martedì 8 aprile 2014

Recensione: AFTERLIFE di Stephanie Hudson

Buona sera a tutti,
ecco una delle recensioni che ho scritto nel fine settimana. Devo essere sincera: questo libro, alle solite quando si tratta di qualcosa di stra acclamato, a me non è piaciuto. L'ho trovato banale, a tratti noioso e scontato.
Ringrazio, ovviamente, la casa editrice che mi ha gentilmente inviato l'ebook per la recensione.


Titolo: Afterlife
Autore: Stephanie Hudson
Casa editrice: De Agostini
Pagine: 608
Prezzo: 14,90 €

Trama: Keira si trasferisce negli USA per iniziare una nuova vita dopo l'incidente che le ha cambiato l'esistenza. A Evergreen Falls inizia a lavorare in un locale, l'Afterlife, gestito da una ricchissima famiglia, i Draven, che si fanno vedere in città solo qualche settimana all'anno. La sera del loro arrivo, Keira scopre che l'uomo che da qualche tempo "incontra" nei suoi sogni è Dominic Draven: il ragazzo è tanto scostante nella realtà quanto premuroso nei suoi sogni. Da quel momento, Keira viene risucchiata in un mondo di cui non immaginava l'esistenza, fatto di demoni e angeli, ma che la attrae come un'ossessione, e più il sentimento che la lega a Dominic cresce, più sarà difficile per lei decidere se fidarsi e rimanere o scappare dalla follia che la consuma.


Allora, da dove iniziare?
Magari vi racconto un po' il contenuto: Kiera si trasferisce dalle verdi campagne inglesi in un paesino sconosciuto al mondo in America. Ospite della sorella, cerca di ricominciare da capo e di dimenticare un orribile passato. Nuovo college, nuovi amici e soprattutto nuovo lavoro.
Kibby (alias Keira) lavora all'Afterlife, unico club della zona, esclusivo e misterioso tanto quanto i suoi proprietari che compaiono una volta all'anno creando scompiglio nel piccolo paese.
I Draven, proprietari di questo locale, sono tre fratelli meravigliosi, due ragazzi e una ragazza che farebbe invidia alle modelle di Victoria's Secret. Vuoi che il più bello nonché capo famiglia non si prenda una cotta stratosferica per la bruttissima, scialba, insignificante, "non sono bella come te" Keira? Ma certo che sì! E vuoi che lui non cerchi in tutti i modi di allontanarla perché è spaventoso, brutto e cattivo? Ovvio! E ancora....vuoi che lei non faccia di testa sua e riesca nell'intento di accalappiare il più figo di tutti nonostante lei sia  bruttissima, scialba, insignificante, "non sono bella come te" ? Beh sapete già la risposta.
Fine della storia.
Potrei chiudere la recensione qui. Basterebbe questo, e invece no. Aggiungiamo che la vera natura dei Draven ci viene svelata solo a tre quarti abbondantissimi del libro (un'agonia, considerate le 600 pagine, sì 600!) e che ad un certo punto tutti, ma proprio tutti i personaggi secondari spariscono. Dite che basta? No! Sapete cosa manca? I dialoghi banali e scontatissimi spesso al limite dell'imbarazzante del tipo "Non sono bella come puoi esserti innamorato di me?" disse lei. "Tu sei miaaaaaa!" risponde lui.
No, ma la cosa più bella è che questo libro, come molti altri che ho letto mi viene presentato così:

Un caso editoriale raro: l'autrice ha scritto e pubblicato in self publishing, negli Usa è stato un bestseller.

Al che, perdonatemi, ma mi sorge spontaneo: SERIOUSLY???!!! Non so se andare avanti a parlarne o fermarmi qui.
Lo stile è piuttosto veloce, ma vi garantisco che in questo caso non è un pregio, ci sono diverse ripetizioni (all'inizio pensavo che Keira avrebbe pianto per tutto il libro!), poco sviluppo dei personaggi, scarsa ambientazione e....possibile che tutti i ragazzi di Evergreen Falls siano goth? Tutti ad eccezione della bellissima Sophia.  Afterlife è banale, scontato, ripetitivo, immaturo e spesso noioso.
Ah, ho dimenticato di dire che la protagonista chiama il suo fidanzato per cognome...in ogni situazone....ripeto in OGNI situazione.
Direi che di materiale su cui riflettere ce n'è e in abbondanza. 



Fortunatamente a questo giro ero preparata: per me caso editoriale dell'anno significa che quel libro non mi piacerà. Non avevo aspettative altissime e non sono rimasta delusa, anzi.
Voi lo avete letto? Sono una voce fuori dal coro o concordate con me?


Questa recensione partecipa alla Mastereader di Lucrezia del blog Il libro che pulsa per la categoria un libro dal titolo che inizi per una lettera compresa tra A e M.

10 commenti:

  1. ahahahhaha che bella recensione! Sì direi storia scontatissima un mix tra twilight e uno splendido disastro ^^ Ovviamente passo poi anche il nome di lui non è per niente originale Draven??? Come Eric Draven di The Crow (che tra l'altro adoro!!!)? Nahhh non fa per me ^^

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    1. Povera me ma che ho fatto di male? Poi la DeA non è nemmeno una casa editrice spiccia, accidenti! Come è possibile che sia la stessa che ha pubblicato Divergent????

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  2. Beh...ci siamo abituate ormai, no? I libri di questo tipo vengono fuori come i funghi :D questo libro non mi ispira, anche la cover non mi piace, ma ora mi hai messo una certa curiosità...600 pagine però sono troppe!

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    1. 600 Monia! 600! Io non mi lascio spaventare dalla mole ma se poi non c'è contenuto eh...si fa fatica ad arrivare in fondo.

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  3. Ecco, io non sopporto queste americanate del tipo "un caso editoriale raro" "negli USA è stato un bestseller"! Si sa, la maggior parte dei libri che in America fanno successo per noi italiani sono un emerito flop.
    Io sono lo stesso curiosa si leggerlo. La storia mi intriga molto. Voglio conoscere questo Draven ;)
    Recensione divertentissima, Rosy ;)

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    1. Ahahah grazie! Mah guarda Draven ancora, ancora te lo passo perchè pare che sia molto bello...ma lei no. Non si sopporta proprio!
      Io non capisco come si faccia a definire un libro del genere un raro caso editoriale!

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  4. O______O omg! 1? assolutamente da evitare! non sopporto la banalità, i dialoghi stupidi e i protagonisti scontati!

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    1. Un mix di banalità e già visto che non hai idea! A cui si aggiunge un scarsissimo contorno.

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  5. 1?
    Quando hai scritto che non ti è piaciuto, non pensavo così tanto!
    Hahhaha, a questo punto evito davvero la lettura di questo libro

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    1. Già. Non mi è proprio piaciuto...e dire che io nel romance e nel "Tu sei miaaaa!" ci sguazzo! *^*

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