il post di oggi è dedicato alla TBR list: tema che fa venire la pelle d'oca a tutti gli accumulatori seriali di libri come me.
Il lavoro, lo studio, la famiglia e chi più ne ha più ne metta impediscono a noi lettori, che vorremmo solo stare in casa con un libro tra le mani, di completare la nostra lista di libri da leggere. In realtà, molto spesso, almeno per quel che mi riguarda, la pigrizia vince la battaglia contro la forza di volontà e così mi ritrovo con una luuuuunga lista di libri che devo leggere e recensire.
Tra i buoni propositi di settembre c'è quello di leggere di più, così ho selezionato alcuni libri che voglio terminare entro la fine del mese...ce la farò???
Questi sono i miei obiettivi per settembre:
OVVIAMENTE! In questi giorni non si parla d'altro. Ho iniziato da poco il primo volume e già concordo con tutto il superclamore che ruota intorno a questa serie. Non vedo l'ora di terminarla e parlarvene.
Questo libro mi è stato inviato dalla casa editrice. Era un po' che lo tenevo sott'occhio su NetGalley ma non mi decidevo. Ne ho letto giusto qualche pagina e l'inglese mi sembra abbordabile. Spero di parlarvene al più presto.
Quattro libri sono un bell'impegno, considerato, anche, che la serie Nevernight è piuttosto corposa.
L'obiettivo è leggerli tutti, ma sarò soddisfatta se riuscirò a leggerne almeno due.
Che ne pensate?
Anche voi vi siete fissati degli obiettivi mensili?
Oggi vi parlo del secondo libro della serie La corte di rose e di spine di Sarah J. Maas.
QUI trovate la recensione del primo volume, in cui vi avevo già accennato che non mi era piaciuto il protagonista maschile e speravo in qualche colpo di scena. La corte di nebbia e furia non mi ha delusa per niente.
Titolo: La corte di nebbia e furia
Autore: Sarah J. Maas
Casa editrice: Mondadori
Pagine: 698
VOTO: 4/5
Trama: Dopo essersi sottratta al giogo di Amarantha e averla sconfitta, Feyre può finalmente ritornare alla Corte di Primavera. Per riuscirci, però, ha dovuto pagare un prezzo altissimo. Il dolore, il senso di colpa e la rabbia per le azioni terribili che è stata costretta a commettere per liberare se stessa e Tamlin, e salvare il suo popolo, infatti, la stanno mangiando viva, pezzetto dopo pezzetto. E forse nemmeno l'eternità appena conquistata sarà lunga a sufficienza per ricomporla. Qualcosa in lei si è incrinato in modo irreversibile, tanto che ormai non si riconosce più. Non si sente più la stessa Feyre che, un anno prima, aveva fatto il suo ingresso nella Corte di Primavera. E forse non è nemmeno più la stessa Feyre di cui si è innamorato Tamlin. Tanto che l'arrivo improvviso e molto teatrale di Rhysand alla corte per reclamare la soddisfazione del loro patto - secondo il quale Feyre dovrà passare con lui una settimana al mese nella misteriosa Corte della Notte, luogo di montagne e oscurità, stelle e morte - è per lei quasi un sollievo.
Ma mentre Feyre cerca di barcamenarsi nel fitto intrico di strategie politiche, potere e passioni contrastanti, un male ancora più pericoloso di quello appena sconfitto incombe su Prythian. E forse la chiave per fermarlo potrebbe essere proprio lei, a patto che riesca a sfruttare a pieno i poteri che ha ricevuto in dono quando è stata trasformata in una creatura immortale, a guarire la sua anima ferita e a decidere così che direzione dare al proprio futuro e a quello di un mondo spaccato in due.
Recensione: LA CORTE DI NEBBIA E FURIA di Sarah J. Maas
Sospiroooooooooo..........
questo secondo volume ha superato alla grande tutte le mie aspettative.
La corte di nebbia e di furia riprende la storia di Feyre e Tamlin, finalmente liberi dall'incantesimo che per cinquant'anni ha logorato le terre dei Fae. I due stanno organizzando il loro matrimonio e tra una festa e una riunione cercano, anche, di rimettere insieme tutti i cocci che lo scontro con la perfida Amarantha ha provocato nelle loro anime.
E poi c'è il patto con Rhys, signore supremo della corte della notte: Feyre deve passare con lui una settimana al mese per il resto dei suoi giorni.
Non vedevo l'ora di leggere questo romanzo perchè ero troppo curiosa di conoscere Rhys e ho sperato con tutto il cuore che fosse meglio di Tamlin, che, tra l'altro, si dimostrerà essere un uomo che nessuna donna vorrebbe avere accanto (almeno, io non vorrei).
Con questo secondo volume la Maas ci introduce, finalmente, nella storia che ha creato e nel mondo meraviglioso che ha formato con la sua fantasia. La corte della notte è qualcosa che non mi aspettavo, come non mi aspettavo la profondità e la devozione di Rhys, la sua sensibilità e la sua apertura mentale. Un uomo del futuro in un regno retrogrado che è riuscito a costruire e proteggere la sua utopia anche nelle ore più buie.
Ho amato ogni singolo minuto che Feyre ha tracorso alla corte della notte e i nuovi personaggi che ruotano intorno ai due protagonisti. Il bello di Sarah J. Maas sta nella sua abilità di creare personaggi secondari che rubano il cuore: Mor, Amren, Azriel e Cassian non sono comparsate, ma veri e propri coprotagonisti. Ognuno di loro ha la propria storia e tanto, ma tanto, da dire. Non mi spiacerebbe leggere qualcosa in più su di loro
Ultimo apprezzamento, poi concludo: questo secondo volume è illuminante perchè mentre il primo regala al lettore un lieto fine, il secondo apre gli occhi su quello che c'è dopo il "vissero per sempre felici e contenti". Gli orrori che Feyre e Tamlin hanno subito e sopportato in La corte di rose e di spine non svaniscono nel nulla grazie all'amore potente che c'è tra i due. Questa circostanza rende ancora più apprezzabile il secondo volume: Tamlin e Feyre devono ricostruire le loro anime, imparare a vivere insieme in un mondo che non è più in guerra e ciò non è facile e l'amore, a quanto pare, non sempre può tutto.
In conclusione, La corte di nebbia e di furia regala tanto di più rispetto al primo volume per cui vi consiglio caldamente di non fermarvi al primo step. Certo, ci sono alcune scene un po' trash: avrei volentieri evitato "ogni glorioso centimetro", ripetuto più di una volta in poche pagine...chi vuole intendere intenda....tuttavia io adoro come scrive la Maas, adoro le sue storie e non vedo l'ora di leggere il terzo volume.
oggi vi lascio la recensione di La corte di rose e di spine di Sarah J. Maas.
Questo libro è uscito da diverso tempo, ma fino ad oggi non ho avuto la curiosità di leggerlo. Così ho approfittato della prossima pubblicazione del terzo e ultimo volume per iniziare la serie.
Immagine tratta da Goodreads
Titolo: La corte di rose e di spine
Autore: Sarah .J. Maas
Casa editrice: Mondadori
Pagine: 406
Prezzo: € 14,36 (cartaceo), € 8,99 (kindle)
VOTO: 3,5/5
"Un paio di occhi dorati brillavano nella boscaglia accanto a me. La foresta era silenziosa. Il vento non soffiava più. Persino la neve aveva smesso di scendere. Quel lupo era enorme. Il petto mi si strinse fino a farmi male. E in quell'istante mi resi conto che la mia vita dipendeva da una sola domanda: era solo? Afferrai l'arco e tirai indietro la corda. Non potevo permettermi di mancarlo. Non quando avevo una sola freccia con me." Una volta tornata al suo villaggio dopo aver ucciso quel lupo spaventoso, però, la diciannovenne Feyre riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiederle conto di ciò che ha appena fatto. L'animale che ha ucciso, infatti, non era un lupo comune ma un Fae e secondo la legge "ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita". Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l'allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel Regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende. Qui Feyre sarà libera di muoversi ma non di tornare a casa, e vivrà nel castello del suo rapitore, Tamlin, che, come ben presto scoprirà la ragazza, non è un animale mostruoso ma un essere immortale, costretto a nascondere il proprio volto dietro a una maschera. Una creatura nei confronti della quale, dopo la fredda ostilità iniziale, e nonostante i rischi che questo comporta, Feyre inizierà a provare un interesse via via più forte che si trasformerà ben presto in una passione dirompente. Quando poi un'ombra antica si allungherà minacciosa sul regno fatato, la ragazza si troverà di fronte a un bivio drammatico. Se non dovesse trovare il modo di fermarla, sancirà la condanna di Tamlin e del suo mondo....
RECENSIONE: LA CORTE DI ROSE E DI SPINE DI SARAH J. MAAS
Come vi dicevo, ho impiegato molto tempo per leggere questo libro. L'ho iniziato diverse volte e non ho mai sentito la scintilla per proseguire. Fino a questa estate, quando ho saputo che Mondadori avrebbe pubblicato anche il terzo volume della serie e per di più in pochissimo tempo.
La corte di rose e di spine è un libro acclamato dal pubblico, così come i sequel; per me, tuttavia, la lettura è stata faticosa per buona parte, anche se, fortunatamente, il tutto si è ripreso nella seconda metà, rendendo questa primo volume decisamente un ottimo inizio per la serie.
Come al solito non vi racconto la trama perchè penso che la quarta di copertina dica già a sufficienza.
Feyre è la tostissima (passatemi il termine) protagonista. Caparbia, testarda e coraggiosa, pronta a tutto pur di sfamare la propria famiglia e mantenere la promessa fatta alla madre. Ho apprezzato tantissimo Feyre, perchè non è la classica ragazzina da salvare e che si arrende al suo destino, ma lotta, dando tutto e a qualunque costo, pur di salvare le persone che ama. E quando dico "qualunque costo" intendo qualunque costo.
Non ho la stessa buona opinione di Tamlin, il protagonista maschile, nonchè signore supremo della corte di primavera. Ho trovato questo personaggio autoritario e burbero e ho subito pensato che avrebbe rappresentato delle sorprese nel momento clou dell'azione. Mi aspettavo questo perchè è quello che capita di solito ai protagonisti maschili. Invece, Tamlinè peggiorato. Messo di fronte alla necessità di reagire e combattere per il suo regno.....fallisce. Schiacciato dal peso della sconfitta, Tamlin si arrende.
In questo primo capitolo della serie spiccano anche due personaggi secondari: Lucien e Rhys. Il primo è il compagno di battaglie di Tamlin: sveglio, furbo calcolatore, ma tremendamente fedele. Il secondo è il signore supremo della corte della notte, nonchè nemico giurato di Tamlin. Rhys mi ha sorpresa un sacco ed è un personaggio che mi è piaciuto davvero molto. Non vedo l'ora di leggere il secondo volume per scoprire di più su di lui. Sono certa che riserverà delle belle sorprese e, scommetto, emozioni.
Per quanto riguarda il plot....che dire....non mi aspettavo nulla di meno da Sarah J. Maas. Sì, inizialmente mi sono annoiata. Lo stile è tremendamente lento nella prima parte, ma ci sta: in questo modo ho potuto scoprire il word building che si è immaginata l'autrice e farmi un idea precisa dei suoi personaggi. La seconda metà, invece, è stato un crescendo di eventi ed emozioni.
chi non muore si rivede. Ho approfittato delle vacanze estive per riordinare un po' le idee e per leggere....la prima metà del 2019 è stata frenetica e ho avuto pochissimo tempo per dedicarmi ai miei hobby.
Spero, ora, di riuscire ad essere un po' più costante e di potervi aggiornare sulle mie ultime letture.
Nel mese di agosto ho letto Regina dell'aria e delle tenebre di Cassandra Clare, di cui vi parlo oggi, e i primi due volumi di ACOTAR, di cui vi parlerò prossimamente.
Lo ammetto, è poco rispetto ai miei standard di qualche anno fa...ma si fà quello che si può.
Trama: E se la dannazione fosse il prezzo da pagare per il vero amore?
Nella Sala del Consiglio l'aria è impregnata di un odore metallico di sangue. Qui, poco distante dal corpo esanime di Robert Lightwood, tra le braccia di Julian giace Livia Blackthorn, la pelle del colore del latte, anche lei ormai priva di vita.
Niente sarà più come prima dopo la carneficina che ha appena avuto luogo nella roccaforte degli Shadowhunters.
All'indomani della morte di Livvy e dell'Inquisitore, infatti, il Conclave è in fermento e sull'orlo della guerra civile.
Parte della famiglia Blackthorn, devastata per la perdita di Livvy, vola a Los Angeles, dove cercherà di scoprire l'origine di una malattia che sta provocando la progressiva distruzione della razza degli stregoni.
Nel frattempo, Julian ed Emma, ricattati dal nuovo Inquisitore, nel disperato tentativo di mantenere segreto il loro amore proibito partono per una pericolosa missione nella Terra delle Fate con l'obiettivo di recuperare il Volume Nero dei Morti, un libro di incantesimi potentissimi per riportare indietro i defunti. Quello che scopriranno, però, è un segreto che potrebbe annientare l'intero loro mondo e gettare così un'ombra scura sul loro futuro. Per questo, Emma e Julian saranno costretti a lanciarsi in una vera e propria corsa contro il tempo per salvare se stessi e il mondo degli Shadowhunters prima che il potere mortale della maledizione parabatai distrugga quello che hanno di più caro.
Recensione: REGINA DELL' ARIA E DELLE TENEBRE di Cassandra Clare
Il primo pensiero che mi viene in mente quando penso al terzo volume della serie The dark artifices è "mamma mia che fatica ho fatto per finirlo".
Ho iniziato Regina dell'aria e delle tenebre quando è uscito (febbraio) e sono riuscita a finirlo solo ora.
Tutta la prima parte del romanzo (parliamo di ben 810 pagine) è stata un'agonia: lento, prolisso, a tratti decisamente noioso. Per tutto il corso della lettura mi sono domandata dove fosse finita la Clare che tanto ho amato nei libri precedenti.
Il problema sostanziale è che l'autrice ha voluto esagerare mettendo troppa carne al fuoco: Regina dell'aria e delle tenebre ha troppi personaggi e troppi eventi, molti dei quali, a mio parere, inutili ai fini della storia.
Nella seconda metà il romanzo si riprende, il ritmo diventa più incalzante e la lettura scorre decisamente più veloce. Tuttavia......alla conclusione mi sono sentita come se, in realtà, non si fosse concluso nulla, come se non avessi letto un libro di Cassandra Clare. Non so se riesco a spiegarmi.
Inoltre, buona parte del romanzo è caratterizzata dalla presenza di diversi punti di vista. Di solito apprezzo questa tecnica ma non quando i personaggi sono così tanti come in questo caso: infatti, i diversi punti di vista hanno rallentato molto la lettura, rendendola spesso confusionaria e non sempre interessante.
Mi aspettavo decisamente di più, invece ho avuto l'impressione che The dark artifices fosse un ponte per anticipare il prossimo lavoro dell'autrice. E' vero, molte situazioni si risolvono, quella tra Emma e Julian ad esempio, ma tante restano in sospeso: l'epilogo che anticipa una nuova storia dedicata a Jace e Clary, ne è una prova lampante.
Nel complesso il mio giudizio sul Regina dell'aria e delle tenebre non è ne positivo ne negativo: ne carne ne pesce.
manco un po' da blogger ma la vita ha preso il sopravvento e non riesco più a leggere come vorrei.
Oggi vi parlo di THE KINGDOM di Jess Rothemberg. Si tratta di un libro che mi ha stupito molto e che vi consiglio di leggere.
Titolo: The kingdom
Autore: Jess Rothemberg
Casa Editrice: Dea
Pagine: 350
voto 4/5
Voli virtuali negli universi dei propri libri preferiti. Nuotate in compagnia delle sirene. Safari tra elefanti a strisce e purosangue dalle ali di farfalla. Questo e molto altro diventa possibile quando si varcano i cancelli del Regno, il parco a tema più straordinario di tutti i tempi. Ma l'attrazione principale sono loro: le sette principesse androidi create per intrattenere i visitatori. Sempre bellissime, sempre sorridenti, sempre pronte a trasformare i sogni in realtà. Ana, una delle predilette dal pubblico, ama la vita nel Regno. La felicità delle famiglie che accoglie ogni mattina all'ingresso è la sua felicità. Tutto cambia, però, quando Ana incontra Owen. Owen, il ragazzo dagli occhi color cioccolato che lavora nello zoo del parco, è il primo umano che non la tratta come una macchina, il primo che le fa provare un'emozione non contemplata dagli ingegneri che hanno programmato i suoi circuiti: l'amore. E quando Owen sparisce nel nulla, lasciandosi dietro solo un braccialetto carbonizzato, la favola si trasforma in incubo. Accusata di omicidio, Ana si ritrova a combattere per la sua stessa vita, e scopre che nello scintillante Regno che ha sempre chiamato casa niente è come sembra...
RECENSIONE
The kingdom racconta le vicende di una robot perfetta e delle sue sorelle che in un parco divertimenti futuristico si trova coinvolta in un delitto che pare non avere soluzione.
The kingdom è il regno delle favole dove la regola principale è quella di vivere felici e contenti: tutto è meraviglioso, tutto è perfetto e il lieto fine governa le giornate dei suoi visitatori. Ma non è oro tutto ciò che luccica e mai come in questo caso il detto "le apparenze ingannano" è stato più veritiero.
Ana e le sue sorelle, le fantasiste, sono le attrazioni principali del parco: robot bellissime con il compito di stupire e ammaliare i clienti di The Kingdom, programmate per realizzare ogni desiderio.
Tuttavia, Ana si pone delle domande che non dovrebbe porsi e l'incontro con Owen, il nuovo tecnico della manutenzione destabilizza la sua vita programmata in ogni singolo minuto: la fanatasista, infatti, inizia a provare sensazioni che non ha mai conosciuto e sentimenti che non dovrebbe essere in grado di provare.
Questo romanzo mi ha colpito soprattutto per la sua struttura: la vicenda si svolge su due piani che si alternano tra di loro. Il primo è rappresentato dal racconto delle vicende attraverso il punto di vista di Ana, il secondo è caratterizzato da verbali, interrogatori e testimonianze rese nell'ambito di un processo.
Era da tanto tempo che non leggevo un romanzo d'un fiato come mi è capitato con il libro di Jess Rothenberg: in un mix ben strutturato e complesso l'autrice mescola fantasy, thriller, suspence, mistero, colpi di scena e un pizzico di romance.
Buon pomeriggio lettori,
oggi vi parlo di LA NOTTE CHE HO DIPINTO IL CIELO.
Voi cosa state leggendo in questo momento? Io sono un po' in crisi: non riesco a finire Una corte di rose e di spine....ho un blocco nei confronti di questo libro, ma mi sforzerò.
Titolo: La notte che ho dipinto il cielo
Autore: Estelle Laure
Casa editrice: DeA
Pagine: 186
Prezzo: €8,41 (cartaceo); €6,99 (ebook)
VOTO: 2.5/5
Per Lucille, diciassette anni e una passione per l’arte, l’amore ha il volto della sorellina Wrenny. Wrenny che non si lamenta mai di niente, Wrenny che sogna un soffitto del colore del cielo. E poi ha il volto di Eden. Eden che è la migliore amica del mondo, Eden che sa la verità. Quella verità che Lucille non vuole confessare nem-meno a se stessa: sua madre se n’è andata di casa e non tornerà. Ora lei e Wrenny sono sole, sole con una montagna di bollette da pagare e una fila di impiccioni da tenere alla larga. Prima che qualcuno chiami i servizi sociali e le allontani l’una dall’altra.
Ma è proprio quando la vita di Lucille sta cadendo in pezzi che l’amore assume un nuovo volto: quello di Digby. Digby che è il fratello di Eden, Digby che è fidanzato con un’altra e non potrà mai ricambiare i suoi sentimenti. O forse sì?
L’unica cosa di cui Lucille è sicura è che non potrebbe esserci un momento peggiore per innamorarsi…
Il romanzo d’esordio più atteso dell’anno. Una storia romantica, commovente, inaspettata e piena di speranza. Come la vita, come l’amore. Come tutti i colori del cielo.
RECENSIONE
La notte che ho dipinto il cielo è un romanzo molto bello e scritto davvero bene con un finale che ...meh.....
Lucille ha diciassette anni e all'improvviso si trova da sola ad accudire la sorellina più piccola.
Il padre delle ragazze e ricoverato in una struttura lontano da casa e la madre è scappata non si sa dove lasciando Lucille e Wrenny da sole e alle prese con la vita quotidiana e con la paura di essere separate dagli assistenti sociali.
Lucille è una ragazza di diciassette anni che mostra tutte le sue fragilità: è consapevole di dover fare il possibile per non essere separata dalla sorella ma spesso la sua volontà cede e si fa prendere dal panico e solo l'aiuto della sua migliore amica e del fratello di quest'ultima le rimettono la terra sotto ai piedi.
Questo libro mi è piaciuto tanto quasi fino al finale: lo stile della autrice è coinvolgente poiché le emozioni della protagonista attraversano le pagine, tuttavia, il finale, incompiuto e terribilmente aperto, per me ha scavato la fossa al romanzo di Estelle Laure.
Il mio voto sarebbe stato decisamente più alto se non fosse per la decisione dell'autrice di lasciare tutto in sospeso. La prima idea che mi è passata per la testa è stata quella di un volume due della serie e così sono andata a cercarlo: purtroppo ho scoperto che un sequel c'è ma che non racconta la storia di Lucille.
Per cui questa è la mia impressione: se il romanzo avesse avuto un finale di qualsiasi tipo lo avrei apprezzato decisamente di più, l'autrice, però, ha deciso di lasciare tutto in sospeso.
Questa settimana ho ripreso la lettura di Lontano da te della Amentrout ma non mi sta prendendo molto....vedremo se col passare delle pagine la storia si riprende un pò.
Oggi, invece, voglio parlarvi di L'incantesimo della spada di Amy Harmon che, secondo me, è passato un po' in sordina e, invece, meriterebbe molta più attenzione.
Titolo: L'incantesimo della spada
Autore: Amy Harmon
Casa editrice: Newton Compton
Pagine: 384
Prezzo: € 10,20 (cartaceo); € 2,99 (ebook)
VOTO: 4/5
Il giorno in cui mia madre è stata uccisa, ha detto a mio padre che non avrei mai più pronunciato una sola parola e che se fossi morta, lui sarebbe morto con me. Predisse anche che il re avrebbe venduto la sua anima e avrebbe ceduto suo figlio al cielo. Da allora mio padre attende di poter avanzare la sua pretesa al trono e aspetta nell'ombra che tutte le parole di mia madre si avverino. Desidera disperatamente diventare re. Io voglio solo essere finalmente libera. Ma la mia libertà richiede una fuga e io sono prigioniera della maledizione di mia madre tanto quanto dell'avidità di mio padre. Non posso parlare o emettere suoni. Non posso impugnare una spada o ingannare un re. In un regno in cui gli incantesimi sono stati banditi, l'unica magia rimasta potrebbe essere l'amore. Ma chi potrebbe mai amare... un uccellino?
RECENSIONE
Innanzitutto lasciatemi dire che il titolo lascia presagire tutto un altro tipo di storia. Sia il titolo originale (The bird and the sword), sia quello tradotto dalla casa editrice italiana rappresentano una scelta molto sottile che può essere compresa solo con la lettura del romanzo. Non vi svelo nulla così siete incuriositi a leggere questo libro.
L'incantesimo della spada racconta la storia di una ragazza dotata di poteri straordinari in un regno in cui quegli stessi poteri sono al bando. Lark cresce nel timore del suo dono ed è profondamente legata ad una promessa che ha fatto alla madre morente: conservare le proprie parole, proteggerle, tenerle nascoste. Per questo motivo la protagonista non parla ma è in grado di esprimersi in modo diverso rispetto a tutti gli altri.
Sulla trama non vi dico altro.
Per quanto riguarda i personaggi, l'autrice si è concentrata principalmente sui due protagonisti, Lark e re Tiras. Io credo di essermi innamorata del personaggio di Lark: infatti la Harmon ha creato un'eroina diversa e speciale e la sua impossibilità di esprimersi a parole permette al lettore di conoscerla bene e nel profondo. Lark non è superficiale, non pensa di essere debole e indifesa, non vuole essere salvata. Una volta presa coscienza di sè e del suo potere è determinata nei suoi obiettivi.
Re Tiras, invece, è un po' più simile ai personaggi maschili cui siamo abituati: forte, coraggioso, leale e responsabile. Tuttavia, l'autrice ci mostra le sue debolezze e le sue paure e questo aspetto mi fa dire che, in realtà, Tiras ha qualcosa in più degli altri eroi maschili della letteratura contemporanea.
L'autrice non è stata molto generosa con i personaggi secondari, ma tra tutti spicca Kjell, cui la Harmon ha dedicato il secondo volume della serie.
L'incantesimo della spada è fluido, semplice e lineare. La sua prosa è accattivante: l'autrice ha intriso il suo romanzo con la magia, incantandomi, e portandomi rapidamente al finale struggente e dolcissimo.
Vi consiglio assolutamente di leggere questa storia meravigliosa e auto-conclusiva perché sono sicura di non avergli reso giustizia
Oggi vi parlo di una raccolta di racconti che mi è stata inviata dalla casa editrice Europa Edizioni, che ringrazio.
Purtroppo nemmeno la recensione di oggi (come quella di venerdì) è positiva.
Titolo: I racconti incantati
Autore: Gloria Donati
Casa editrice: Europa Edizioni
Pagine: 92
Prezzo: €9,50
Voto: 1/5
Un mondo magico è quello dove a volte ognuno di noi vorrebbe rifugiarsi. Un luogo senza tempo, dove a narrare le vicende è la voce della fantasia. Così basta lasciarsi trasportare dalle parole di questo libro per entrare in un mondo popolato di piccole fate colorate, folletti dai buffi cappelli appuntiti, elfi , alberi centenari parlanti, unicorni, ma anche streghe malefi che e crudeli. Vagheremo in luoghi fantastici, tra le terre del Sud e Ovesfalda, nel regno meraviglioso di Feirivord, dove il tempo scorre in modo diverso che sulla nostra Terra, oppure ci perderemo nella bellezza di boschi, castelli e vallate, dove le paure a volte corrono sul filo di antiche leggende. Dietro a ogni storia si celano insegnamenti e ogni racconto è un’occasione per riflettere sulla vita. “Ogni cosa è importante a suo modo piccola o grande, bella o brutta che sia, nel ciclo della vita ha un ruolo preciso e importante, non bisogna essere degli eroi per mostrare coraggio o essere importanti, basta essere se stessi...” e ognuno è speciale per quello che è....
RECENSIONE
I racconti incantati di Gloria donati è una raccolta di racconti per bambini con delle bellissime illustrazioni.
Non mi aspettavo molto da questo libro se non di leggere delle belle storie e magari sceglierne qualcuna da raccontare al mio nipotino.
In realtà, questo libro è stata una gran bella delusione sotto diversi profili:
1) non ho letto racconti ma storielle. La sensazione è quella di leggere una storiella inventata sul momento magari per far sorridere un bambino. Sicuramente non mi aspetto di trovare storielle veloci e raffazzonate in una raccolta, ma piuttosto qualcosa di più elaborato e approfondito;
2) i personaggi di questi racconti non dicono nulla. Non insegnano nulla. Non trasmettono nulla;
3) l'autrice sembra non essere in grado di utilizzare correttamente la punteggiatura e mi soffermo solo su questa. Ecco un esempio:
Quella sera stessa la regina scese nelle segrete e potè per la prima volta abbracciare suo figlio poi piangendo spiegò lui il perchè del suo gesto, il suo vero padre era morto poco dopo la sua nascita e questo avvenimento l'aveva costretta a risposarsi con il duca di Salamanca dato il divieto per le donne di regnare senza un marito, questi salito al trono non aveva voluto riconoscere come suo legittimo figlio il bambino e anzi nè dichiarò la morte, per questo motivo lo aveva abbandonato per salvarlo [....] ma quella sera successe un altro miracolo la principessa Shopy impietosita dalla sua storia e convinta che Victor dicesse il vero scese nelle segrete.
Mi spiace, ma se un'idea, sia essa un romanzo o una serie di racconti, persino storielle come queste, deve essere inserita in un contesto come quello di una raccolta, edita da una casa editrice, per cui il pubblico paga per leggere, esigo e pretendo che la punteggiatura sia curata nel minimo dettaglio.
Devo essere sincera: queste cose mi fanno arrabbiare un sacco. Ci sono tanti autori molto bravi che non vengono presi in considerazione e non posso tollerare che, invece, vengano pubblicati libri come questo. Sono stata dura. Durissima. Ma è più forte di me.
Non mi sento di consigliare I racconti incantati nemmeno per passare il tempo.
Bentornati su Inside a Book lettori e buona festa della donna lettrici!
Oggi voglio parlarvi di questo libro che ho atteso e desiderato un sacco ma che.....meeeeh.....
Titolo: Tempesta di Guerra
Autore: Victoria Aveyard
Casa editrice: Mondadori
Pagine: 582
Prezzo: € 16,91 ( € 9,99 kindle)
VOTO 2/5
Mare Barrow lo ha imparato fin troppo bene quando Cal l'ha tradita, ferendola a morte. Ora, desiderosa di proteggere il proprio cuore - e di assicurare la libertà ai rossi e ai novisangue come lei -, è determinata a rovesciare il regno di Norda una volta per tutte e togliere la corona dalla testa di Maven.
Ma non esiste battaglia che si possa vincere da soli, perciò, in attesa che i rossi si preparino a insorgere, Mare è costretta a fare fronte comune proprio con il ragazzo che le ha spezzato il cuore. Solo così potrà forse riuscire nel suo intento e sconfiggere colui che l'ha quasi distrutta. Perché lei, insieme agli argentei, i potenti alleati di Cal, e alla Guardia Scarlatta, ha nelle mani una forza formidabile. Ma l'ossessione che guida le mosse di Maven è profonda e lui non si fermerà fintanto che non avrà di nuovo dalla sua parte Mare, anche se questo significa demolire tutto - e tutti - lungo la strada.
La guerra è ormai alle porte e ciò per cui Mare ha lottato finora è in pericolo. Sarà sufficiente la vittoria per far cadere i regni argentei? Oppure la ragazza che controlla i fulmini sarà costretta per sempre al silenzio?
Nel capitolo finale della serie di Victoria Aveyard, Mare dovrà finalmente abbracciare il suo destino e chiamare a sé l'intero suo potere, perché a questo punto tutto dovrà essere messo alla prova. Ma non tutto sopravviverà....
RECENSIONE
Ho aspettato tantissimo per leggere questo libro e quando ho potuto averlo ero emozionata e mi sono fiondata subito nella lettura ma sono bastati un paio di capitoli per capire che qualcosa non andava. Tra la prima e la seconda volta che ho preso questo romanzo tra le mani credo sia passata qualche settimana....anche la seconda volta è stato un fallimento e così fino a qualche giorno fa quando finalmente mi sono decisa e l'ho abbandonato.
In Tempesta di guerra non ho trovato nulla della Victoria Aveyard che mi aveva conquistato con i primi volumi: questo quarto episodio si è rivelato essere lento, prolisso e noioso. Ecco: la parola chiave è proprio "noioso".
La storia viene raccontata da diversi punti di vista ma ci sono troppi personaggi che si rincorrono tra le pagine di questa saga e seguire il pensiero di tutti non è semplice perchè si spezza la continuità della storia. Di solito apprezzo questa caratteristica in un libro, tuttavia questa volta lo stratagemma non ha funzionato.
Dopo la conclusione del terzo volume mi aspettavo più movimento, più azione più suspence e, invece, ho trovato una lentezza impressionante: l'autrice si sofferma troppo nella descrizione dei paesaggi, così particolareggiata da togliere interesse a quel poco che sta accadendo nella storia.
Non ho parole per descrivere la delusione che ho provato.
Non so che altro dire: non sono riuscita finirlo perchè quello che ho letto mi ha annoiato a morte e dico questo con molto dispiacere, considerato che sono una fervida attivista del club "un libro non si abbandona"
Voi l'avete letto?
Come vi sentite quando siete costretti ad abbandonare una lettura?
come va? La settimana è ormai a metà e io credo di dover fare 2000 lavatrici e passare almeno l'aspirapolvere in tutte le stanze e, poi, sicuramente voglio leggere un pò e passare del tempo con il fidanzato.
Quali sono i vostri programmi?
Un po' di tempo fa avevo provato a creare una lista mensile di libri da leggere per provare a smaltire la mia TBR che è davvero infinita. Non ho avuto molto successo, ma voglio provare di nuovo.
Per cui per il mese di marzo ho pensato di leggere questi:
Bentornati su Inside a Book lettori,
come avevo anticipato su facebook da novembre 2018 ad oggi ho avuto un periodo stra pieno ed emozionante che proseguirà per quasi tutto il 2019: a giugno, infatti, mi sposo.
Tuttavia, ho sentito la mancanza di un buon libro e di una bella recensione per tutto il tempo, per cui eccomi qui.
Approfitto del post di oggi anche per segnalarvi che il blog ha ufficialmente un suo account Instagram: se volete seguirmi mi trovate QUI (_insideabook_blog)
Tornando a noi, oggi voglio parlarvi di questo libro, gentilmente inviatomi dall'autrice, Carmen Laterza, che ringrazio e con cui mi scuso per il ritardo.
Alice è una bambina di sei anni, curiosa e sempre allegra, che osserva il mondo con sguardo puro e senza filtri. Sua madre Roberta, oberata dal lavoro e dagli impegni familiari, cerca di non far pesare sui figli il momento difficile che sta attraversando, soprattutto nella relazione con il marito Carlo. La nonna Mimì, dal canto suo, cerca di insegnare ai nipoti che la vita va presa con leggerezza e sprona la figlia a non rinunciare alla propria felicità.
Convinti che Alice sia troppo piccola per capire ciò che le succede intorno, i familiari non si accorgono che invece Alice li osserva e riesce a vedere oltre l’immagine che ciascuno vuole dare di sé. Così Alice vede la stanchezza di sua madre, il distacco del padre, i tormenti di suo fratello Riccardo, in piena crisi preadolescenziale, e la dolorosa solitudine della nonna, nascosta sotto una maschera di apparente serenità. Con la disarmante innocenza della sua infanzia, Alice intuisce quello che gli adulti le nascondono e arriva a comprendere perfino quello che essi stessi non sanno.
Nel rapporto tra nipote, madre e nonna, nell’alternarsi di queste tre nuove figure femminili, Carmen Laterza indaga dunque ancora una volta il senso profondo delle relazioni familiari e affettive e, con la scrittura lucida e riflessiva che abbiamo imparato ad amare, ci dimostra che spesso la saggezza non è conquista esclusiva dell’età adulta e che la felicità è possibile, ma solo se condivisa.
Perché essere felici da soli è come essere felici a metà.
RECENSIONE
Parlare di questo libro non è facile, perchè non è facile dare il giusto rilievo ad un romanzo come questo senza sminuire le emozioni e le sensazioni che l'autrice ha infuso tra le sue pagine. Alice non lo sa racconta le vicissitudini di una famiglia dei giorni nostri: una mamma sopraffatta dal lavoro e dalla famiglia, un padre assente, un ragazzino in fase adolescenziale sempre pronto ad una crisi di nervi e una bambina dagli occhi grandi che vede e sente tutto.
All'interno della famiglia hanno tutti un gran riguardo per Alice, sei anni: tutti abbassano la voce, tutti abbozzano finti sorrisi, tutti le dicono che va tutto bene. Ma Alice sa che non è così perchè è piccola ma molto sveglia. Sa che la mamma e il papà litigano e ha paura che possano separarsi come i genitori della sua migliore amica, vede il fratello ritirarsi nella sua stanza e alzare muri di protezione, vede la nonna che consiglia alla madre di allontanarsi dal padre.
Carmen Laterza ha colpito il mio cuore e mi ha aperto gli occhi. Proteggere i bambini dalle cose brutte è' un istinto naturale: nascondere, bisbigliare, fingere, indossare maschere. Facciamo tutto questo per evitare che i nostri cuccioli scoprano che mamma e papà non sono perfetti, che gli adulti non sono eroi e che sbagliano, tuttavia non ci accorgiamo di quanto coraggiosi siano i bambini.
Con questo libro l'autrice racconta la crisi della famiglia vista attraverso gli occhi di una bambina di sei anni e attraverso il suo stile limpido e fluido le emozioni e le paure di Alice raggiungono il lettore con forza.
Vi consiglio di leggere questo libro, non solo per l'attualità del tema trattato, ma soprattutto per il messaggio che lancia: non c'è bisogno di essere adulti per capire le cose. E' sufficiente la semplicità di un bambino.