garantisce la realizzazione dei propri più
grandi desideri. 
Questo è tutto quello che c'è da sapere sulla trama. 
Che amo la Gier ve l'ho già detto mille volte. Il suo modo di scrivere fresco e irriverente è l'arma segreta di questa autrice che mi ha conquistata con la semplicità dei suoi personaggi, con la loro schiettezza, con il loro essere veri. Ogni personaggio, a partire dalla protagonista Liv, presenta un quadro di personalità variegato. Ciascun componente il gruppo segreto dei sogni, Grayson, Spencer, Arthur e Henry, si distingue per le sue ambizioni, i suoi sogni e il proprio modo di essere: Spencer festaiolo e don giovanni, Arthur tutto serio e precisino, Grayson e la sua responsabilità da fratello maggiore ed Henry, chiuso e introverso.
La Gier ha creato una storia per ragazzi divertente, che si fa leggere con piacere e che "fila liscia come l'olio", caratterizzata dall'ironia e dalle battute pungenti che sono tipiche di questa autrice tedesca che si è conquistata un posto tra i miei autori preferiti.
E infine che dire del Tittle Tattle Blog? Un blog in cui una misteriosa autrice o un misterioso autore scrive pettegolezzi riguardanti i ragazzi della scuola che frequenta Silver: Secrecy è ovunque e conosce tutti i segreti più nascosti. Beh...un richiamo a gossip girl che ho apprezzato perchè mi piace molto la serie e che spezza qua e la il filo del racconto. Per i più curiosi (Secrecy dovrebbe assumermi) ho trovato il Tittle Tattle Blog sul web QUI.
Non vedo l'ora di scoprire come si evolverà la storia. Ho dei sospetti sui sentimenti di Grayson, ma non li ho ancora ben decifrati, credo che la Gier ci riserverà delle belle sorprese.


Ok, fatemi sapere che ne pensate di questa autrice. Avete letto la Trilogia delle Gemme? E Silver? E' chiaro che io nutro una buona dose di fiducia in questa autrice e in questa nuova trilogia. Insomma, spero che non mi deluda.