sabato 13 aprile 2013

Noi siamo infinito di Stephen Chbosky


Nonostante sia ancora in piena fase studio, non sono riuscita a separarmi dalla lettura. Così, leggendo poche pagine per sera, sono riuscita a finire Noi siamo infnito. Ragazzo da parete. 
Prima di proseguire con la recensione, devo ringraziare Margherita dell'ufficio stampa di Sperling & Kupfer per avermi inviato questo romanzo.
Buona lettura!


QUI E ORA NOI SIAMO VIVI, E GIURO CHE SIAMO INFINITO

Più riguardo a Noi siamo infinito
Trama: Fra un tema su Kerouac e uno sul "Giovane Holden", tra una citazione da "L'attimo fuggente" e una canzone degli Smiths, scorrono i giorni di un adolescente per niente ordinario. L'ingresso nelle scuole superiori lo lancia in un vortice di prime volte: la prima festa, la prima rissa, il primo amore - per la bellissima ragazza con gli occhi verdi che quando lo guarda fa tremare il mondo. Il primo bacio, e lei gli dice: per te sono troppo grande, però possiamo essere amici. Per compensare, Charlie trova una che non gli piace e parla troppo: a sedici anni fa il primo sesso, e non sa neanche perché. Allora lui, più portato alla riflessione che all'azione, affida emozioni, trasgressioni e turbamenti a una lunga serie di lettere indirizzate a un amico, al quale racconta ciò che vive, che sente, che ha intorno. Dotato di un'innata gentilezza d'animo e di un dono speciale per la poesia, il ragazzo è il confidente perfetto di tutti, quello che non dimentica mai un compleanno, quello che non tradisce mai e poi mai un segreto. Peccato che quello più grande, fosco e lontano, sia nascosto proprio dentro di lui.



Scrivere la recensione di Noi siamo infinito, non è cosa semplice. 
Mi aspettavo un libro completamente diverso: una classica storia di ragazzi, amicizie, primi amori e magari qualche problemuccio in famiglia o a scuola. 
Ho trovato questo, ma molto altro ancora.
Charlie ci racconta una parte della sua vita, quella del primo anno di superiori, per il tramite di lettere che invia ad un amico sconosciuto. Sconosciuto non solo al lettore, ma anche all'autore delle lettere. La ragione di questo comportamento è parlare ed essere ascoltato. Con un diario non otterrebbe lo stesso effetto perché è solo con le lettere che, comunque, si crea un rapporto, una relazione.
Charlie è un ragazzo speciale, che ama leggere, che pensa troppo, che si emoziona, che ha perso il suo migliore amico e l'amata zia e ora si ritrova, solo, ad affrontare una nuova scuola, nuovi compagni, una nuova era della sua vita: l'adolescenza.
Nel racconto che si snocciola in queste lettere di un ragazzino dei primi anni novanta impariamo a conoscere la sua personalità, il suo modo di essere. Scopriamo che riesce a diventare amico di due fratellastri, Patrick e Sam, della sua prima fidanzata di cui non è per niente innamorato, della sorella perfettina e del fratello che gioca a football, di un professore che gli assegna libri sempre più complicati e saggi da scrivere. 
Mentre leggiamo le lettere e scorrono i giorni, ci accorgiamo che Charlie non è il classico ragazzino sfigato che non viene considerato da nessuno e non viene mai invitato ai balli. Charlie nasconde dentro di se un'intera realtà fatta di sensibilità ed emozioni che spesso sono sconosciute persino a lui. Grazie ai libri che legge, ai suoi amici, ad alcuni ricordi che ogni tanto affiorano, grazie ad alcune esperienze negative legate all'alcool e alla droga, Charlie prende via via consapevolezza di se: cerca di sconfiggere gli attacchi di panico di cui spesso soffre, cerca di crescere e di essere una persona migliore, ma soprattutto c'è qualcosa nascosto nella sua testa, tra i suoi ricordi che non gli permette di andare avanti e finché questo "nemico" non verrà finalmente a galla non potrà essere sconfitto e Charlie non sarà libero di vivere appieno la propria vita. Un nemico che gli impedisce di essere se stesso, di agire, di partecipare, un male che lavora subdolamente, che lo consuma, che lo obbliga ad essere sempre accondiscende e compiacente. 
Noi siamo infinito è un romanzo di formazione e crescita: solo quando Charlie avrà accettato se stesso e avrà capito che Patrick, Sam, il suo insegnante, la sua famiglia gli vogliono bene e lo apprezzano per quello che è, e non perché si comporta nel modo in cui gli altri si aspettano che si comporti, potrà andare avanti e superare il panico, le insicurezze e le paure.
Pensavo di trovarmi di fronte ad una storia banale, una comune storia di adolescenti e invece no. L'amicizia, l'amore, la droga, l'alcool, il fumo, gravidanze inaspettate, famiglie allargate, feste, balli, cerimonie per il diploma....sì, c'è tutto questo in questo romanzo, ma c'è molto altro di più: c'è un percorso difficile di conoscenza e crescita, c'è una strada dolorosa da percorrere, c'è l'accettazione di sè e di ciò che ci circonda.
Chbosky affronta tematiche che all'inizio degli anni '90 non erano per niente attuali, e lo fa attraverso una serie di lettere affidate alla penna di un ragazzino delle superiori che inizia ad affacciarsi alla finestra della vita e a coglierne tutti gli aspetti con un sensibilità sorprendente.
Noi siamo infinito scivola via velocemente: hai appena iniziato la lettura e ti accorgi di averla già terminata e per tutto il tempo sei consapevole di essere Charlie, un ragazzino che pensa troppo con una paura terribile di agire.




3 commenti:

  1. Sono sempre più indecisa...il film mi è piaciuto ma neanche tantissimo, non è proprio il mio genere di film ;) Forse il libro lo leggerò più avanti.
    Bella recensione ^^

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    1. Io ho visto anche il film e devo dire che salvo alcuni piccoli dettagli è molto fedele al libro.

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  2. letto e recensito. Non mi ha un granchè entusiasmato, pensavo meglio. Forse, colpa mia...

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