giovedì 29 gennaio 2015

UN BACIO DALL'ALTRA PARTE DEL MARE di Simona Toma

Buon giovedì sera lettori, 
oggi voglio parlarvi di un libro che mi aveva incuriosito un sacco quando la Giunti me lo aveva proposto, poi ho aspettato un pochino di tempo per leggerlo perché, non so, non mi convinceva più.
Domenica pomeriggio l'ho preso e ho iniziato a leggerne qualche pagina. E' stato amore a prima vista.





Titolo: Un bacio dall'altra parte del mare
Autore: Simona Toma
Casa editrice: Giunti
Pagine: 240
Prezzo: € 10,20

Trama: Una storia intensa che vi farà ridere, piangere e sognare, narrata con intelligenza, dolcezza e tanto humour.
Una festa clandestina sui meravigliosi colli bolognesi, le sirene della polizia che si avvicinano sempre di più, un ragazzo e una ragazza che fuggono nella notte a cavallo di una bici: non era certo questa la vita che i genitori di Caterina sognavano per la figlia mandandola all’università di Bologna. Impacciata, buffa ma irrimediabilmente romantica, Caterina ha le idee confuse sul futuro e tanta voglia di fuggire dalla cittadina del Sud in cui è cresciuta. Anche se il prezzo da pagare è diventare avvocato come suo padre. Così si lancia alla scoperta della vita metropolitana insieme all’inseparabile amico Ettore, dichiaratamente gay, irriverente e un po’ filosofo, ritrovandosi in un caotico appartamento affollato di studenti più confusi di lei: la “dea dell’amore”, il graffitaro su commissione, l’irriducibile secchiona. La città universitaria più eccitante d’Italia la stupisce e la travolge, per la prima volta finalmente libera. Ma proprio nel momento più improbabile, Caterina si innamora. Un colpo di fulmine. Un amore improvviso, complicato e immenso. Un amore che sa di spezie e ha le labbra morbide di Yassine, un bellissimo ragazzo che, rincorrendo la speranza, dal Maghreb è arrivato fino a qui…
Caterina viene dal Sud, Yassine da molto più lontano. Bologna li farà innamorare perdutamente.


INCIPIT: Sono le tre del mattino. Mio padre e mia madre, a Lecce, dormono tranquilli. Io, invece, sui colli di Bologna, scappo da un rave con uno sconosciuto, seduta sulla canna della sua bicicletta. Dietro di noi le luci azzurrine delle volanti della polizia, che ha messo fine alla festa dove ci trovavamo fino a poco fa. La strada che dal primo banco della III A del mio illustre liceo classico porta alla perdizione – alla mia perdizione – ha esattamente la forma arrotolata di questa via che dalle colline ti sputa nel centro di Bologna. E se i guai avessero un odore, sarebbe quello che sento nell’aria fredda intorno a noi: odore di bucce di castagne, terra umida e legna bruciata. E anche l’odore dello sconosciuto che doma questa bici mezza rotta: un odore buono, di caldo, miele e spezie. Sono in pace e sono agitata, ora, nello stesso momento. Sto per vomitare il cuore. Tengo la bocca chiusa. Ho freddo. Mi ha detto di chiamarsi Yassine.
RECENSIONE
Vi dico subito che questo è il mio primo cinque stelline dell'anno.
In questo libro Bologna la fa da padrona. L'intera storia di Caterina e Yassine si svolge tra i vicoli e i portici di questa città universitaria che ferve di vita e gioventù, città di "poco cielo" ma i cui palazzi nascondono cortili mozzafiato, città di rave party sui colli e di corse sfrenate in bicicletta, città di quartieri degradati e di una palazzina di famiglie provenienti da ogni parte del mondo, che non hanno altro che una stanza occupata in un quartiere povero di Bologna.
Ed è proprio il destino di queste famiglie ad unire Caterina e Yassine: la prima, studentessa fuori sede, che non ha ancora capito qual è la strada da prendere ma che ha scelto giurisprudenza per far contento papà, e poi Yassine, immigrato da un Marocco che amava per seguire il fratello in cerca di fortuna, irregolare, sempre in fuga, perdutamente innamorato di Caterina.
Questo libro mi è piaciuto, non tanto per la storia d'amore, che comunque arriva dritta dritta al cuore per la sua profondità, per la sua forza, per l'essere Caterina e Yassine due Romeo e Giulietta destinati ad un amore impossibile, quanto per l'attualità dei temi trattati: l'immigrazione clandestina, l'occupazione abusiva, la povertà, la crisi, ma anche l'incertezza del futuro e le scelte sbagliate.
Il punto di forza di Simona Toma sta nella sua abilità di raccontare questi temi importanti con uno stile leggero, semplice a tratti rapido e nervoso. Più il gioco si fa duro, più nervoso diventa il suo stile, caratterizzato da frasi brevi che in rapidità si susseguono una dietro l'altra, per accompagnare il lettore ad un finale che, sebbene abbia apprezzato, mi ha lasciato con un retrogusto amaro perché non me lo aspettavo proprio così.
A qualche giorno dalla lettura le sensazioni positive che mi ha lasciato Un bacio dall'altra parte del mare permangono, per cui ve lo consiglio assolutamente.

Chi di voi lo ha letto?
Che ne pensate?

Rosy

7 commenti:

  1. Mi piace molto il libro e la trama mi incuriosisce anche se a prima occhiata mi sembra un po' banale. Se ha meritato le 5 stelle sicuramente c'è qualcosa che mi sfugge... spero di leggerlo presto ;)

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    1. No guarda di banale non ha proprio niente...non lasciarti influenzare da trama e cover.

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  2. Wow!! La trama direi che fa qualsi al caso mio e beh, onestamente sono molto curiosa!!!

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  3. Ti dirò la verità: questo romanzo finisce dritto nella mia wishlist, solo grazie a te! :)
    Mi hai assolutamente convinta, bella recensione!

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    1. Grazie a te!
      Sono curiosa di sapere cosa ne pensi, vieni a dirmelo quando l'avrai letto.

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  4. Ciao Rosy! A me purtroppo non è piaciuto molto.. però è stata una lettura interessante :)

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