martedì 29 gennaio 2013

Teaser Tuesdays #22


Torna Teaser Tuesdays!
Sono curiosa di conoscere i vostri teaser. Ecco le piccole, semplici regole che dovete seguire:

Prendi un libro che stai leggendo
Aprilo in una pagina a caso
Trascrivine un breve pezzo evitando spoiler
Riporta titolo e autore del libro


Ink Exchange di Melissa Marr


More about Ink exchangeKeenan aveva un aspetto non umano quando le si avvicinò: le luci del locale lo facevano risplendere come una statua d'oro improvvisamente dotata di vita. Leslie percepì il suo respiro ardente sulla pelle quando le chiese: "Chi te l'ha fatto?".
Leslie incrociò le braccia, per farsi forza, per riuscire a resistere al desiderio di mettersi a correre. La paura stava quasi prevalendo sulla rabbia ma lei, inclinando il capo, lo fissò con occhi torvi: "Perchè, te lo vuoi fare anche tu?".
"Rispondimi", replicò lui con uno sguardo talmente brutale che Leslie si sentì stringere lo stomaco dal terrore. C'era qualcosa di spaventoso in quegli occhi, ma lei fu l'unica ad averli visti. Aislinn e Seth stavano guardando lei, non Keenan.
Ne aveva avuto abbastanza. Collera e timore svaporarono e sorrise con una crudeltà che non credeva di possedere. "Scostati Keenan. Non sono tua, non mi puoi dare ordini. Nè ora, nè mai. E cerca di non pestarmi i piedi, reuccio"

Allora? Quali sono i vostri teaser di questa settimana? Fatemi sapere!

Bacio
R

1 commento:

  1. Ecco il mio teaser:

    Non conosco nessuno che abbia ricordi precisi. Solo una vaga conoscenza residua di un mondo che non c’è più. Immagini sbiadite di vite passate che s’attardano come le membra di un fantasma. Riconosciamo gli edifici frutto della civiltà, le macchine, una visione d’insieme – ma in cui non abbiamo alcun ruolo individuale. Nessuna storia. Noi siamo qui e basta. Facciamo quel che facciamo, il tempo passa e nessuno pone domande. E tuttavia, come ho già detto, non è poi così male. Potremmo sembrare degli idioti, ma non lo siamo. Gli ingranaggi arrugginiti della ragione continuano a funzionare, anche se vanno talmente lenti che dall'esterno il movimento è quasi impercettibile. Ci lamentiamo e brontoliamo, facciamo spallucce e annuiamo, e di tanto in tanto viene fuori anche qualche parola. Non è poi così diverso da prima.
    Ma l’aver dimenticato come ci chiamiamo mi rende molto triste. Tra le tante cose, questa mi sembra la più drammatica. Il mio nome mi manca e mi spiace per quello degli altri, perché vorrei amarli, ma non ho idea di chi siano.


    da "Warm Bodies" di Isaac Marion

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