giovedì 6 novembre 2014

Recensione: ALTHEA E OLIVER di Cristina Moracho


Buongiorno a tutti,
quanta pioggia è venuta giù? L'altra notte c'è stato un temporale violentissimo, con i fulmini che rischiaravano a giorno e tuoni fortissimi, degno di un romanzo horror con i fiocchi!

Oggi voglio parlarvi di Althea e Oliver di Cristina Moracho, edito da De Agostini. Ero curiosa di leggerlo, perché per il web ci sono un sacchissimo di recensioni positive. Ma........

Più riguardo a Althea & Oliver

Titolo: Althea e Oliver
Autore: Cristina Moracho
Casa editrice: De Agostini
Pagine: 426
Prezzo: 14,90

Trama: Althea e Oliver si conoscono da sempre e sono amici per la pelle fin dal primo giorno di scuola. Ora, a diciassette anni, la loro amicizia potrebbe trasformarsi in qualcosa di più, e Althea lo sa. Così una sera, dopo una festa e qualche bicchiere di troppo, si abbandona a un bacio appassionato con Oliver. Ma, prima che i due amici abbiano il tempo di chiarirsi le idee, succede una cosa inaspettata: Oliver si ammala e cade in un prolungato stato di semi-coscienza. Disperata, Althea prende una decisione che rischia di compromettere per sempre il suo legame con Oliver...



INCIPIT: <<Preferiresti camminare a piedi nudi sui Lego per un chilometro, oppure farti fare un tatuaggio all'interno della palpebra?>> <<Ma che cavolata!>> Oliver pronuncia le parole con voce impastata di stanchezza.<<E' propio questo il punto. Scegli! Non starci a pensare su troppo.>> Althea sta facendo del suo meglio per tenere sveglio Oliver fino a casa. I finestrini sono abbassati  e la macchina è percossa da rabbiose folate d'aria di marzo che le scompigliano i capelli biondi intorno al viso come un paio d'ali bellicose. La radio trasmette uno stridulo lamento punk - rock. Lei grida oltre la musica, mentre Oliver si sforza di tenere gli occhi aperti, con la testa che gli dondola all'indietro contro il sedile.
Recensione
In questa occasione sarò la classica voce fuori dal coro. Althea e Oliver non mi è piaciuto e mi ha annoiata a morte tanto che ho meditato un paio di volte di lasciarlo al suo destino, ma poi sono miracolosamente giunta alla fine.
Althea e Oliver sono due adolescenti, migliori amici sin da bambini e totalmente dipendenti l'uno dall'altra tanto che nessuno dei due ha mai avuto relazioni con altre persone. I due vivono praticamente in simbiosi tranne che per alcuni periodi più o meno lunghi in cui Oliver cade in un sonno comatoso: il ragazzo, infatti, è affetto da una malattia di cui si sa ancora poco, che spegne completamente il cervello di chi ne soffre per farlo dormire intere settimane.
La storia raccontata da Cristina Moracho è incentrata essenzialmente sul rapporto tra i due protagonisti che vorrebbero che la loro relazione si trasformasse in qualcosa di più ma manca sempre qualcosa. 
Come dicevo prima, mi sono annoiata un sacco a leggere questo libro: non succede nulla, le situazioni non si evolvono, i personaggi non crescono e anche se alla fine sembrerebbe quasi che Althea abbia fatto un percorso di crescita personale, in realtà al lettore non arriva il messaggio, se non perché l'autrice lo dice chiaro e tondo. Io non ho notato nessun cambiamento nei personaggi, nessuna evoluzione sentimentale o psicologica. Inoltre, l'autrice fa fare ad Althea, che è una ragazzina al penultimo anno del liceo, alcune cose che io credo siano davvero assurde. Ok, magari ci sta che possa aver pensato di prendere la macchina e farsi sei ore di viaggio da sola per andare a cercare il suo migliore amico, ci sta un po' meno che lo faccia davvero, ma non ci sta proprio per niente che se la cavi con una semplice strigliata al telefono da parte del padre che scopre che la propria figlia è stata a New York per più di un mese senza soldi, ospite di estranei, quando la credeva dall'altra parte dell'America al sicuro in casa della madre. Ecco, a meno che non si tratti di sovrannaturale, non sopporto proprio di leggere di avvenimenti impossibili o esagerati. A tutto ciò, aggiungiamo uno stile piuttosto lento e monotono e la frittata è fatta.
Infine, non si può nemmeno elogiare l'autrice per il grande sforzo fatto nello studiare la malattia di cui soffre Oliver, perchè nei ringraziamenti dice di averci ricamato molto su.
Ho cercato un po' sul web i pareri di qualcun altro, ma ho notato che è piaciuto a tutti. Beh...a me proprio no.
Aspetto i vostri commenti, sulla mia recensione fuori dal coro.
Lo avete letto?
Come lo avete trovato? 

Rosy

8 commenti:

  1. Sarà che io odio questo genere.. sarà che ormai questi libri sembrano tutti uguali, boh.. Non capisco perché continuano a pubblicarli. Potrebbero portare in Italia altri libri migliori!!

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    1. Hahahaha hai ragione! Però io di solito in questi libri ci sguazzo....anche se poi alla fine confondo trame e personaggi perché sono tutti uguali. Ma questo è stato prooooprio noioso....

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  2. Non ho letto il libro, ma concordo con Leda quando dice che questi nuovi libri ormai sembrano tutti uguali, non se ne può più. Io come lettrice appassionata sono stanca di leggere sempre le stesse trame e vedere anche le stesse identiche copertine in vetrina! Uff.

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    1. Anche io mi scoccio presto...oddio...ci sono periodi in cui sento proprio il bisogno di questo genere di romanzi e quindi mi ci fiondo fino a farne indigestione e poi DEVO staccare e quindi cambio completamente genere....però concordo con tutti voi quando dite che certi libri potrebbero anche evitare di pubblicarli.

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  3. Ciao Rosy.. non mi ispira proprio in verità U.U l'ho sfogliato perchè l'ha preso mia sorella in biblioteca e non mi colpito per nulla, quindi questa volta passo e senza problemi!

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    1. Guarda non ti perdi prooooprio niente. Salta a piè pari su un altro libro.

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  4. Ero in dubbio ed il dubbio è confermato. Non penso lo leggerò.
    Se tutte le recensioni sono negative, ci sarà un motivo no?

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  5. Uhm... Ammetto di essermi lasciata affascinare da qualche recensione positiva, ma già non è il mio genere e in più le tue osservazioni mi sembrano puntualissime: penso che mi infastidirei allo stesso modo. Soprattutto per la malattia in realtà. Perché sì, mi irritano i genitori irreali (questa è una nuova figura di creatura sovrannaturale) e mi manda ai matti che i personaggi siano piatti. Ma informarsi, studiare e poi, perché no?, ricamarci se si tratta di malattie è doveroso. U_U

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