Trama: In un futuro distopico, ogni persona nasce con due diverse personalità, due anime. Con il passare del tempo, in modo naturale, l'anima dominante prende il sopravvento e quella recessiva viene dimenticata, scompare come un amico immaginario che ci ha tenuto compagnia solo nell'infanzia. Il sopravvivere delle due anime dopo la pubertà è illegale e visto dalla società come un'aberrazione da correggere. Ma in Addie, nonostante i suoi sedici anni, è ancora presente Eva, la sua seconda anima ancora attiva. È proprio Eva la voce narrante che ci fa vivere le emozioni dal suo punto di vista. Rannicchiata nella mente di Addie, Eva interagisce con l'altra parte di sé: come due vere sorelle si amano, si proteggono, ma possono diventare anche gelose l'una dell'altra. Nonostante tutti i tentativi per difendere e nascondere l'esistenza della debole Eva, il segreto di Addie viene scoperto e le due vengono rinchiuse in un agghiacciante centro per ibridi non resettati. L'unico modo per sopravvivere entrambe è una fuga impossibile.
Appena lette le prime pagine di questo libro mi sono sentita invadere dall'ansia: un senso di claustrofobia mi ha accompagnato per tutte le 411 pagine di questa storia. Non sopportavo di essere rinchiusa nella pareti di un corpo che non potevo gestire, di un braccio che non potevo alzare, di lacrime che non potevo versare. Eva ci racconta la sua storia. La sua storia e quella di Addie.
In un mondo in cui un corpo nasce necessariamente con due anime, una delle quali andrà via via sparendo, Eva ed Addie non sembrano avere alcuna intenzione di stabilizzarsi: Eva non vuole rinunciare alla vita e anche se non può controllare il corpo di Addie non vuole andarsene.
Le persone come Addie ed Eva sono chiamate ibridi e sono pericolose per la società per questo motivo devono essere allontanate e curate. Ma la ragazza/le ragazze scoprono che in realtà tutto è una menzogna, gli ibridi non vengono curati ma portati alla morte eliminati per evitare il caos. Anche Hally/Lissa e Devon/Ryan sono ibridi e i due si accorgono del segreto di Addie/Eva e cercano di aiutare l'anima recessiva a riprendere il controllo, ma proprio questo loro esperimento porterà i tre ragazzi (o meglio sei) a doversi scontrare con la dura realtà. In un istituto che fa sentire in maniera particolarmente forte la presenza di persone ostili e di muri invalicabili, gli ibridi sono sottoposti ad ogni genere di esami: l'anima recessiva deve sparire ad ogni costo.
Il senso di claustrofobia non mi ha mai lasciata: ora sono Addie schiacciata dal peso della prigionia nella clinica nella quale dovrei trovare la cura, ora sono Eva intrappolata in un corpo che non risponde ai miei comandi, costretta a cedere alla volontà di Addie. Ora sono Eva che piano piano, con terribili sforzi, riesce a parlare, a muovere un braccio, ad alzarsi dal letto per salvare se stessa ed Addie.
La Zhang è stata bravissima: ha creato un mondo fatto di regole contorte. Un mondo in cui il più forte vince e non c'è spazio per i deboli o le vie di mezzo.
La storia ci viene raccontata dal punto di vista di Eva ed è fin troppo facile immedesimarsi in lei e chiedere di più: più spazio, più attenzione, più libertà, persino più affetto da quei genitori che pur le hanno dato un nome ma che credono necessaria la sua dipartita.
Ma Eva non è così recessiva come sembra e le dita della sua anima sono intrecciate in modo inestricabile con quelle di Addie: nonostante le gelosie, l'irritazione, la mancanza di quello spazio di solitudine di cui ogni tanto si sente il bisogno, le due non intendono rinunciare l'una all'altra. Si battono, si ribellano pur di non essere separate, pur di restare insieme e continuare a vivere la loro vita, non come sorelle ma come anime gemelle. Quando Addie perde le forza, quando non è in grado di sostenere una piccata conversazione è Eva a prendere le redini del gioco, controllando il corpo di Addie, in armonia, fino alla fuga finale.
In questa continua lotta per la sopravvivenza resta, comunque, lo spazio per l'amicizia e un pizzico di amore ed è sempre Eva ad esserne protagonista in prima persona.
La gabbia in cui vivono le anime recessive vine smantellata sbarra dopo sbarra, la verità viene a galla in modo prepotente. Hybrid è la storia di due anime gemelle che condividono lo stesso corpo, costrette alla convivenza forzata ma impossibile da separare: ora c'è Addie, dominante, autoritaria, capricciosa, a tratti egoista. Ora c'è Eva, recessiva, generosa, con una voglia di vivere e spiccare il volo che ti spezza il cuore. E' la storia di un rapporto indissolubile, della scelta della strada più difficile da percorrere, è la storia di un amore tra anime che va al di la delle regole e delle apparenze.
L'autrice è stata così brava nel narrare gli avvenimenti, nel descrivere i personaggi, il rapporto tra le due anime e la loro evoluzione che è impossibile non trovarsi risucchiate nella mente di Addie/Eva, come una terza anima, silenziosa, che osserva e vive in prima persona tutto ciò che accade intorno alle due protagoniste. Ripeto, l'ansia e il senso di chiuso e di costrizione non mi hanno mai abbandonata come se oltre ad Addie/Eva ci fossi anche io rinchiusa in uno spazio ancora più piccolo e vedessi la realtà attraverso i loro occhi.
Hybrid è il primo volume di una trilogia, Hybrid Chronicles, che si preannuncia essere un piccolo capolavoro, soprattutto se consideriamo la giovane età dell'autrice, poco più che ventenne: la sua abilità nello scrivere è evidente, la sua fantasia non ha limiti, il suo lavoro è davvero lodevole.
Consigliatissimo.
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