Qui e Qui vi ho parlato rispettivamente del primo e del secondo capitolo della serie.
Oggi tocca al terzo e ultimo: Il canto della rivolta.
Tra i tre, il mio preferito è il secondo, ma ovviamente anche questo occupa un posto speciale!
A proposito: avete rivisto i film che la Mediaset sta riproponendo in tv?
Siete pronti per terminare gli Hunger games di Katniss e Peeta?
Questa settimana dedicata al review party di Hunger Games è stata pienissima! Un party super riuscito e con un "affluenza" esagerata.
Pronti?
Titolo: Il canto della rivolta
Autore: Suzanne Collins
Casa editrice: Mondadori
Pagine: 419
Prezzo: € 12,35 (cartaceo), € 7,99 (ebook)
Voto: 4/5
Trama: Contro ogni previsione, Katniss Everdeen è sopravvissuta all'Arena degli Hunger Games. Due volte. Ora vive in una bella casa, nel Distretto 12, con sua madre e la sorella Prim. E sta per sposarsi. Sarà una cerimonia bellissima, e Katniss indosserà un abito meraviglioso. Sembra un sogno... Invece è un incubo. Katniss è in pericolo. E con lei tutti coloro a cui vuole bene. Tutti coloro che le sono vicini. Tutti gli abitanti del Distretto. Perché la sua ultima vittoria ha offeso le alte sfere, a Capitol City. E il presidente Snow ha giurato vendetta. Comincia la guerra. Quella vera. Al cui confronto l'Arena sembrerà una passeggiata.
Recensione
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Il canto della rivolta inizia qualche settimana dopo la conclusione del secondo volume. Katniss e Peeta sono separati e la nostra amata protagonista non si da pace: isolata nelle profondità dello scomparso Distretto 13, Katniss ha il tempo di leccarsi le ferite, non solo fisiche, e cercare di guarirle. In questo modo riesce a capire esattamente qual è il suo ruolo negli eventi che hanno avuto il via con la doppia vittoria di Peeta e Katniss nei loro primi Hunger Games. Finalmente Katniss abbraccia il suo ruolo di immagine della rivoluzione, facendo leva sull'animo ormai profondamente infuocato dei ribelli. Katniss si è rivelata essere un'eroina perfetta, pronta a sacrificare se stessa pur di proteggere le persone che ama.
In questo ultimo capitolo l'autrice ha dato largo spazio a Gale: finalmente non è più una comparsa, un personaggio secondario, ma una sorta di coprotagonista, attivo nella rivolta e determinante nella conclusione della ribellione e della trilogia.
Infine, Peeta. Il nostro dolce e amatissimo Peeta: è incredibile come la Collins sia riuscita a far arrivare al lettore tutte le sue fragilità, le paure e le sofferenze che ha dovuto sopportare e la forza e il coraggio di provare a metterle da parte e andare avanti. Peeta non sarà mai più lo stesso ma esce dalla rivolta temprato dalle indicibili fatiche sia fisiche sia psicologiche che ha dovuto sopportare.
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Anche in questo caso la Collins è stata grandiosa: colpi di scena a non finire, uno stile veloce e serrato e un finale dal gusto decisamente amaro.
Credo che questa sia una delle trilogie distopiche che mi è piaciuta di più in assoluto e la cui rilettura non mi annoierà mai.
Ora non vedo l'ora di parlarvi del prequel!
Possa la fortuna essere sempre a vostro favore.
Qual è il vostro libro preferito tra i tre?
R
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